Covid, Popoli (Aifa): “Pillole antivirali disponibili a breve, sono efficaci se utilizzate nelle fasi iniziali dell’infezione”

I farmaci anti-Covid sono "due antivirali, di molecole che servono a combattere il virus, quindi devono essere somministrati nelle fasi iniziali della malattia"
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Patrizia Popoli, presidente della Commissione tecnico scientifica dell’AIFA e responsabile presso l’ISS del centro nazionale per la ricerca e la valutazione dei farmaci, è intervenuta ai microfoni della trasmissione Restart 264 condotta da Aurora Vena e Lorenzo Capezzuoli Ranchi su Cusano Italia TV.

Sui farmaci anti-covid (Molnupiravir e Paxlovid). “Si tratta di due antivirali, di molecole che servono a combattere il virus, quindi devono essere somministrati nelle fasi iniziali della malattia, quando c’è ancora il virus in giro –ha affermato Popoli-. Parliamo dunque di soggetti che sono in una fase iniziale dell’infezione, stanno ancora bene, ma ci sono dei fattori di rischio che li espongono alla possibilità di sviluppare la malattia grave, ad esempio pazienti diabetici, o con patologie cardiache. In questi casi può essere opportuno somministrare questi farmaci, che al momento non sono ancora disponibili, ma lo saranno tra non molto tempo. Con una terapia di durata breve, 5 giorni, si può ottenere una riduzione importante del rischio di essere ricoverati in ospedale e del rischio di morire. Quindi questi farmaci rappresentano sicuramente un’arma promettente”.

Vaccini anti-covid non sono sperimentali. “Purtroppo c’è ancora gente che parla di vaccini sperimentali, ma si tratta di una cosa che non ha il minimo fondamento –ha dichiarato Popoli-. A parte il fatto che questi vaccini prima di essere autorizzati alla commercializzazione sono stati sperimentati su decine di migliaia di soggetti, ma quello che dovrebbe essere ancora più convincente è che dal momento in cui sono stati commercializzati, trattandosi di una pandemia, questi vaccini sono stati utilizzati nel giro di pochi mesi da miliardi di persone. Quindi su questi vaccini sappiamo molto di più rispetto a tanti altri farmaci che la gente usa quotidianamente senza farsi troppi problemi. Questa idea del vaccino sperimentale è una vera assurdità”.

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