A Reggio Calabria splende un timido sole con +25°C: i raggi filtrano tra le nubi alte e stratiformi che popolano il cielo dello Stretto senza alcuna criticità meteorologica. Al contrario, il maltempo sta colpendo duramente Pantelleria dove ci sono quasi dieci gradi in meno (+16°C) e diluvia con vento impetuoso. Nulla di particolare: tutto procede come ampiamente annunciato dalle previsioni meteo dei giorni scorsi. Il Ciclone Mediterraneo avanza lentamente dal nord Africa verso il Sud Italia e colpsice in queste ore il Canale di Sicilia, mentre arriverà in Calabria soltanto la prossima notte.
Peccato, però, che l’ufficio meteo della protezione civile abbia lanciato per oggi (e già a partire dalla scorsa notte!) l’allarme rosso (il più alto previsto dall’ordinamento) per tutta la Provincia di Reggio Calabria, dove inevitabilmente le autorità locali (Sindaci e Prefettura) da ieri si sono mobilitati, lanciando l’allarme alla popolazione, invitando i cittadini a non uscire di casa (!!!) e allestendo i centri di soccorso e coordinamento. E invece è una splendida Domenica adatta ad ogni tipo di attività all’aperto, tanto che a Reggio Calabria alle 16:15 è in programma il big match di serie B tra Reggina e Parma con 10.000 spettatori attesi allo stadio Granillo, e la partita si svolgerà regolarmente senza interferenze meteorologiche nè per i calciatori nè tantomeno per i tifosi sugli spalti.
A Pantelleria, invece, nonostante l’ampiamente prevedibile e prevista tempesta, oggi c’è soltanto un’allerta gialla, quella di minor gravità. Come si può conciliare tutto questo? E’ l’ennesimo flop meteorologico degli uffici della protezione civile locale e nazionale, che non consente un corretto monitoraggio del territorio e un approfondimento tale da determinare le reali soglie di rischio. Non è la prima volta che succede. Quante volte i Sindaci hanno chiuso le scuole perchè la protezione civile aveva diramato l’allarme rosso, e poi invece c’è stato il sole? Non è soltanto la gravità dell’errore scientifico, dell’allarme previsionale ma anche lo spreco della mobilitazione della macchina del pubblico soccorso invano e la perdita della fiducia dei cittadini che, con il susseguirsi di questo tipo di errori, non credono più alle previsioni meteo “istituzionali” e non ci crederanno neanche quando sarà necessario allertarli davvero.