A causa degli alti livelli di smog, le autostrade e i parchi giochi delle scuole di Pechino oggi sono stati chiusi, e ciò mentre la Cina – il principale produttore al mondo di gas serra – sta aumentando la produzione di carbone in seguito ad una crisi energetica provocata da rigidi obiettivi di emissioni e prezzi record del combustibile fossile.
Secondo l’ufficio meteorologico nazionale, una fitta coltre di smog ha avvolto aree settentrionali del Paese, con visibilità ridotta a meno di 200 metri in alcune aree.
L’inquinamento a Pechino ha spinto la concentrazione di micro particelle PM2.5 a quota 224 intorno a mezzogiorno ora locale (le 5 in Italia), con peggioramento atteso fino a sabato sera e con un picco a 300 circa nelle prossime ore, in base alle rilevazioni dell’ambasciata americana a Pechino. L’OMS raccomanda livelli massimi pari a 15.
Le autorità di Pechino hanno attribuito la situazione a “condizioni meteorologiche sfavorevoli e diffusione dell’inquinamento regionale“.
Alle scuole della capitale è stato ordinato di interrompere le lezioni di educazione fisica e le attività all’aperto, mentre tratti di autostrade per le principali città – tra cui Shanghai, Tianjin e Harbin – sono stati chiusi al traffico a causa della scarsa visibilità.
Secondo i funzionari della capitale lo smog dovrebbe persistere almeno fino a sabato sera.