Un piccolo aereo privato e’ precipitato su un parcheggio multipiano in via Marignano, a San Donato Milanese (Milano). Il velivolo, alcune auto e l’edificio sono in fiamme. A bordo dell’aereo, da poco decollato da Milano Linate e diretto in Sardegna, c’erano 8 persone (non 6 come comunicato in un primo momento), il pilota e 7 passeggeri: sono tutti morti nell’impatto, tra di loro anche un bimbo. “Sono in corso le operazioni di identificazione dei corpi” mentre “al momento non risultano altre persone coinvolte nell’evento“, spiega in una nota l’Areu, l’Agenzia Regionale Emergenza Urgenza.
L’aereo e’ caduto su una palazzina vuota in ristrutturazione, adibita a uffici e parcheggio per autobus. Gli abitanti della zona hanno sentito un sibilo fortissimo e poi un’esplosione, causata dall’impatto dell’ultraleggero. Immediatamente le fiamme hanno avvolto la palazzina di due piani in via 8 ottobre 2001, angolo via Marignano, a pochi passi dalla sede dell’Eni di San Donato e dal capolinea della metropolitana gialla di Milano.
L’aereo sarebbe un PC-12, secondo quanto apprende l’AGI. Si tratta di velivolo executive, monomotore, monoplano ad ala bassa, progettato e prodotto dall’azienda aeronautica svizzera Pilatus Aircraft. Il PC-12 negli anni ’90 ed e’ in grado di trasportare comodamente 9 persone (o sei nella versione Vip) oltre ai due membri dell’equipaggio.
Intanto, i Vigili del Fuoco hanno domato l’incendio che si è generato dopo lo schianto. Sul posto, oltre al personale del 118 intervenuto in codice rosso con un elicottero e diverse ambulanze per alcune persone coinvolte, sono presenti gli agenti della Polizia di Stato.
I racconti dei testimoni
“L’aereo aveva un motore in fiamme ed e’ venuto giu’ in picchiata, non si sono viste manovre, ma e’ proprio precipitato“, raccontano alcun testimoni. “Ho sentito un aeroplano che stava per cadere, con le eliche che si fermavano, poi ho sentito le finestre tremare e, come nei film, sono andato alla finestra e ho visto una colonna di fumo alzarsi”: racconta un ragazzo che abita a poche decine di metri dalla palazzina contro cui si e’ schiantato il velivolo.
“Ho sentito un rumore fortissimo e un botto. La gente si è spaventata e si è messa a correre. Subito dopo si sono alzate le fiamme dalla palazzina colpita e da alcune auto parcheggiate in strada“, racconta all’Adnkronos Edoardo, studente universitario che al momento dello schianto dell’aereo stava aspettando un bus alla stazione di San Donato. “Prima dello schianto ho sentito un forte rumore sopra la testa, l’aereo proprio sopra di me, e subito dopo un botto, era veramente molto vicino. E’ accaduto tutto molto velocemente. Mi sono spaventato e fra la gente c’è stato subito il panico”, aggiunge.
L’incidente
“L’impatto e’ stato estremamente violento, c’e’ stata una vera e propria esplosione, con proiezione di questo aeromobile in vari punti. I passeggeri, a seguito dell’impatto, sono balzati all’esterno dell’aereo. Oltre al primo soccorso che è stato effettuato nel tentativo di trovare persone ancora in vita, attualmente abbiamo individuato un corpo, per gli altri purtroppo, temiamo che, a seguito dell’impatto, non siano composti”, ha dichiarato Carlo Cardinali, funzionario dei Vigili del Fuoco di Milano, aggiungendo che “l’aereo ha effettuato una virata dopo il decollo e quindi probabilmente il pilota si e’ accorto di qualche anomalia”. “La palazzina era disabitata, tra l’altro interessata da lavori di ristrutturazione, quindi abbiamo scongiurato subito la presenza di altre persone all’interno della struttura. In quel punto e’ stato davvero importante che non ci fossero abitazioni, nel dramma l’impatto e’ avvenuto su struttura disabitata totalmente“, ha concluso.
