La Regione Liguria ha inviato la richiesta dello stato di emergenza dopo la devastante alluvione che il 4 ottobre scorso ha scaricato ingenti quantità di pioggia sulla regione, lasciando in ginocchio soprattutto il Savonese e il Genovesato. Questo evento ha portato diversi nuovi record di pioggia, scaricando su Rossiglione (Genova) l’incredibile quantità di 883,8mm di pioggia in 24 ore: i 740,6mm caduti in 12 ore valgono il nuovo record a livello europeo.
La notizia dell’alluvione in Liguria è rimbalzata anche sui grandi media internazionali, così come era successo l’11 agosto quando a Floridia (Siracusa) è stato stabilito il nuovo record di caldo europeo con +48,8°C. “Oltre due piedi di pioggia sono caduti in Italia in solo mezza giornata, qualcosa di mai visto prima in Europa“, titolava il sito la CNN il 5 ottobre per descrivere l’alluvione in Liguria. Anche il Washington Post ha parlato del nuovo record europeo.
In un’intervista all’AGI, Federico Grasso di Arpal (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente ligure) spiega come sia stato possibile questo fenomeno in Liguria: “in primis per la particolare conformazione del territorio. La Liguria e’ infatti naturale porta d’ingresso dei flussi d’aria provenienti dal Mediterraneo ma alle spalle ha a che fare con i flussi provenienti dal Nord Europa. Tecnicamente, la seccatura di aria fredda proveniente dalla penisola scandinava scende e arriva fino al Nord Africa. Questo ramo discendente della perturbazione obbliga pero’ anche alla risposta di un ramo ascendente, che pesca aria calda dal Nord Africa, attraversa tutto il Mediterraneo caricandosi di umidita’ con il Libeccio. Succede lo stesso con lo Scirocco, con un corridoio di risalita ancor migliore. L’arco ligure accoglie questi flussi. A complicare la situazione, ci si mette la conformazione al suolo molto particolare, con questa successione di valli, con inclinazioni anche di poco spostate una rispetto all’altra, montagne alte alle spalle che fanno da vera e propria trappola per le perturbazioni e l’aria umida. L’aria proveniente da sud e’ costretta ad alzarsi e, alzandosi, si raffredda, quindi condensa e precipita. Alle due correnti provenienti da sud si aggiunge inoltre quella da nord di aria fredda ed ecco li’ che si viene a creare in un unico punto un equilibrio statico di ore che rovescia a terra un grosso quantitativo d’acqua“.
“Fenomeni importanti ci sono sempre stati – sottolinea Grasso – E’ la frequenza che sembra essere in netto aumento. Quello di lunedi’ scorso e’ stato un evento particolare per il quantitativo di acqua caduto e concentrato in poco spazio. Nel 1970, nelle 24 ore, di acqua ne era caduta di piu’, nelle 12 ore no. E’ un dato di fatto che i cambiamenti climatici stanno fornendo maggiore energia complessivamente al sistema perturbato. Questa tipologia di eventi si sta verificando in porzioni diverse del territorio con cadenza abbastanza regolare una o due volte l’anno”.
Nel 2020, proprio in questi giorni una violenta alluvione aveva colpito Ventimiglia e il Ponente Ligure. “L’evidenza e’ un aumento della frequenza di questi eventi estremi e un aumento della loro intensita’ – ribadisce Grasso – che fa pero’ da contraltare a periodi di forte siccita’. In qualche modo la quantita’ complessiva di acqua piu’ o meno resta invariata, ma cambia la distribuzione spaziale e temporale con cui arriva al suolo. Anche in quest’ottica forse sara’ necessario pensare a politiche di preservazione dell’acqua che cade al suolo, di gestione e canalizzazione per fare in modo che sia fruibile quando si innescano lunghi periodi siccitosi”.
Sul perché questi eventi si concentrano in questo periodo, Grasso ha spiegato: “è la fisica. Il mare in questo periodo e’ molto caldo e c’e’ una legge fisica per cui ogni grado di temperatura in piu’ dell’acqua del mare permette all’aria che scorre sopra di essa di assorbire maggiore umidita’, tipo una spugna. Questo e’ ovviamente carburante in piu’ per la perturbazione che si scarichera’ al suolo“.
La probabilita’ che eventi del genere si verifichino sempre di piu’ in Liguria e’ alta e di molto maggiore rispetto al resto d’Italia: “vi e’ qualche scenario simile in Calabria o in Friuli – osserva l’esperto Arpal – ma non sono la porta finale del corridoio del Mediterraneo. La Liguria in questo e’ un caso unico, basti pensare che la modellistica internazionale meteorologica, per verificare se funziona bene o no, setta i parametri come la Liguria: mare, posizione ad arco, presenza di valli e monti molto alti e a poca distanza alle spalle. Se funziona in queste condizioni, altrove e’ una passeggiata”.
“Nell’evento di lunedi’, sul satellite al mattino vi era una linea retta impressionante da Albenga a Rossiglione – che rappresentava il temporale – e che non si e’ spostata da li’ per ore. Il temporale prende una striscia di territorio che e’ impossibile da determinare a priori nelle previsioni: a Rossiglione – spiega Grasso – sono caduti 883,8mm in 24 ore, mentre ad appena 11,4km di distanza, nel Turchino, sono caduti 3mm di pioggia nelle stesse 24 ore: significa un metro d’acqua di differenza in meno di 12km. Questo dipende dalla conformazione delle valli che proteggono o espongono a seconda della conformazione del territorio“. Per questo e’ impossibile sapere con precisione dove il temporale andra’ a colpire con maggiore intensita’. Mentre per l’allerta pioggia le cose si fanno relativamente meno complesse: “gli episodi sono meno intensi – spiega Grasso – meno stazionari e spalmati su porzioni di territorio piu’ ampie”.
Per tutti questi motivi, la Liguria ha fatto scuola anche in termini di protezione civile: dall’alluvione, con danni enormi e 6 vittime del 2011 si e’ passati da allerta 1-2 ad allerta colore. Mentre l’allerta temporali, fondamentale per preservare l’incolumita’ pubblica in caso di eventi simili a quelli di lunedi’ scorso, “e’ scattata a seguito dell’alluvione di Genova del 2014 – ricorda Grasso – Vi e’ stato uno scenario molto simile a quanto accaduto a Rossiglione e Turchino: 141mm d’acqua caduti in un’ora a Genova Geirato, mentre nella stessa ora a Voltri, a pochi chilometri di distanza, non ha piovuto. E’ per questo che esiste l’allerta temporali”.