Un’inaspettata raffica di vento solare ha colpito il campo magnetico terrestre ieri, 7 settembre intorno alle 14 UTC (le 16 ora italiana).
Il forte aumento della velocità del vento solare era inatteso: è arrivato troppo presto per essere l’espulsione di massa coronale derivante dal brillamento solare di classe B7 di due giorni fa.
Qualunque cosa fosse, ha creato le condizioni per le aurore ad alta latitudine nella notte tra il 7 e l’8 settembre (in alto una foto scattata oggi alle 01:30 circa in Finlandia).
Settembre è uno dei mesi migliori dell’anno per le aurore, come ha confermato più volte anche la NASA: in questo periodo dell’anno, infatti, anche piccole raffiche di vento solare possono innescare il fenomeno. I motivi principali sono 2: l’aumento dell’oscurità autunnale e l’effetto Russell-McPherron (soprattutto nei periodi prossimi agli Equinozi, si aprono “squarci” nella zona di contatto tra i campi magnetici solare e terrestre, permettendo al plasma solare di raggiungere ancora più agevolmente l’atmosfera del nostro pianeta).
Cos’è il vento solare
I venti solari sono flussi di particelle cariche che fuoriescono dal Sole, dirigendosi nello Spazio. La NASA stima che questi eventi, in media, possono raggiungere velocità di circa 1,6 milioni di km/h.
Provenendo dalla corona del Sole, l’atmosfera interna, i venti possono mescolarsi con il campo magnetico della Terra e innescare una serie di fenomeni, tra cui tempeste geomagnetiche, cioè disturbi della magnetosfera terrestre.
Cos’è una tempesta geomagnetica
Quando sul Sole si verificano fenomeni di attività improvvisa e violenta, come i brillamenti, vengono emesse grandi quantità di particelle ad alta energia che viaggiano velocemente nello Spazio, a volte scagliate in direzione della Terra: questa corrente di particelle viene frenata e deviata dal campo magnetico terrestre, che a sua volta ne viene disturbato e distorto.
Quando avviene questo “impatto” la magnetosfera terrestre (la regione attorno alla Terra pervasa dall’azione del suo campo magnetico) subisce un forte contraccolpo che può causare blackout temporanei nelle reti elettriche o nei sistemi satellitari di comunicazioni. Alle tempeste geomagnetiche è anche associato il ben noto fenomeno delle aurore polari.
Cos’è un’espulsione di massa coronale
Un’espulsione di massa coronale (CME, acronimo dell’inglese coronal mass ejection) è un’espulsione di materiale dalla corona solare. Il materiale espulso, sotto forma di plasma, è costituito principalmente da elettroni e protoni: quando questa nube raggiunge la Terra può disturbare la sua magnetosfera.