Ad inizio 2020, è emersa una diffusa siccità nel sud-ovest degli USA, che nel rapporto stilato dalla NOAA include Arizona, Utah, Colorado, New Mexico, Nevada e California. Nel periodo di 20 mesi da gennaio 2020 ad agosto 2021, gli USA sudoccidentali hanno ricevuto le precipitazioni totali più basse e hanno avuto le terze temperature giornaliere medie più alte dal 1895, si legge nel rapporto.
La siccità ha portato a carenze idriche senza precedenti nei bacini idrici occidentali, minacciando le forniture idriche per l’uomo e l’agricoltura, la fornitura di energia elettrica generata dalle centrali idroelettriche e le attività di pesca e ricreative. Le grandi stagioni degli incendi occidentali del 2020 e 2021 sono state alimentate dalla mancanza di precipitazioni e di umidità superficiale associate alle siccità. Le perdite economiche immediate sono di miliardi di dollari, mente le perdite cumulative finali, che non saranno calcolabili fino a quando l’evento non terminerà, probabilmente saranno di decine di miliardi di dollari, sulla base dei costi di siccità di simile importanza nel passato.
Quali fattori hanno causato la siccità nel sud-ovest degli USA?
I fattori combinati di record negativo di precipitazioni e temperature massime quasi da record hanno causato e alimentato la siccità. Le precipitazioni nel sud-ovest del Paese arrivano da una serie di fonti. Le due fonti principali sono: le tempeste che si sviluppano nel Pacifico e che approdano sulla costa occidentale, tipicamente nella stagione fredda, e il Monsone Nordamericano, ossia un sistema di venti che trasporta l’umidità dal Pacifico, dal Golfo di California e dal Golfo del Messico e genera precipitazioni sull’area. Il fallimento della successiva stagione delle piogge ha portato ad accumulare condizioni asciutte. Innanzitutto, le tempeste invernali del 2020 hanno portato precipitazioni sotto la media in California e Nevada, generando bassi quantitativi di pioggia e manto nevoso. Il fallimento del monsone estivo nel 2020 ha portato l’estate più asciutta della storia del sud-ovest americano. Un inverno 2020-2021 più asciutto del normale in tutto il sud-ovest ha poi portato ad ulteriori deficit di pioggia.
Il periodo da gennaio ad agosto 2021 è stato il 3° più caldo mai registrato. Le elevate temperature hanno portato ad un aumento dell’evaporazione dell’acqua dal suolo e dalla vegetazione, amplificando gli effetti dei deficit di pioggia e intensificando notevolmente la siccità. Inoltre, le temperature estreme dell’aria e la siccità sono intrecciate: con meno acqua nel suolo da far evaporare, quell’energia va a riscaldare la bassa atmosfera, esacerbando ulteriormente la siccità e portando ad ondate di calore.
Questa siccità è un sintomo dei cambiamenti climatici a lungo termine?
Il rapporto della NOAA svela che i deficit di precipitazione derivano da un insieme complesso di fattori che dipendono dalla stagione (stagione fredda vs. monsone). Durante la stagione fredda, La Niña probabilmente ha portato ad un cambiamento nell’atmosfera che ha portato meno precipitazioni in inverno sulla costa occidentale. Gran parte di tutto ciò è probabilmente dovuta a variazioni naturali. Le cause del fallimento del monsone estivo sono meno conosciute. I risultati di vari modelli esaminati nel rapporto suggeriscono che le stagioni successive con poche precipitazioni come questa potrebbero verificarsi casualmente.
Alle temperature elevate durante questo periodo, tuttavia, hanno decisamente contribuito i cambiamenti climatici, si legge nel rapporto. Queste temperature elevate hanno una serie di impatti diretti sulla siccità, come la maggiore evaporazione dell’umidità superficiale e del suolo e meno neve (che riduce le risorse idriche di superficie nella stagione asciutta dovute alla fusione della neve). Anche gli impatti indiretti, come il feedback siccità-temperatura, sono importanti e sono influenzati dai cambiamenti climatici. Le alte temperature aumentano notevolmente anche la domanda di risorse idriche, mettendo a dura prova i sistemi idrici.