Eccoci a un nuovo aggiornamento sulla possibile evoluzione del Medicane, ossia dell’Uragano Mediterraneo atteso in transito, secondo le previsioni meteo, da domani sera e soprattutto per la giornata di venerdì 29, sui mari meridionali italiani, probabilmente anche tra Sicilia e Calabria. La struttura parossistica e turbolenta è confermata, un po’ da tutti i modelli, struttura ciclonica che, naturalmente, è già presente, e ne abbiamo avuto prova con l’intenso maltempo devastante degli ultimi giorni, ma che conserva ancora una caratteristica di profonda depressione mediterranea, non ancora Uragano. La trasformazione in un ciclone decisamente più potente e determinato, dovrebbe avvenire nel corso della sera di domani e notte su venerdì, quando alla bassa pressione al suolo andrebbe via via collegandosi anche un’altra in quota ( avvento di piccola goccia fredda) con ulteriore linfa alla rotazione ciclonica (gradiente-termico verticale fortemente super-adiabatico) e sviluppo di venti tempestosi a rotazione ciclonica intorno all’occhio. Massima allerta, quindi, su tutta la Sicilia, ma di più su tutte le aree orientali e settentrionali e massima allerta sulla Calabria, soprattutto meridionale, area Aspromonte, poiché questi sarebbero i settori più prossimi all’azione dell’Uragano.
Se, come è più probabile allo stato attuale dei dati, ci fosse “landfall” del Medicane (approdo sulla terraferma, quindi “tocco” della costa orientale siciliana) sulla Sicilia tornerebbero a cadere ingenti quantitativi di pioggia, soprattutto sulla parte settentrionale e orientale, specie sudorientale, fino probabilmente ad altri 2/300 millimetri almeno, con grave e rinnovato rischio alluvioni e dissesti. In più, ci sarebbe vento intenso soprattutto sulle coste orientali siciliane, Catanese, Siracusano, Messinese, poi anche sulla Calabria meridionale, specie in Aspromonte, fino a punte di 110/120 o persino 130 km/h, con ulteriore rischio di ingenti danni. C’è, tuttavia, la possibilità, per ora minoritaria, ma da non trascurare, che la traiettoria dell’Uragano possa essere più larga in mare, quindi magari con possibilità che possa direzionarsi più verso lo Jonio largo o centrale che non a ridosso delle coste siciliane, per posi dissiparsi in mare nei giorni successivi. In questo caso, il fenomeno parossistico potrebbe, nel suo massimo vigore, approfondirsi e potenziarsi oltremodo, stazionando più a lungo sulla superficie marina più tepida, con previsioni meteo di possibili raffiche di vento fino a 140/150 km/h ma, al tempo stesso, proponendosi meno “impattante” per la terraferma, quindi con rischi minori in termini di danni a cose e persone.
La redazione di MeteoWeb continuerà a monitorare costantemente l’evoluzione di un possibile Uragano Mediterraneo, attesa verso metà settimana, apportando continui aggiornamenti.