Il Premio Nobel per la Fisica 2021 è stato assegnato “per i contributi innovativi alla nostra comprensione dei sistemi complessi” metà e congiuntamente all’americano Syukuro Manabe e al tedesco Klaus Hasselmann “per la modellazione fisica del clima terrestre, quantificando la variabilità e prevedendo in modo affidabile il riscaldamento globale“, e l’altra metà al fisico italiano Giorgio Parisi “per la scoperta dell’interazione tra disordine e fluttuazioni nei sistemi fisici dalla scala atomica a quella planetaria“.
Giorgio Parisi è un fisico teorico dell’Università Sapienza di Roma e dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e vicepresidente dell’Accademia dei Lincei.
Lo scienziato Syukuro Manabe, nato nel 1931 a Shingu, in Giappone, è Meteorologo senior presso la Princeton University, negli Usa. Klaus Hasselmann, nato nel 1931 ad Amburgo, in Germania è professore all’Istituto Max Planck di meteorologia di Amburgo.
Manabe e Hasselmann hanno posto le basi della conoscenza del clima terrestre e di come l’umanità lo influenza, mentre Parisi viene premiato per i suoi contributi rivoluzionari alla teoria dei materiali disordinati e dei processi casuali. I sistemi complessi sono caratterizzati da casualità e disordine e sono difficili da capire. Il Premio di quest’anno riconosce nuovi metodi per descriverli e prevederne il comportamento a lungo termine. Un sistema complesso di vitale importanza per l’umanità è il clima terrestre. Syukuro Manabe ha dimostrato come l’aumento dei livelli di anidride carbonica nell’atmosfera porti a un aumento delle temperature sulla superficie della Terra. Negli anni ’60, ha guidato lo sviluppo di modelli fisici del clima terrestre ed è stato il primo a esplorare l’interazione tra il bilancio delle radiazioni e il trasporto verticale delle masse d’aria. Il suo lavoro ha posto le basi per lo sviluppo degli attuali modelli climatici.
Circa dieci anni dopo, Klaus Hasselmann ha creato un modello che collega tempo e clima. Ha anche sviluppato metodi per identificare segnali specifici, impronte digitali, che sia i fenomeni naturali che le attività umane imprimono nel clima. I suoi metodi sono stati usati per dimostrare che l’aumento della temperatura nell’atmosfera à dovuto alle emissioni umane di anidride carbonica. Intorno al 1980, Giorgio Parisi ha scoperto i motivi nascosti in materiali complessi disordinati. Le sue scoperte sono tra i contributi più importanti alla teoria dei sistemi complessi. Consentono di comprendere e descrivere molti materiali e fenomeni diversi e apparentemente del tutto casuali, non solo in fisica ma anche in altri settori molto diversi, come la matematica, la biologia, le neuroscienze e l’apprendimento automatico.
“L’assegnazione al fisico Giorgio Parisi inorgoglisce tutta l’Italia”
Finora sono 20 i Nobel assegnati a italiani fin dalle origini del premio. Dei 20 riconoscimenti, 12 sono quelli scientifici e di questi 5 quelli per la Fisica, 6 per la Medicina e uno per la Chimica. Fra i 20 premiati le donne solo due: Grazia Deledda, per la Letteratura nel 1926, e Rita Levi Montalcini, per la Medicina, nel 1986. L’ultimo Nobel a un ricercatore nato in Italia è quello del 2007 a Mario Capecchi, attivo negli USA, ma per risalire a un ricercatore italiano che ha svolto in Italia la maggior parte del lavoro bisogna risalire a 62 anni fa, al Nobel per la Chimica assegnato nel 1959 a Giulio Natta.
