Covid, dilagano le fake news sulla “bomba di contagi” a Trieste: ci sono più ricoverati a Roma, Firenze e Bologna

Covid, non è affatto vero che a Trieste aumentano i contagi e i ricoveri: i dati ufficiali smontano bufale e fake news costruite ad arte contro le manifestazioni delle ultime settimane
MeteoWeb

Da giorni su molti giornali e in tante trasmissioni televisive si racconta di una “drammatica” situazione di Covid a Trieste e in Friuli Venezia Giulia dove gli ospedali sarebbero “al collasso” per colpa dei manifestanti contrari al Green Pass che da settimane manifestano nel capoluogo esprimendo il loro dissenso rispetto alla scelta politica (unica al mondo) di introdurre il lasciapassare verde sul posto di lavoro. Ignorando il fatto che la stragrande maggioranza dei manifestanti, a partire dal loro leader Stefano Puzzer, sono vaccinati e non manifestano contro il vaccino bensì contro il Green Pass, in molti stanno dipingendo una situazione catastrofica per contagi e ricoveri. Ma è davvero così?

Negli ultimi 18 giorni (e cioè da quando sono iniziate le manifestazioni di Trieste), dal 14 ottobre a ieri, in Friuli Venezia Giulia ci sono stati 2.657 nuovi casi positivi a fronte di una popolazione Regionale di 1 milione e 200 mila abitanti. Nello stesso lasso di tempo, in Trentino Alto Adige, dove vivono 1 milione e 50 mila abitanti, abbiamo avuto 2.194 nuovi casi positivi. E sempre nello stesso lasso di tempo, in Veneto, dove vivono 4 milioni e 800 mila persone, abbiamo avuto 7.126 nuovi casi positivi. In tutto il Triveneto, quindi, abbiamo la stessa identica incidenza dei contagi sulla popolazione, che si aggira intorno ai 100 nuovi casi settimanali ogni 100.000 abitanti tanto a Trieste quanto a Trento, Bolzano, Verona, Venezia e Padova. Non si nota alcun effetto delle manifestazioni sull’andamento dei contagi. Dopotutto è da due anni che raccontiamo di maxi assembramenti per le più varie motivazioni, dalle manifestazioni politiche (i no Green Pass sono soltanto l’ultimo esempio, ma abbiamo avuto le celebrazioni per il 25 aprile, i Black Lives Matter, il mega corteo per la Cgil a Roma, le piazze gremite per il Ddl Zan) ai festeggiamenti calcistici, e mai, in alcun caso, a questi eventi tutti svolti all’aperto, sono seguiti focolai di contagio.

Qualcuno potrebbe ragionevolmente obiettare che il dato dei contagi ha poco valore perché è fortemente condizionato dal numero di tamponi e che si tratta nel 96% dei casi di persone asintomatiche che non hanno alcuna malattia. Per capire bene se davvero in Friuli Venezia Giulia ci sono criticità provocate dalle manifestazioni di Trieste, dobbiamo quindi considerare il numero di ricoverati negli ospedali e oggi nella Regione che è situata all’estremo Nord/Est del Paese, al confine con Austria e Slovenia, abbiamo soltanto 93 pazienti Covid-positivi ricoverati nei nosocomi regionali. Si tratta di un ricovero ogni 13.000 abitanti. In Trentino Alto Adige i ricoverati Covid sono 78, ovvero un ricovero ogni 13.700 abitanti. In Emilia Romagna abbiamo 339 ricoverati Covid su una popolazione di 4 milioni e mezzo di abitanti, pari a un ricovero ogni 13.100 abitanti. Nel Lazio abbiamo 464 ricoverati Covid su 5 milioni e 700 mila abitanti, pari a un ricovero ogni 12.300 abitanti. In Toscana abbiamo 283 ricoverati Covid su 3 milioni e 700 mila abitanti, pari a un ricovero ogni 12.900 abitanti. Non c’è, quindi, alcuna catastrofe a Trieste. Anzi. A Roma e Firenze la situazione è peggiore.

Analizzando i dati attuali Regione per Regione, in questo momento in Italia abbiamo questo scenario:

  • Lazio: 1 ricovero ogni 12.300 abitanti
  • Toscana: 1 ricovero ogni 12.900 abitanti
  • Friuli Venezia Giulia: 1 ricovero ogni 13.000 abitanti
  • Emilia Romagna: 1 ricovero ogni 13.100 abitanti
  • Trentino Alto Adige: 1 ricovero ogni 13.700 abitanti
  • Sicilia: 1 ricovero ogni 14.400 abitanti
  • Calabria: 1 ricovero ogni 17.500 abitanti
  • Liguria: 1 ricovero ogni 17.700 abitanti
  • Umbria: 1 ricovero ogni 19.400 abitanti
  • Abruzzo: 1 ricovero ogni 20.000 abitanti
  • Campania: 1 ricovero ogni 20.400 abitanti
  • Piemonte: 1 ricovero ogni 20.400 abitanti
  • Marche: 1 ricovero ogni 20.800 abitanti
  • Basilicata: 1 ricovero ogni 22.800 abitanti
  • Veneto: 1 ricovero ogni 24.100 abitanti
  • Valle d’Aosta: 1 ricovero ogni 24.800 abitanti
  • Puglia: 1 ricovero ogni 25.200 abitanti
  • Lombardia: 1 ricovero ogni 29.900 abitanti
  • Sardegna: 1 ricovero ogni 32.000 abitanti
  • Molise: 1 ricovero ogni 42.300 abitanti

La situazione del Friuli Venezia Giulia, quindi, non ha nulla di drammatico: ci sono più ricoverati nel Lazio e in Toscana, e lo stesso numero dei ricoverati dell’Emilia Romagna. Non c’è alcun rischio incombente di “zona gialla” in Friuli Venezia Giulia (i ricoveri dovrebbero triplicare, ma anche nelle altre Regioni se i ricoveri triplicassero scatterebbe la zona gialla) e neanche il tasso di vaccinazione è direttamente correlato al numero dei ricoverati. Non è vero, infatti, che a Trieste e in Friuli Venezia Giulia c’è una particolare resistenza ai vaccini: l’82% dei friulani ha completato l’intero ciclo vaccinale, esattamente nella media nazionale. Invece nel Lazio, la Regione con il più alto numero di ricoverati, siamo all’86% di popolazione completamente vaccinata, più della media nazionale. Stessa percentuale in Toscana ed Emilia Romagna. Al contrario in Sicilia abbiamo il 75% di popolazione completamente vaccinata, il dato più basso d’Italia. Eppure questa differenza non influisce sul numero dei ricoveri, che oggi in Sicilia sono sensibilmente meno rispetto al Lazio o a Toscana ed Emilia Romagna dov’è vaccinato l’86% della popolazione.

Insomma, alla luce di questi numeri (che sono i dati ufficiali forniti dal Governo) non è affatto vero né che a Trieste e in Friuli Venezia Giulia ci siano meno vaccinati del resto d’Italia; né tantomeno che ci sia stato un aumento di contagi e ricoveri dopo le manifestazioni di Trieste. Anche perché le manifestazioni contro il Green Pass si stanno susseguendo di settimana in settimana, da mesi, in tutte le città d’Italia.

Sono tutte fake-news montate ad arte, funzionali ad una determinata narrazione completamente anti-scientifica ma strumentale esclusivamente agli interessi della politica.

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