L’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (Ansv) ha aperto un’inchiesta sull’incidente aereo e disposto l’invio di un investigatore sul posto. Secondo quanto ricostruito finora dall’agenzia, “il velivolo PC-12 marche di identificazione YR-PDV, era decollato da Linate alle 13:04 con destinazione Olbia. L’aereo ha colpito un edificio stabile e si e’ incendiato”.
“L’aereo era di nazionalità rumena e il pilota era rumeno. Era un velivolo privato, il volo e’ stato seguito fino a un certo punto, poi e’ apparsa una anomalia sul tracciato radar ed e’ precipitato. C’è una scatola nera. E’ stata trovata”, ha aggiunto la pm milanese, Tiziana Siciliano, sul luogo della tragedia. Sull’incidente “verra’ aperto un fascicolo per disastro colposo”.
L’aereo “ha impattato sul tetto” dell’edificio. “Il tetto e’ rimasto integro a parte un punto. L’esplosione ha scagliato oggetti anche a grande distanza“, ha aggiunto Siciliano. “Non risulta un allarme lanciato dall’aereo ma un’anomalia segnalata dalla torre. Adesso bisogna verificare di che cosa si tratta. Ci sono video da varie telecamere di sorveglianza che hanno ripreso il momento dell’impatto, ma sono frammenti di pochissimi secondi. Un conto e’ vedere noi una fiammata, un conto degli esperti. Dovra’ essere tutto quanto valutato. Si vede una fiammata al momento dell’impatto, cosa significhi questo, non sono esperta“, ha aggiunto.
L’aereo ha percorso 19 chilometri dal decollo alle 13.04 dall’aeroporto Milano Linate, prima di schiantarsi alle 13.07 contro l’edificio in costruzione al confine tra Milano e San Donato Milanese. Stando ai tracciati del sito Flight Radar24 il velivolo e’ precipitato con una velocita’ al suolo di 270 chilometri orari, dopo aver raggiunto un minuto prima la velocita’ di punta di 353 chilometri orari. L’ultimo volo risale alla mattina dello scorso 30 settembre quando l’aereo aveva percorso la tratta Bucarest-Milano Linate in 3 ore e 19 minuti.
Le vittime
Le persone a bordo dell’aereo erano tutte “straniere” e tra di loro “c’era un bambino“, ha confermato la pm Siciliano. Il pilota, romeno con cittadinanza tedesca, aveva 30 anni. Tra i sette passeggeri deceduti insieme a lui, c’era una cittadina francese nata in Romania di 65 anni. Sono queste al momento le uniche due persone identificate dalle forze dell’ordine, dato che per i voli privati nazionali non esiste l’obbligo di registrare i passeggeri.
Tra le vittime c’era anche un ricco immobiliarista romeno. Era considerato uno degli uomini più ricchi della Romania Dan Petrescu, proprietario e pilota dell’aereo che si è schiantato contro una palazzina a San Donato Milanese (Milano). Aveva 68 anni, doppia cittadinanza tedesca e romena, ed era uno dei principali investitori nel settore immobiliare del suo paese.
Sono due i nuclei familiari coinvolti nell’incidente aereo avvenuto a San Donato Milanese (Milano) con due vittime italiane: Filippo Nascimbene, 33 anni di origini pavesi ma residente a Milano, e il figlio Raphael, nato nel capoluogo lombardo nel 2020. Madre di Raphael e moglie di Nascimbene e’ Claire Stephanie Caroline Alexandrescou, 34 anni, nata in Francia, sull’aereo cosi’ come sua madre Miruna Anca Wanda Lozinschi, romena di 65 anni con cittadinanza francese. L’altra famiglia coinvolta e’ quella dei Petrescu, con il padre Dan, 68 anni, il figlio Dan Stefan, 30 anni, entrambi con doppia nazionalita’ romena e tedesca, e la moglie Regina Dorotea Petrescu Balzat, 65 anni. L’ottava vittima e’ Julien Brossard, 36 anni, amico canadese di Dan Stefan Petrescu. La Polizia ha precisato che in attesa di ufficialità derivata dalle comparazioni dei profili genetici e considerando l’assenza di una lista passeggeri ufficiale, queste sono le otto plausibili vittime.