Allerta tempeste geomagnetiche: blackout radio in Australia e nel sud-est asiatico, CME colpirà la Terra il 4 Novembre

Previsto l'arrivo di un'espulsione di massa coronale (CME), che dovrebbe colpire "di striscio" il campo magnetico terrestre il 4 Novembre
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Il 4 Novembre potrebbero verificarsi tempeste geomagnetiche classe G1 (di livello debole, su una scala che va da 1 a 5, ma comunque in grado di interferire nelle comunicazioni radio, oltre a generare aurore): la National Oceanic and Atmospheric Administration ha previsto l’arrivo di un’espulsione di massa coronale (CME), che dovrebbe colpire “di striscio” il campo magnetico terrestre.

La CME è stata lanciata nello Spazio il 1° Novembre da un brillamento solare di classe M1, generato dalla macchia solare AR2887.

tempesta geomagnetica 4 novembre
Credit SWPC NOAA
g1
Credit SWPC NOAA

Non è ancora certo, ma un’altra CME potrebbe seguirla da vicino.

Possibile seconda CME in arrivo

La macchia solare AR2891 è direttamente rivolta verso la Terra ed ha generato un’esplosione poche ore fa: un brillamento solare di classe M1 ha scosso la calotta magnetica della macchia solare alle 3 UTC, un bagliore lento durato per ore.

I brillamenti solari lenti fanno molto bene una cosa: producono CME, e questo evento probabilmente ha scagliato una CME in direzione della Terra.
Per la conferma sono attesi i nuovi dati dai coronografi del Solar and Heliospheric Observatory della NASA.
I raggi X e le radiazioni ultraviolette estreme del brillamento hanno ionizzato la parte superiore dell’atmosfera terrestre, causando un piccolo blackout radio a onde corte in Australia e nel sud-est asiatico. Aviatori, marinai e radioamatori potrebbero avere notato effetti di propagazione insoliti a frequenze inferiori a ~25 MHz.

mappa disturbi radio

Il massimo solare del Ciclo Solare 25

Il Sole si sta avvicinando a un periodo noto come massimo solare, la parte più attiva del suo ciclo di 11 anni. Durante il massimo, il campo magnetico del Sole, che genera le espulsioni di massa coronale e altre condizioni meteorologiche solari, è al suo massimo, provocando tempeste sempre più forti.
Si prevede che l’attività solare aumenterà gradualmente fino a luglio 2025, a quel punto rallenterà e si avvicinerà a un nuovo minimo solare, secondo la NASA.

Cos’è un brillamento solare (o flare)

I brillamenti solari sono le più violente esplosioni del Sistema solare, e si possono osservare anche su molte altre stelle: sono improvvisi aumenti di luminosità ben visibili nella bande dei raggi X, ma ci può essere emissione un po’ in tutte le bande, dal radio ai gamma. Nella banda X emette radiazione la corona solare, la parte più esterna dell’atmosfera del Sole, caratterizzata da tenue plasma a milioni di gradi. Durante i brillamenti, il plasma raggiunge temperature ben al di sopra dei 10 milioni di gradi e una luminosità che può superare quella dell’intera corona.
In ordine crescente di potenza, le classi sono A, B, C, M e X. Ogni classe è dieci volte più potente di quella precedente.
I flare hanno un andamento caratteristico della luminosità: un aumento repentino, seguito da una diminuzione molto più graduale. Non durano molto, da qualche minuto a qualche ora al massimo, e sono localizzati in piccole regioni sulla superficie del Sole.
Essendo canali magnetici chiusi che trattengono il plasma solare, queste regioni sono per lo più a forma di arco. A volte la forza del brillamento è tale da generare eruzioni solari, con nubi di plasma che vengono proiettate nello Spazio. I brillamenti sono più frequenti in periodi di alta attività solare, in presenza di intensi campi magnetici delle macchie. La causa dei flare viene fatta risalire a instabilità magnetiche, che accelerano particelle e liberano energia rapidamente, provocando l’aumento repentino della luminosità, seguito da un raffreddamento più graduale.

Cos’è un’espulsione di massa coronale

Un’espulsione di massa coronale (CME, acronimo dell’inglese coronal mass ejection) è un’espulsione di materiale dalla corona solare. Il materiale espulso, sotto forma di plasma, è costituito principalmente da elettroni e protoni: quando questa nube raggiunge la Terra può disturbare la sua magnetosfera.

Cos’è una tempesta geomagnetica

Quando sul Sole si verificano fenomeni di attività improvvisa e violenta, come i brillamenti, vengono emesse grandi quantità di particelle ad alta energia che viaggiano velocemente nello Spazio, a volte scagliate in direzione della Terra: questa corrente di particelle viene frenata e deviata dal campo magnetico terrestre, che a sua volta ne viene disturbato e distorto.
Quando avviene questo “impatto” la magnetosfera terrestre (la regione attorno alla Terra pervasa dall’azione del suo campo magnetico) subisce un forte contraccolpo che può causare blackout temporanei nelle reti elettriche o nei sistemi satellitari di comunicazioni. Alle tempeste geomagnetiche è anche associato il ben noto fenomeno delle aurore polari.

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