La Regione Liguria chiederà lo stato di emergenza nazionale per l’ondata di maltempo che ha investito Ponente e il Centro della regione nella giornata di ieri, provocando danni per alcuni milioni di euro nel Savonese e nel Genovesato. La Regione Liguria sara’ pronta a formalizzare la richiesta dopo aver effettuato una prima stima dei danni sulle infrastrutture pubbliche danneggiate all’inizio della prossima settimana. Oggi inizieranno le ricognizioni che verranno effettuate anche domani nei comuni piu’ colpiti sia in provincia di Savona che nella citta’ Metropolitana di Genova.
”Regione Liguria sta intervenendo tempestivamente sulle zone colpite più violentemente ieri dal maltempo. I volontari di Protezione Civile e i Vigili del Fuoco stanno già ripulendo le strade e riparando i primi danni mentre con l’assessore alla Protezione Civile Giacomo Giampedrone stiamo facendo la ricognizione complessiva dei danni avuti e appena le schede saranno pronte porteremo in Giunta la richiesta dello Stato di Emergenza da mandare al Dipartimento Nazionale con cui siamo in costante contatto. Penso che ci verrà concesso e i Sindaci avranno a disposizione le risorse per le urgenze’‘. Così il Presidente di Regione Liguria Giovanni Toti durante il sopralluogo al Santuario, frazione di Savona.
‘‘Ancora una volta si è dimostrata l’efficienza della Protezione Civile Ligure – ha aggiunto il Presidente Toti -. Le previsioni sono state accurate e puntuali vista la quantità di pioggia caduta soprattutto in questa zona e nell’entroterra del genovesato. L’attenzione delle persone per fortuna ha fatto la differenza e festeggiamo il fatto che nessuno si sia fatto male. Anche il Capo Dipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio vedendo le tavole con la pioggia caduta ha convenuto che la resilienza di questo territorio è stata forte. Con il Pnrr e con quello che verrà investito nel nostro paese nei prossimi 5 anni tutte le forze politiche dovranno fare i conti con un cambiamento climatico sempre più visibile e affrontare il tema dell’ambiente, della pulizia degli alvei, del potenziamento delle infrastrutture di protezione e tutela del territorio. Temi che – ha concluso – non dovranno essere affrontati da qualche ambientalista radical chic da salotto ma in modo scientifico e serio”.