Il capo della Dipartimento della Protezione civile, Fabrizio Curcio, è arrivato in prefettura di Catania per partecipare a un vertice nel quale verrà fatto il punto della situazione e verranno definiti gli ulteriori interventi dopo l’eccezionale ondata di maltempo che ha devastato in particolare la provincia etnea e provocato la morte di due uomini.
Si cerca ancora una donna di Scordia, moglie di una delle vittime.
Non piove stamattina nel capoluogo etneo: all’indomani del nubifragio sono ingenti i danni, con allagamenti a strade, negozi e abitazioni. Numerosi ieri sono stati gli interventi di soccorso dei Vigili del fuoco specialmente ad automobilisti rimasti intrappolati nelle loro auto in strade diventate fiumi in piena.
“Stamattina abbiamo un vertice con il capo Dipartimento della Protezione Civile per valutare la situazione. Abbiamo trascorso una notte relativamente tranquilla monitoriamo soprattutto due criticità, quella degli ospedali e della viabilità,” ha dichiarato il prefetto di Catania, Maria Carmela Librizzi. “Sono operativi i mezzi di soccorso regionale dei vigili del fuoco e dell’esercito. Stiamo mettendo in campo tutte le forze necessarie per affrontare altre situazioni di criticità. L’invito alla cittadinanza è di uscire solo per situazioni di particolare emergenza. Oggi valuteremo ulteriori chiusure di altri uffici pubblici in relazione a quanto verrà stabilito durante il tavolo tecnico di coordinamento“.
“Noi abbiamo attivato il tavolo di crisi di fronte alle previsioni di allerta rossa, ma gli eventi di ieri sono del tutto eccezionali, difficili da prevedere. Quello che si è verificato è assolutamente imprevedibile per dimensioni e quantità di acqua scaricatasi sul territorio“.
“Tra ieri e l’altro ieri sono caduti 300 millimetri di pioggia, ovvero in 24 ore la metà di quanta ne cade in un anno. Si è trattato di un fenomeno eccezionale. Avevamo attivato tutte le procedure previste dall’allerta rossa, ma quando si verificano fenomeni di questa intensità i danni si possono contenere ma non eliminare,” ha spiegato il sindaco di Catania Salvo Pogliese. “Ho contattato i sindaci di Gravina e Scordia. Mi auguro di non registrare ulteriori vittime“. “È opportuno dire che siamo tutti in trincea per immaginare cosa fare per domani e dopodomani, con previsioni ancora più drammatiche. Questa città sta pagando un prezzo altissimo e mi auguro che lo Stato centrale sia al fianco di questa martoriata terra“.
“E’ stato un evento di inaudita violenza. Non era mai accaduto nei 17 anni di vita dell’ospedale. Un fiume in piena che ha inondato la hall al piano terra e i tre piani seminterrati,” ha dichiarato Fabrizio De Nicola, direttore generale dell’Azienda Ospedaliera Garibaldi di Catania allagato dall’alluvione. “Sono subito intervenute le squadre di emergenza, con la Protezione civile e i vigili del fuoco abbiamo messo in sicurezza innanzitutto i pazienti ricoverati e quelli che affluiscono ogni giorno. Da stanotte stiamo verificando i danni grossi nei reparti interessati che sono quello dei servizi, la radiologia, il punto nascita, il laboratorio di analisi, la ginecologia. Fortunatamente abbiamo spostato i pazienti e i servizi fondamentali nell’altro plesso nella zona storica della città“.
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