Cresce di altri 40 ettari la superficie dell’isola di La Palma (Canarie) distrutta dalla lava del vulcano Cumbre Vieja, in eruzione dal 19 settembre scorso. Nelle ultime ore, infatti, si è formata una nuova colata di lava che si e’ spinta verso il mare, raggiungendo un antico delta vulcanico, prodotto di una precedente eruzione, secondo quanto hanno reso noto i responsabili del piano d’emergenza per questa calamita’ naturale. Nella sua avanzata, questa nuova lingua di lava ha distrutto campi coltivati e alcune edificazioni. In totale, la superficie coperta dalla lava e’ di 471 ettari, di cui circa 120 corrispondono a campi coltivati. La larghezza massima delle colate e’ di 1,2 chilometri. Gli edifici danneggiati sono almeno 726, secondo dati del catasto.
Nelle ultime ore sono stati registrati valori della qualita’ dell’aria non ottimali nella zona dell’eruzione, a causa di condizioni meteorologiche “sfavorevoli“. Secondo il direttore tecnico del piano d’emergenza, Miguel Angel Morcuende, le persone senza problemi di salute respiratori, cardiaci o simili possono condurre comunque una vita “normale” indossando una mascherina.
La presenza di ceneri vulcaniche ha reso inagibile da ieri l’aeroporto di La Palma e costretto le compagnie aeree a riprogrammare voli da o verso l’aeroporto di Tenerife Nord su quello di Tenerife Sud. La compagnia aerea Binter, una di quelle che offrono piu’ voli per queste isole, ha poi comunicato che i voli per Tenerife Nord potevano riprendere. In queste ore e stanotte non si escludono problemi simili presso lo scalo di Tenerife Sud e quello di La Gomera, ha spiegato Maria Jose’ Blanco, portavoce del comitato scientifico che studia l’eruzione. Da domani le condizioni meteorologiche dovrebbero migliorare, ha aggiunto.