La pagina Facebook ‘Terapia domiciliare C-19‘ ha condiviso oggi un video nel quale Simonetta, la donna che insieme al marito si era recata in India per adottare una bambina nell’aprile 2021, racconta la loro difficile e terribile storia. La notizia era rimbalzata su tutti i giornali: la donna prima e il marito poi erano risultati positivi al Covid. Nicoletta racconta tutta la vicenda durante la conferenza di Bologna, rimarcando l’assenza delle istituzioni e l’intervento del comitato, in particolare del dottor Nino Pignataro e dell’avvocato Erich Grimaldi.
Simonetta Filippini e il marito Enzo Galli sono la coppia, residente a Campi Bisenzio, rimasta bloccata a New Delhi insieme alla bambina adottata in India, dopo la comprovata positività al Covid. Simonetta, la prima ad essere contagiata, era stata ricoverato in un ospedale locale.
“Ci hanno lasciati nei Covid Hotel senza la possibilità di essere curati – racconta la donna -. E’ intervento il Comitato cure domiciliari grazie all’intercessione di una mia amica che mi ha messo in contatto con l’avvocato Grimaldi. Per l’ambasciata italiana eravamo ben curati, ma di fatto non era così. Io ero curata con cure ayurvediche in ospedale, ma non saturavo. Eravamo in una situazione terribile, non avevamo aiuto da nessuno. Gli ospedali in India sono molto peggio di quanto immaginiamo”. Nicoletta aveva con sé degli antibiotici e del cortisone, che aveva iniziato a prendere ai primi sintomi, ma il dott. Pignataro valutò più utile l’utilizzo dell’eparina, che in ospedale però non le somministravano. Erich Grimaldi le ha fatto dunque recapitare in ospedale l’eparina necessaria, tramite un medico indiano collegato al sistema delle Terapie Domiciliari. Simonetta è riuscita ad averla in meno di 24 ore. E ha iniziato a riprendersi.
Il marito, nel frattempo, aveva scoperto di essere anch’egli positivo ma non si è potuto curare tempestivamente, perché si trovava in hotel con la bambina appena adottata e aveva paura gli venisse portata via. La coppia è poi riuscita finalmente a tornare con un volo privato. “Mi sono negativizzata grazie all’idrossiclorichina. I medici che ci hanno visitato al rientro ci hanno detto che avevamo una carica virale mai vista in tutta Italia”. Enzo, però, non ce l’ha fatta perché non è riuscito a curarsi tempestivamente. “Mio marito aveva 43 anni ed era sanissimo. Io ne ho 47 e sono asmatica, ma le terapie avute dal dott. Pignataro mi hanno salvata. Siamo stati abbandonati da tutti”.
“Dove stavano Speranza e Di Maio?“, si chiede infine l’avvocato Grimaldi denunciando una situazione che, fino al racconto di Simonetta, era stata ufficialmente descritta in tutt’altra maniera.