SARS-CoV-2, la scienza spiega perchè l’immunità di gregge “non ci sarà mai, è impossibile”

SARS-CoV-2, la scienza smaschera i falsi annunci della politica: “immunità di gregge è impossibile, non la raggiungeremo mai. Vaccini sono strumento di protezione individuale, non garantiscono alcuna sicurezza collettiva”
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Il nostro Paese è vicinissimo all’immunità di gregge” ha dichiarato ieri il commissario per l’emergenza del governo italiano Figliuolo, mentre i dati delle vaccinazioni aggiornati a stamattina evidenziamo comel’81,2% degli italiani vaccinabili (over 12 anni) ha ricevuto almeno la prima dose del vaccino. Una cifra elevatissima, che però evidentemente non basta ancora perchè siamo “vicinissimi” all’immunità di gregge, secondo Figliuolo, ma non l’abbiamo ancora raggiunta. Eppure all’inizio della campagna vaccinale tanti super-esperti, star mediatiche delle TV, politici e pubblici amministratori garantivano che con il 60% di vaccinati avremmo raggiunto l’agognato traguardo, poi spostato al 70%, poi all’80% e adesso chissà.

Intanto la politica prosegue nel suo coro unanime rispetto all’immunità di gregge. Il ministro di Forza Italia, Mariastella Gelmini, già nota negli ambienti scientifici per la clamorosa gaffe di dieci anni fa sul tunnel tra il Cern e il Gran Sasso, ha dichiarato che “Forza Italia sul tema della scienza e delle vaccinazioni non ha mai avuto alcun dubbio. I vaccini sono l’unica strada che abbiamo per sconfiggere il virus. Andiamo avanti, convinciamo gli indecisi e raggiungiamo presto l’immunità di gregge“. La sua collega di partito, Anna Maria Bernini, ha rilanciato le parole del Generale Figliuolo: “L’Italia è vicinissima a raggiungere l’immunità di gregge, con l’obiettivo dell’80% degli immunizzati previsto per fine settembre: le cifre fornite dal generale Figliuolo sono la conferma non solo dell’efficienza del piano vaccinale, ma soprattutto del grande senso civico della netta maggioranza dei cittadini. Ora bisogna fare un ulteriore passo per arginare la pericolosità delle varianti, e la scelta del governo di varare un unico decreto sull’obbligo di Green Pass per dipendenti pubblici e privati ci trova pienamente concordi“. Secondo Bernini, quindi, l’immunità di gregge ci sarà quando l’80% avrà completato il ciclo vaccinale, entro fine mese, traguardo già matematicamente raggiunto perchè abbiamo più dell’81% di popolazione che ha ricevuto la prima dose e chi ha ricevuto la prima nelle ultime settimane, riceverà la seconda entro fine mese appunto. Ma poi aggiunge, contraddicendosi da sola, che bisogna andare avanti per “arginare la pericolosità delle varianti“, ammettendo quindi che l’immunità di gregge dell’80% appena sbandierata e celebrata, non serve a nulla per la sicurezza collettiva.

A chiamare in causa l’immunità di gregge ci pensano anche i governatori delle Regioni più importanti d’Italia. Per Nicola Zingaretti, Presidente della Regione Lazio, “Siamo vicini all’80% dei vaccinati nel Lazio e saremo la prima Regione a garantire una vera immunità di gregge ma non ci fermiamo“. Anche qui, da un lato si celebra un traguardo e dall’altro si annuncia di non fermarsi. Forse si vuole raggiungere la “super immunità di gregge“, oppure c’è la consapevolezza che non c’è alcun traguardo raggiunto e si tratta solo di parole propagandistiche?

Il Presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha detto che “presto, secondo le proiezioni, dovremo arrivare all’immunità di gregge“. Ancora.

E’ da sei mesi che i politici blaterano di immunità di gregge spostando sempre la percentuale dei vaccinati per raggiungere il traguardo, quando in realtà l’unica cosa su cui tutti gli scienziati mondiali sono d’accordo rispetto alla pandemia è che rispetto al SARS-CoV-2 l’immunità di gregge non ci sarà mai.

