La bomba dal Friuli Venezia Giulia: “il Green Pass in zona gialla è finito, mascherine e tavoli a 4 significa paura. I locali sono tutti vuoti, è un disastro, sarà un periodo difficilissimo”

Il Senatore del Pd Tommaso Cerno racconta il disastro provocato da zona gialla e Super Green Pass in Friuli Venezia Giulia: "qui è finito tutto, si respira paura e terrore, i locali chiudono perchè non hanno clienti e qualcuno rischia di chiudere per sempre. Sta iniziando un periodo difficilissimo a causa di una narrazione sbagliata e illusoria sui vaccini"
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Tommaso Cerno è un giornalista friulano di Udine, senatore della Repubblica per il Partito Democratico. Ha diretto L’Espresso tra 2016 e 2017. Originario della Slovenia, già dirigente nazionale dell’Arcigay e promotore del Gay Pride di Venezia, ha lavorato per il Messaggero Veneto ed è stato condirettore del noto quotidiano “la Repubblica” prima della candidatura a Palazzo Madama. Ieri sera è intervenuto nel programma televisivo “Quarta Repubblica” di Rete 4, condotto da Nicola Porro, e da Udine ha fornito una testimonianza molto forte sulla situazione dell’unica Regione che proprio da ieri è in zona gialla e in cui l’entrata in vigore del Super Green Pass è stata anticipata di una settimana. Da ieri in Friuli Venezia Giulia è obbligatorio per tutti (compresi i vaccinati) indossare le mascherine anche all’aperto, mentre nei locali della ristorazione al chiuso si può entrare soltanto con il Super Green Pass da vaccino o guarigione ma sempre e solo con il limite dei tavoli a 4 che in zona bianca non esisteva.

tommaso cerno

Cerno, nel suo intervento, ha detto che  “in Italia ormai è più facile trovare un immunologo che un idraulico, la scienza è diventata di salotto e quella che lavora negli ospedali non la ascoltiamo rispetto a chi ogni giorno in televisione dice tutto e il contrario di tutto. Ho sentito le parole di Mario Monti sulla necessità di rendere meno democratica l’informazione, e interpreto quelle parole come le parole di uno che ha capito che la narrazione sta improvvisamente cambiando e ne è spaventato, e te lo dico perché sono in in collegamento dall’unica Regione italiana he ha già il Super Green Pass in funzione ed è già in zona gialla, ed è il Friuli Venezia Giulia. Oggi ho fatto un giro nella zona gialla, cosa che non capitava da molto tempo, e l’ho fatto in questo posto che è l’unico in cui ci sono già le nuove regole. Vi posso testimoniare che già la percezione delle persone è cambiata, nel senso che il Green Pass nella zona bianca dava l’impressione di una libertà conquistata attraverso i vaccini, il rispetto delle regole, e l’ascolto pedissequo della scienza settimanale – perché ogni settimana cambia idea – e invece tutti gli altri erano soltanto dei pericolosi criminali, sia quelli che lo sono sia grandi intellettuali che improvvisamente non possono più parlare come Cacciari, Sgarbi… cosa che in una democrazia è grave quanto ammalarsi. Bene, con la zona gialla il Green Pass non funziona più così, i ristoranti hanno un crollo delle prenotazioni immediato perché le persone ricordano i tavoli da 4 come una cosa che fa ammalare, pericolosa, quindi tutta questa prosopopea della vaccinazione e del rispetto delle regole crolla da sola appena il colore diventa giallo, figuriamoci se diventasse arancione, per non parlare di rosso. Che cosa il Governo dovrebbe dire o fare visto che fino ad ora ha giustificato tutti i provvedimenti emessi soltanto con uno stato di salute migliore nel Paese? Qui, dove lo stato di salute sta peggiorando, la percezione dei vaccinati è quella di una nuova paura, improvvisamente cadono le prenotazioni degli alberghi, crollano le prenotazioni dei ristoranti, i locali chiudono prima, senza che sia avvenuto nulla. Quindi, questa narrazione, se l’Italia colorerà di nuovo le Regioni come un tempo, non sarà più quella di dire che chi rispetta le regole è salvo e chi non le rispetta non lo è, e Monti quando parla in questi termini ci sta dicendo che il Governo lo sa già e che stiamo per affrontare un periodo difficilissimo sul piano della divisione troppo manichea e troppo semplice che abbiamo dato tra chi rispetta ed è salvo, e chi non rispetta e non è salvo. E sarà difficile correggere il tiro. Prima del Super Green Pass, del Green Pass e di questa errata narrazione, la zona gialla era considerata quasi un momento di ritrovamento della libertà, mentre io ho visto di persona come adesso con il Super Green Pass e l’illusione che nulla potesse cambiare, già la zona gialla di fatto genera comportamenti di zone più gravi, tant’è vero che alberghi e ristoranti che io oggi ho visitato mi hanno detto che nel giro di poche ore hanno ricevuto decine di telefonate per annullare le prenotazioni. Ed avere ristoranti aperti e vuoti è la cosa peggiore del mondo perché devono pagare il personale al lavoro, accendere i forni, pagare le bollette, ma non incassano nulla perché i clienti sono terrorizzati dal fatto di doversi sedere nei tavoli a quattro. Questa idea del Green Pass come libertà è finita oggi in Friuli Venezia Giulia e fra poco finirà in tutt’Italia, quindi cambiate narrazione. Dobbiamo smetterla di non guardare i fatti reali: lo sanno anche gli imbecilli che la vaccinazione serve a mitigare le cose, ma un Paese è fatto anche di futuro, di certezza, di speranze. Io oggi ho parlato con decine di persone vaccinate che hanno fatto i controlli, i protocolli, hanno rispettato le leggi, i Dpcm e adesso stanno pagando bollette triplicate e hanno chiuso, e fra una settimana forse qualcuno chiude per sempre, e noi stiamo a parlare di Green Pass e di No Vax, e il nostro problema è Massimo Cacciari, ma che Paese siamo. Che Paese siamo?“.

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