“Questo vulcano è molto giovane, anche se può sembrare il contrario, perché sono stati 15 giorni molto intensi“: è quanto ha affermato il vulcanologo del National Geographic Institute Stavros Meletlidis, recatosi a Puerto Naos, a La Palma, dove l’eruzione del vulcano Cumbre Vieja è in corso dal 19 Settembre.
A causa di questa “giovinezza”, riporta El País, l’eruzione ha già devastato 434,7 ettari e distrutto 1.046 edifici sull’isola. A questi vanno aggiunti altri 108 edifici danneggiati, così come i 36,5 km di strade impercorribili.
Tutto sembra indicare che l’eruzione durerà parecchio: “Abbiamo giorni davanti a noi“, ha affermato il direttore tecnico del Programma di emergenza vulcanica delle Isole Canarie (Pevolca), Miguel Ángel Morcuende. La vulcanologa dell’Istituto Nazionale di Geografia (IGN) María José Blanco ha confermato: “Né la sismicità né le deformazioni né la geochimica lasciano intravedere una fine vicina“.
Nonostante queste prospettive, Morcuende ha voluto sottolineare che questa eruzione non deve influenzare la vita quotidiana dei cittadini o l’arrivo dei visitatori: “La Palma è un’isola sicura. Sarebbe molto ingiusto dare un messaggio contrario,” ha affermato. Morcuende ha dichiarato che i visitatori possono continuare a raggiungere l’isola, in modo che l’attività turistica posa alleviare in qualche modo la situazione economica. “Abbiamo un problema molto serio, ma è limitato alla Valle di Aridane,” ha aggiunto.
Nonostante tutto, arrivano anche notizie incoraggianti. Gli esperti hanno confermato che la larghezza massima del fiume di lava rimane stabile a 1.250 metri. “La lava è fluida e sta raggiungendo il suo obiettivo, che è il mare,” ha detto Morcuende.
Di conseguenza, l’isola continua a crescere di dimensioni. “Il delta lavico continua la sua crescita,” ha dichiarato Blanco. Ora supera i 36 ettari e il suo fronte è riuscito a spostarsi di 540 metri dalla costa. Il pennacchio di gas prodotto è limitato all’area di contatto con l’acqua, quindi non sembra costituire un pericolo per la popolazione.
La qualità dell’aria, fonte di preoccupazione negli ultimi giorni, non presenta criticità, ha evidenziato Morcuende: “Il calo dei diversi parametri lo indica”. In particolare, ha citato la “notevole caduta” di particelle sospese inferiori a 10 micron grazie al cambiamento del tempo con l’ingresso degli alisei – vento proveniente dalle regioni intertropicali che soffia regolarmente sulle Canarie, in larga misura responsabile della stabilità climatica dell’arcipelago – e dell’innalzamento dello strato di inversione termica. Oggi, invece, è previsto un cambiamento del regime del vento che porterà la nube di cenere a Nord e Nord-Est dell’isola e che potrebbe avere conseguenze sull’attività dell’aeroporto.