Il Presidente dell’Aifa, Giorgio Palù, ha detto nei giorni scorsi che “la cosiddetta ‘immunità di gregge’ è un concetto che dovremmo rivalutare e rivedere perchè il rischio di contagiarsi c’è anche per un vaccinato, anche se il contagio si manifesta con sintomi molto lievi. Ma quel soggetto potrebbe comunque trasmettere il virus“. Il virologo Fabrizio Pregliasco ha spiegato che “l’immunità di gregge non si raggiungerà. E’ una caratteristica intrinseca del virus con cui abbiamo a che fare, che muta in continuazione“. Anche Roberto Burioni, in uno dei suoi tanti tweet, ha scritto che “avendo a che fare con un virus che cambia (diventando più contagioso) e con un vaccino che perde di efficacia nel tempo (pur evitando le forme gravi), non ha alcun senso parlare di ‘soglia’ o ‘immunità di gregge’“. E Matteo Bassetti ha detto che “con la variante Delta non esiste l’immunità di gregge“. Maria Rita Gismondo ha aggiunto che “questi vaccini non ci serviranno a raggiungere l’immunità di gregge, quindi è il caso di vaccinare soltanto coloro che rischiano la terapia intensiva e il decesso. Sono sicuramente gli over 60-65, ma per essere tranquilli si potrebbe pensare a vaccinare tutti gli over 50-55 anche in un’ottica di rapporto benefici-rischi. In base alle caratteristiche di questo virus e di questi vaccini, non ha senso vaccinare gli under 50“.

L’imminologa Antonella Viola ha spiegato nel dettaglio perché l’immunità di gregge non si raggiungerà mai: “all’inizio, quando il virus era ancora quello originario di Wuhan, si era calcolato che si sarebbe potuta raggiungere l’immunità di gregge vaccinando circa il 70% della popolazione. Ma soglia del 70% è credibile se si considerano vaccini con efficacia al 100%. Con vaccini con efficacia minore, la soglia percentuale dell’immunità di gregge deve necessariamente salire. Inoltre il virus è cambiato. La variante delta è molto più trasmissibile. Dobbiamo considerare tra le altre cose che per i bambini attualmente il vaccino non esiste, che una percentuale di persone che per una serie di motivi di salute non potrà essere vaccinata, un’altra percentuale di persone nella quale i vaccini non funzioneranno. Per tutta questa serie di motivi l’immunità di gregge non potrà essere raggiunta“. Neanche se ci fosse l’obbligo vaccinale.

Andrew Pollard, direttore del Centro Vaccini dell’Università di Oxford, ha spiegato che “non è possibile raggiungere l’immunità con l’attuale variante Delta. Questo virus non è il morbillo: se il 95% delle persone è stato vaccinato contro il morbillo, il virus non può trasmettersi nella popolazione. Ma la Delta infetterà anche le persone che sono state vaccinate. E questo significa che chiunque, vaccinato o non vaccinato, a un certo punto sarà esposto al virus e non abbiamo nulla che possa fermare completamente quella trasmissione”.

Insomma, l’immunità di gregge non si raggiungerà perché i vaccini non funzionano al 100% e il virus muta in continuazione. I vaccini, quindi, sono un utilissimo strumento di protezione personale (come mascherine, distanziamento, igiene) che dovrebbero essere indicati esclusivamente per le persone fragili e anziane, che sono quelle a rischio complicanze. Ma non ci consentiranno in alcun modo di debellare il virus e uscire dalla pandemia. È uno dei pochi punti su cui tutti gli esperti di tutto il mondo sono d’accordo, confortati anche dall’andamento epidemiologico di quei Paesi che hanno già superato la soglia del 90% di vaccinati ma hanno comunque dovuto affrontare nuove ondate di contagi, ricoveri e decessi proprio tra i vaccinati.

Perché, allora, la politica italiana non ne prende atto e decide di conseguenza? La somministrazione della terza dose annunciata nelle scorse ore proprio dal ministro Speranza e dal commissario Figliuolo per tre milioni di “fragili” è in sé la più palese smentita dei falsi annunci sull’immunità di gregge “vicinissima, perché se davvero così fosse non avremmo bisogno della terza dose. Necessaria proprio per l’inefficacia delle prime due. Quindi come stanno le cose lo sanno anche i governanti. Perchè continuare a raccontare bugie?

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