I Giardini di Venaria: un progetto settecentesco realizzato in arte contemporanea

Sull'antico progetto dei Giardini di Venaria è stato realizzato quello moderno che integra e intreccia l'arte contemporanea in uno dei giardini più belli d'Europa, nonchè parte del complesso della Reggia di Venaria che è Patrimonio dell'Umanità
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Se la Venaria Reale è un capolavoro dell’architettura e del paesaggio, dichiarato Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’Unesco, i Giardini di Venaria non sono da meno.
Questi parlano al visitatore attraverso la scelta di non snaturare il loro progetto antico ma di rinnovarlo attraverso l’arte contemporanea che ne esalta le caratteristiche paesaggistiche e culturali e una sapiente scelta floristica che ne esalta la bellezza.

Cos’è la Reggia di Venaria

reggia venariaLa Venaria Reale è un imponente complesso alle porte di Torino che consta di un edificio di 80.000 metri quadri, la Reggia, e 60 ettari di Giardini che insieme costituiscono un capolavoro dell’architettura e del paesaggio.
Nel 1997, dopo essere stato a lungo un cantiere di restauro tra i più rilevanti d’Europa per i beni culturali, Venaria Reale è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità da parte dell’UNESCO.

L’edificio monumentale della Reggia, accoglie alcune delle maggiori espressioni del barocco come la Grande Galleria, la Sala di Diana progettata da Amedeo dei Castellamonte, la Cappella di Sant’Ubero e il complesso imponente delle Scuderie Juvarriane e ancora il percorso espositivo dedicato alla casata dei Savoia che consta di quasi 200 metri di esposizione tra il piano interrato e il piano nobile del palazzo.

I Giardini della Reggia di Venaria

I Giardini della Reggia di Venaria fanno parte della rete dei Grandi Giardini Italiani e sono stati inaugurati solo nel 2007.
La visione del complesso di giardini non ha pari tra tutti i giardini della nostra penisola grazie all’ampiezza del panorama naturale, abbracciato dai boschi del Parco della Mandria e dalle Alpi, e alla magnificenza delle prospettive che offre.

Dopo il recupero si sono evoluti diventando un centro di incontro tra l’antico e il moderno dove le opere d’arte contemporanea sono inserite tra gli insediamenti archeologici.
Ad esempio, la statua dell’Hercole Colosso, che un tempo si trovava all’interno dell’omonima fontana, ora dialoga con artisti contemporanei come Giovanni Anselmo e Giuseppe Pennone.

Le continue trasformazioni naturali dei panorami e la crescita di questo fortunato connubio con l’arte contemporanea consentono anche a chi li ha già visitati di provare un’esperienza nuova, anche grazie ai nuovi e divertenti modi per esplorarlo come la possibilità di fare una passeggiata su una carrozza trainata da cavalli, scegliere la Gondola o fare un giro con il trenino Freccia di Diana.

Il Parco Alto di Venaria Reale

Giardini-Venaria-gran parterreIl Parco Alto è caratterizzato dal tipico schema geometrico a “maglie quadrate” settecentesco, qui sono presenti boschetti popolati da pavoni e il Fantacasino, un’attrazione presente nel Boschetto dei Giochi pensata per le famiglie.

L’Allea di Terrazza si trova sull’alto di un terrazzamento e negli anni settecenteschi di grandi trasformazioni segnava con il solo verde il bordo settentrionale del Parco Alto.
La parallela Allea Centrale, invece, sottolineava con il boschetto scandinavo il suo procedere apparentemente all’infinito.

L’Allea Reale rappresentava il fondale prezioso della Citroniera e oggi, riproducendo l’antico tracciato, è composta da filari di alberi di rovere.

A partire dal Settecento l’’interesse per i giardini su cui si affacciavano le nuove strutture portò alla creazione di un parterre con fiori, piattebande erbose, tassi scolpiti, vasi di agrumi e vere e proprie stanze con pareti e volte vegetali che correvano lungo il perimetro. Quest’area fungeva da rappresentanza ed era luogo di vari passatempi.

L’attuale aspetto rievoca il giardino settecentesco e ne evidenzia la stretta relazione con la grandiosità della Reggia e le stanze di “Verzura” che delimitano il Gran Parterre creano percorsi per passeggiate all’ombra tra “muri” vegetali formati da siepi di Carpino. Al centro, invece, si trovano sei lastre di granito nero che riportano il titolo dell’installazione di Giovanni Anselmo sulla quale è consentito salire ai visitatori per contemplare le stelle una spanna più in su.

