Il telescopio spaziale Hubble di NASA/ESA ha completato il suo grande tour annuale del Sistema Solare esterno. Questo è il regno dei pianeti giganti – Giove, Saturno, Urano e Nettuno – che si estende fino a 30 volte la distanza tra la Terra e il Sole. A differenza dei pianeti terrestri rocciosi come la Terra e Marte che si stringono vicino al calore del Sole, questi mondi remoti sono per lo più composti da fredde zuppe gassose di idrogeno, elio, ammonio, metano e altri gas traccia attorno ad un nucleo compatto e molto caldo.
Sebbene i veicoli spaziali robotici abbiano inviato istantanee delle loro visite a questi quattro pianeti giganti negli ultimi 50 anni, le loro atmosfere vorticose e colorate cambiano costantemente. Adempiendo al ruolo di meteorologo, ogni volta che le telecamere di Hubble rivisitano questi mondi ci sono nuove sorprese, offrendo nuove intuizioni sul loro clima selvaggio, guidate da dinamiche ancora in gran parte sconosciute che si svolgono sotto le nuvole.
Le istantanee di Hubble dei pianeti esterni rivelano cambiamenti sia estremi che sottili che stanno rapidamente avvenendo in questi mondi lontani. La visione nitida di Hubble raccoglie informazioni sui modelli meteorologici affascinanti e dinamici e sulle stagioni di questi giganti gassosi e consente agli astronomi di indagare sulle variabili che contribuiscono alle loro mutevoli atmosfere.
Giove
Le osservazioni Hubble di quest’anno di Giove tracciano il paesaggio in continua evoluzione della sua turbolenta atmosfera, dove diverse nuove tempeste stanno lasciando il segno e l’equatore del pianeta ha cambiato colore ancora una volta. La foto di Hubble del 4 settembre mette in mostra l’atmosfera tumultuosa del pianeta gigante. La zona equatoriale del pianeta è ora di una profonda tonalità arancione, che i ricercatori definiscono insolita. Mentre l’equatore si è allontanato dal suo tradizionale aspetto bianco o beige ormai da alcuni anni, gli scienziati sono rimasti sorpresi di trovare un arancione più scuro nelle recenti immagini di Hubble, quando si aspettavano che la zona si offuscasse di nuovo.
Appena sopra l’equatore, i ricercatori notano la comparsa di diverse nuove tempeste. Questi globuli rossi allungati possono essere definiti come vortici ciclonici, che variano nell’aspetto. Mentre alcune delle tempeste sono nettamente definite e chiare, altre sono sfocate e nebulose. Questa differenza nell’aspetto è causata dalle proprietà fisiche all’interno delle nuvole dei vortici.
I ricercatori notano anche che una caratteristica chiamata “Red Spot Jr.” (Oval BA), al di sotto della Grande Macchia Rossa dove Hubble ha appena scoperto che i venti stanno accelerando, è ancora di un colore beige più scuro, ed è affiancato da diverse altre tempeste cicloniche bianche a sud.
Saturno
Il nuovo sguardo di Hubble a Saturno del 12 settembre 2021 mostra rapidi ed estremi cambiamenti di colore nelle bande dell’emisfero settentrionale del pianeta, dove ora è inizio autunno. Le bande sono variate durante le osservazioni di Hubble sia nel 2019 che nel 2020. L’immagine di Saturno di Hubble cattura il pianeta dopo l’inverno dell’emisfero meridionale, evidente nella persistente tonalità bluastra del polo sud.
Urano
La vista di Hubble di Urano del 25 ottobre mette sotto in evidenza la luminosa cappa polare settentrionale del pianeta. È primavera nell’emisfero settentrionale e l’aumento della radiazione ultravioletta proveniente dal Sole sembra illuminare la regione polare. I ricercatori non sono sicuri del perché. Potrebbe essere un cambiamento nell’opacità del metano atmosferico, o qualche variazione nelle particelle di aerosol. Curiosamente, anche se la cappa atmosferica diventa più luminosa, il netto confine meridionale rimane alla stessa latitudine. Questo è stato costante negli ultimi anni di osservazioni Hubble del pianeta. Forse una sorta di corrente a getto sta creando una barriera a quella latitudine di 43 gradi.
Nettuno
Nelle osservazioni effettuate il 7 settembre 2021, i ricercatori hanno scoperto che la macchia scura di Nettuno (recentemente è stato scoperto che ha invertito la rotta dal movimento verso l’equatore) è ancora visibile in questa immagine, insieme a un emisfero settentrionale oscurato. C’è anche un notevole cerchio scuro e allungato che comprende il polo sud di Nettuno. Il colore blu sia di Nettuno che di Urano è il risultato dell’assorbimento della luce rossa da parte delle atmosfere ricche di metano dei pianeti, combinato con lo stesso effetto di scattering di Rayleigh che rende blu il cielo della Terra.