“L’assegnazione del premio Nobel al fisico Giorgio Parisi inorgoglisce tutta l’Italia e anche il Consiglio nazionale delle ricerche, con il quale il fisico ha sempre intrattenuto stretti rapporti di collaborazione proseguiti ancora di recente con le attività svolte in associatura al nostro Istituto Nanotec”, ha dichiarato Maria Chiara Carrozza, presidente del Cnr. “Oltre a compiacerci per questo straordinario risultato – che segue di poco quello del Clarivate Citation Laureates 2021 che lo riconosce studioso più citato al mondo per le pubblicazioni scientifiche – la nostra comunità scientifica lo ringrazia sentitamente per il contributo fondamentale nello studio dei sistemi complessi disordinati alla base di tante linee di ricerca del Cnr, dallo studio dei sistemi vetrosi, ai sistemi di lasing e trasmissione della luce in mezzi random, dalle reti neurali e IA, alle reti metaboliche e alla biofisica. Lamentiamo spesso, e purtroppo a ragione, le molte difficoltà nelle quali si dibatte la ricerca italiana, dalla scarsità di risorse umane e finanziarie alla burocratizzazione, ma questo premio è solo l’ultima e straordinaria conferma dell’eccellenza della ricerca scientifica italiana”.
“È una giornata storica per l’Italia e per questo voglio dire un grande Grazie a Giorgio Parisi. Credo di poterlo fare a nome di molti. Dire ‘complimenti’ al nostro neo-vincitore del Premio Nobel per la Fisica è persino riduttivo: Giorgio, con la vita dedicata alla scienza e alla ricerca, con la passione che non lo ha mai abbandonato, è stato negli anni, e continua a esserlo oggi, maestro ed esempio per tanti giovani, ricercatori e non“: lo ha affermato il Ministro dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa. “La ricerca richiede idee originali, libertà, rigorosità, disciplina; richiede di saper perseguire i propri scopi con alti e molti bassi, ma dà opportunità e speranza al mondo, soprattutto alle nuove generazioni, insegna a usare metodi che spingono al confronto e consentono di giungere a sintesi utili. Anche questa, oggi, è la lezione che ci consegna Giorgio Parisi“.
“Siamo profondamente felici per questo massimo tributo dell’Accademia Svedese all’imponente lavoro scientifico di Giorgio Parisi, riconosciuto da molto tempo a livello mondiale“: è quanto ha affermato il presidente dell’Istituto nazionale di fisica nucleare Antonio Zoccoli, commentando il Nobel assegnato a Giorgio Parisi. “I contributi che Giorgio ha portato alla fisica sono stati sempre profondi e fondamentali, e hanno spaziato attraverso molti campi della fisica: dalla fisica delle particelle, all’inizio della sua carriera, con il suo lavoro sviluppato assieme ad Altarelli fondamentale per la comprensione della dinamica delle collisioni protone-protone negli acceleratori di particelle come Lhc, alla meccanica statistica, ai vetri di spin e la materia condensata, ai sistemi complessi, fino ai supercomputer. Il grande merito di Parisi è stato non solo l’aver sempre contribuito in modo determinante ai settori cui si è dedicato, ma averlo anche fatto precorrendo i tempi. Sicuramente caratteristiche salienti della genialità di Giorgio sono il suo ecclettismo e la sua capacità di visione, di anticipare, di capire prima degli altri qual era la direzione da prendere, che cosa sarebbe diventato rilevante per la ricerca“.
“È un grande giorno per la Scienza italiana e per la tradizione della Fisica nel nostro Paese che si realizza con il Nobel a Giorgio Parisi,” ha commentato il Presidente dell’Istituto Nazionale di Astrofisica, Marco Tavani. “I suoi studi fondamentali in Meccanica Statistica e dei sistemi complessi possono sembrare lontani ma in realtà sono molto vicini alla nostra vita quotidiana. Sono molto felice per Giorgio Parisi, che ho conosciuto personalmente in questi anni anche come collega all’Accademia dei Lincei. Non vedo l’ora di congratularmi con lui e soprattutto di cercare insieme con lui nuove strategie per mantenere alto il livello scientifico del nostro Paese. Siamo coinvolti in un serrato confronto per avere sempre più attenzione da parte del Parlamento e del Governo riguardo ai fondi per la Ricerca fondamentale, che come è noto in Italia sono limitati rispetto ad altre nazioni. Speriamo che questo Nobel possa contribuire a migliorare la situazione“.