Secondo i previsori della National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) vi è una probabilità dell’85% di tempeste geomagnetiche oggi, 30 ottobre: una espulsione di massa coronale colpirà il campo magnetico terrestre.
Potrebbe verificarsi una forte tempesta geomagnetica, categoria G3, il che significa che le aurore potrebbero scendere alle medie latitudini, ed essere visibili in luoghi come Kansas, Nebraska, Oregon, Virginia.
L’orario di arrivo della CME è incerto: le stime vanno dal 30 ottobre alle prime ore del 31 ottobre.
La CME del 28 ottobre
Un’espulsione di massa coronale (CME) è stata emessa dal Sole il 28 ottobre, dall’esplosione della macchia solare AR2887, e si sta dirigendo verso la Terra. I coronografi SOHO hanno registrato la corsa della CME a una velocità superiore a 1.457 km/s:
Il 28 ottobre il Sole ha mostrato un picco di attività: alle 15:35 UTC la macchia solare AR2887 ha scatenato un brillamento di classe X1. L’esplosione ha creato un enorme tsunami di plasma che si è diffuso per l’intero disco solare:
L’onda di plasma era alta circa 100.000 km e si è spostata attraverso l’atmosfera solare a oltre 700 km/s. Queste vengono anche chiamate “onde di Moreton”, dal nome dell’astronomo americano Gail Moreton che le scoprì nel 1959. Le onde di Moreton spesso preannunciano l’emissione di una CME.
Il bagliore ha causato un blackout radio temporaneo, ma forte, attraverso il lato della Terra esposto al Sole, nell’area del Sud America.
Le esplosioni nello Spazio fanno rumore?
Chi dice che le esplosioni nello Spazio non fanno rumore? Il brillamento solare di classe X1 del 28 ottobre ha creato una forte esplosione di elettricità statica nei ricevitori radio a onde corte sulla Terra. Ecco cosa si poteva sentire dall’altoparlante di Thomas Ashcraft nelle zone rurali del New Mexico:
“Ho catturato il bagliore X1 sul mio spettrografo e sui registratori audio,” ha spiegato Ashcraft. “Era super dinamico. Non capita spesso di vedere un evento radio solare apparire in una gamma viola sul mio radiotelescopio“.
Gli astronomi classificano i lampi radio solari in 5 tipi: Ashcraft registrato un mix di Tipo II e Tipo V. Questi sono causati, rispettivamente, da onde d’urto e fasci di elettroni che si muovono attraverso l’atmosfera solare in seguito a forti brillamenti.
Il massimo solare del Ciclo Solare 25
La tempesta attesa non sarà l’ultima che vedremo. Il Sole si sta avvicinando a un periodo noto come massimo solare, la parte più attiva del suo ciclo di 11 anni. Durante il massimo, il campo magnetico del Sole, che genera le espulsioni di massa coronale e altre condizioni meteorologiche solari, è al suo massimo, provocando tempeste sempre più forti.
Si prevede che l’attività solare aumenterà gradualmente fino a luglio 2025, a quel punto rallenterà e si avvicinerà a un nuovo minimo solare, secondo la NASA.
Cos’è un brillamento solare (o flare)
I brillamenti solari sono le più violente esplosioni del Sistema solare, e si possono osservare anche su molte altre stelle: sono improvvisi aumenti di luminosità ben visibili nella bande dei raggi X, ma ci può essere emissione un po’ in tutte le bande, dal radio ai gamma. Nella banda X emette radiazione la corona solare, la parte più esterna dell’atmosfera del Sole, caratterizzata da tenue plasma a milioni di gradi. Durante i brillamenti, il plasma raggiunge temperature ben al di sopra dei 10 milioni di gradi e una luminosità che può superare quella dell’intera corona.
In ordine crescente di potenza, le classi sono A, B, C, M e X. Ogni classe è dieci volte più potente di quella precedente.
I flare hanno un andamento caratteristico della luminosità: un aumento repentino, seguito da una diminuzione molto più graduale. Non durano molto, da qualche minuto a qualche ora al massimo, e sono localizzati in piccole regioni sulla superficie del Sole.
Essendo canali magnetici chiusi che trattengono il plasma solare, queste regioni sono per lo più a forma di arco. A volte la forza del brillamento è tale da generare eruzioni solari, con nubi di plasma che vengono proiettate nello Spazio. I brillamenti sono più frequenti in periodi di alta attività solare, in presenza di intensi campi magnetici delle macchie. La causa dei flare viene fatta risalire a instabilità magnetiche, che accelerano particelle e liberano energia rapidamente, provocando l’aumento repentino della luminosità, seguito da un raffreddamento più graduale.
Cos’è un’espulsione di massa coronale
Un’espulsione di massa coronale (CME, acronimo dell’inglese coronal mass ejection) è un’espulsione di materiale dalla corona solare. Il materiale espulso, sotto forma di plasma, è costituito principalmente da elettroni e protoni: quando questa nube raggiunge la Terra può disturbare la sua magnetosfera.
Cos’è una tempesta geomagnetica
Quando sul Sole si verificano fenomeni di attività improvvisa e violenta, come i brillamenti, vengono emesse grandi quantità di particelle ad alta energia che viaggiano velocemente nello Spazio, a volte scagliate in direzione della Terra: questa corrente di particelle viene frenata e deviata dal campo magnetico terrestre, che a sua volta ne viene disturbato e distorto.
Quando avviene questo “impatto” la magnetosfera terrestre (la regione attorno alla Terra pervasa dall’azione del suo campo magnetico) subisce un forte contraccolpo che può causare blackout temporanei nelle reti elettriche o nei sistemi satellitari di comunicazioni. Alle tempeste geomagnetiche è anche associato il ben noto fenomeno delle aurore polari.