L’area del Parco Alto parallela all’Allea Centrale un tempo era destinata alle cacce delle dame e viene incrociata da viali che proseguono perpendicolarmente formando quadrati di boschetti che a loro volta all’interno hanno percorsi diagonali.
Oggi la scelta delle piante è finalizzata a sottolineare il disegno geometrico anche nella dimensione verticale, attraverso, ad esempio, l’uso di alberi che raggiungono differenti altezze, come carpini all’interno dei boschetti, aceri, roveri e ciliegi sul perimetro e tassi e bossi sui viali diagonali.
Sono destinati ad attività ricreative proprio come nel Settecento erano dedicati alla musica e ai giochi.

Filippo Juvarra realizzò un giardino inglese composto di due quadrati con manto erboso e pergolati, oggi nel giardino delle rose le pergole hanno l’aspetto di strutture moderne ma sostengono una varietà storica di rosai rampicanti e altre specie con fioritura a cespuglio o rampicanti che sono al massimo splendore nel mese di maggio.

Il Parco Basso

sculture fluide venariaSono innumerevoli le meraviglie anche del Parco Basso. Qui si trova, ad esempio, Il Giardino delle Sculture Fluide di Giuseppe Pennone, con i suoi alberi in bronzo, le fontane e i boschetti. Consta di 14 opere concepite per creare un luogo sensoriale dove alberi, marmo, bronzo, acqua, granito e pietra accompagnano da una scultura a un’altra in un continuo stato di fluidità tra gli elementi.

Se un tempo era stato progettato un grande canale ai piedi dei giardini settentrionali, oggi è stato creato un bacino d’acqua in cui la Reggia si può rispecchiare e con l’idea che possa essere sempre maggiormente arricchito di opere artistiche. Le ninfee valorizzano le acque e le specie locali ed esotiche scelte hanno un forte impatto scenografico con cui creano ampie zone d’ombra.

Le meraviglie dell’acqua nei Giardini di Venaria

La Fontana del cervo oggi rivive come citazione storica dell’antico sito di cui permangono le fondamenta e parte delle decorazioni.
Il Teatro d’Acqua, con i suoi 100 ugelli d’acqua alti fino a 12 metri è ornato da proiettori colorati e condotti di vapore arrivando a costituire una delle più scenografiche fontane del mondo.

Nel Settecento la Fontana d’Ercole era una straordinaria e imponente struttura concepita con numerosi giochi d’acqua ed effetti sonori, al centro zampillava l’acqua dalle teste dell’idra imprigionata da Ercole.
Oggi gli scavi archeologici hanno messo in luce tracce murarie che sono state riproposte con carattere di rudere. L’acqua è richiamata dal brillio dei frammenti di vetro che sono posti là dove un tempo vi era la vasca, mentre le piante di Liriodendrum Tulipifera rievocano i pilastri che un tempo sorreggevano il portico.

Il Tempio di Diana e il Potager royale

tempio diana venariaLa meta della passeggiata seicentesca era il Tempio di Diana che si trovava in mezzo a un lago, in cima a uno scoglio pietroso, al cui interno due canali consentivano il passaggio delle barche.
Le antiche fondazioni dell’edificio a pianta circolare sono state riportate alla luce e, in collegamento con il canale dell’Allea Centrale, è stato realizzato un invaso circolare con l’acqua che circonda i muri del basamento antico. Le fioriture sottolineano il doppio anello delle basi delle antiche rampe.

Orti e frutteti un tempo erano collocati nella zona sud del Parco Alto. L’attuale progetto degli orti si ispira ancora una volta al disegno antico ed è costruito su una forma quadrata dove si trovano aree coltivate e vasche, fontane e alberi da frutto, ma anche pergole su cui possono crescere fiori e ortaggi.

Gli orti riprendono e rendono attuale ciò che tra Seicento e Settecento era un potager che forniva i prodotti per la gastronomia di corte. Inoltrandosi nel percorso è possibile scoprire come la ricerca estetica delle prospettive, delle forme e dei colori, e la ricerca agronomica, delle varietà, nonché i ritmi vegetativi, si siano sposate con grande sapienza.

Nel frutteto il paesaggio cambia diventando verticale e accompagnando il visitatore verso la metà ideale del Potager Royal. In questo giardino gli alberi sono potati con due forme principali: quella a candelabro e quella a spalliera. Entrambe le tipologie favoriscono la produzione ma soprattutto permettono di ottenere magnifici risultati estetici.

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