“I pericoli legati all’acqua, come alluvioni e siccità, stanno aumentando a causa dei cambiamenti climatici”. È quanto si legge nel nuovo rapporto sullo stato del clima e in questo caso dedicato all’acqua, ‘The State of Climate Services 2021: Water’, realizzato dall’Organizzazione Meteorologica Mondiale (WMO). “Si prevede che il numero di persone che soffrono di stress idrico aumentino, aggravato dall’aumento di popolazione e dalla disponibilità in calo. Ma gestione, monitoraggio, previsioni ed allerte precoci sono frammentari e inadeguati, mentre gli sforzi finanziari globali per il clima sono insufficienti”, secondo il rapporto.
Il documento sottolinea “il bisogno di un’azione urgente per migliorare la gestione cooperativa dell’acqua, adottare politiche climatiche e idriche integrate e aumentare gli investimenti in questa risorsa preziosa”. La WMO avverte che, “nonostante alcuni progressi, 107 Paesi sono fuori strada rispetto all’obiettivo di gestire in modo sostenibile le proprie risorse idriche entro il 2030″.
Negli ultimi 20 anni, il cambiamento climatico ha ridotto l’accumulo di acqua terrestre (sulla superficie e nel sottosuolo, compresi neve e ghiaccio) di un centimetro all’anno e la WMO avverte che la situazione sta peggiorando perché solo lo 0,5% dell’acqua sulla Terra è utilizzabile come acqua dolce. Ne deriva un forte impatto sulla sicurezza alimentare, sulla salute e il benessere delle persone.
Secondo il rapporto della WMO, inoltre, dal 2000 a oggi, i disastri legati alle alluvioni sono aumentati del 134% rispetto ai 20 anni precedenti, con numerosi morti e sfollati e grandi perdite economiche soprattutto in Asia. La siccità, sempre nello stesso arco temporale, è aumentata del 29%, causando morti soprattutto in Africa.
“L’aumento delle temperature sta determinando cambiamenti nelle precipitazioni regionali e globali, portando a cambiamenti nei pattern di precipitazione e nelle stagioni agricole, con un grande impatto sulla sicurezza alimentare e la salute e il benessere umani”, ha dichiarato Petteri Taalas, segretario generale della WMO. “L’ultimo anno ha visto una continuazione di eventi estremi legati all’acqua. In Asia, piogge estreme hanno causato massicce alluvioni in Giappone, Cina, Indonesia, Nepal, Pakistan e India. Milioni di persone sono state evacuate e centinaia uccise. Ma non è solo nel mondo in via di sviluppo che le alluvioni hanno portato grande distruzione. Catastrofiche alluvioni in Europa hanno portato centinaia di morti e danni diffusi. La carenza di acqua continua ad essere una delle principali cause di preoccupazione per molte nazioni, soprattutto in Africa. Oltre due miliardi di persone vivono in Paesi con stress idrico e soffrono la mancanza di accesso ad acqua potabile e servizi igienico-sanitari sicuri. Dobbiamo svegliarci con l’incombente crisi idrica”, ha aggiunto.
Il mondo, avverte infine la WMO, “è seriamente in ritardo rispetto all’obiettivo di sviluppo sostenibile n.6 delle Nazioni Unite (Sdg 6) per garantire la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua e dei servizi igienico-sanitari per tutti” per cui “gli sforzi attuali devono quadruplicare“. Entro il 2050, ci saranno oltre 5 miliardi di persone che avranno problemi di accesso all’acqua, secondo la previsione della WMO. Nel 2018, le persone che hanno avuto problemi di accesso all’acqua sono state 3,6 miliardi.