La lava sprigionata da due nuove bocche eruttive del vulcano Cumbre Vieja, sull’isola di La Palma (Canarie), ha danneggiato o distrutto edifici che finora erano stati risparmiati. Secondo quanto affermato in conferenza stampa nel pomeriggio da Miguel Angel Morcuende, direttore tecnico del piano d’emergenza per l’eruzione, la colata creatasi a partire dalla notte scorsa ha anche attraversato una strada provinciale. Con questi due nuovi sbocchi, ci sono ora quattro focolai di lava dal vulcano, che, secondo Morcuende, sta mantenendo un’attività “intensa“.
Il tecnico ha aggiunto che questa colata sta scorrendo verso la costa e “cerca” di unirsi con quella principale attualmente attiva, che nel frattempo ha alimentato il delta di lava creatosi dopo il contatto con l’oceano. Il delta si è già addentrato nell’oceano per circa 475 metri rispetto alla linea di costa e ha una superficie di almeno 27 ettari, secondo i dati forniti dalle autorità locali.
Morcuende ha voluto trasmettere un messaggio di tranquillità, affermando che l’eruzione sta colpendo direttamente “meno del 10%” della superficie dell’isola, dove per il resto la vita trascorre “con normalità“, e che la qualità dell’aria a La Palma “è buona“. Secondo l’Istituto Geografico Nazionale, nelle ultime ore sono state registrate diverse scosse sismiche, la più forte delle quali è stata di magnitudo 3.5, avvenuta ieri sera. Circa 5.700 persone rimangono evacuate e altre 300 hanno ricevuto l’ordine di rimanere in casa in quanto si trovano in zone prossime all’eruzione.
La lava emessa dall’inizio dell’eruzione, il 19 settembre scorso, copre 709 ettari, incluso il delta di lava nel mare, e ha colpito 1.005 edifici, dei quali 870 sono stati distrutti completamente. Colpiti anche 30km di strade, 27,7 dei quali sono stati distrutti dal passaggio della lava. La superficie occupata dalla cenere, invece, si estende per 3.173 ettari.
Il geologo José Luis Barrera non esclude la possibilità che possano aprirsi altre bocche eruttive. L’esperto ha spiegato che ora la colata di lava è più fluida e ha una temperatura più alta rispetto ai primi giorni, quando gli scienziati parlavano di oltre +1.000°C. Inoltre, precisa che le prime emissioni erano più esplosive poiché i gas stavano aprendo il condotto di emissione mentre ora, nonostante le esplosioni continuino, non sono così frequenti e intense come quelle dei primi giorni. Questo è dovuto al fatto che il condotto di emissione è più “pulito” e la lava esce “meno contaminata, più fluida e da lì, scende direttamente al mare”, spiega l’esperto.
Dall’inizio dell’eruzione, il vulcano Cumbre Vieja ha emesso 80 milioni di metri cubi di materiale, più del doppio dell’eruzione del Teneguía nel 1971 nella metà del tempo.