“Il 4 novembre 1966 fu un giorno di morte, devastazione e terrore. La furia dell’Arno che devasta Firenze, Empoli, Pontedera, Pisa. I comuni del Casentino, del Valdarno, del Mugello, della Piana fiorentina e della Maremma invasi dalle acque dei fiumi minori. Sono passati 55 anni ma le ferite di quella drammatica alluvione non possono e non potranno mai guarire del tutto,” ha dichiarato oggi il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Antonio Mazzeo, in ricordo del 55° anniversario dell’alluvione. “Con loro vive anche il ricordo di chi, in quelle ore e in quei giorni, seppe trovare la forza per reagire, rialzarsi e ricostruire meglio di prima. E non esitò un secondo a partire, da ogni parte d’Italia, per salvare opere d’arte e libri a Firenze. Furono soprannominati gli ‘angeli del fango’ e, oggi come ieri, rappresentano l’Italia migliore. Quella di cui andare orgogliosi. Quella in grado di tenere accesa la fiaccola della speranza anche nei momenti più bui della nostra storia“.