Vento forte e piogge intense hanno provocano danni e disagi nelle scorse ore tra Toscana e Lazio.
Oltre un centinaio gli interventi della Polizia Locale sul territorio capitolino eseguiti questa notte a causa delle precipitazioni. Gli agenti sono stati impegnati nella messa in sicurezza delle strade, con chiusure temporanee, causa allagamenti, accumulo di fango su carreggiata e caduta rami che hanno colpito diverse zone della città, prestando inoltre ausilio agli automobilisti rimasti con i veicoli in panne. Tra i vari interventi i principali hanno riguardato Piazzale del Verano, Via della Maglianella, Via Cilicia, Via della Pisana, sottopasso di Via Prati Fiscali, piazzale Ostiense. Le pattuglie sono attualmente impegnate in via Portuense, all’altezza di Via Pacinotti, a causa della presenza di un copioso strato di fango su strada.
Notte di maltempo e di disagi dovuti al forte vento e alla pioggia nell’area della provincia Pisa: danni sono stati segnalati nel comune di Palaia e nel territorio di San Miniato dove, questa notte, è stato necessario evacuare 3 edifici in zona La Scala a causa del vento che aveva scoperchiato i tetti delle 3 abitazioni. Numerosi gli alberi caduti in strada o su tetti delle auto. Anche a Palaia sono stati parzialmente dichiarati inagibili due edifici, con danni seri al tetto. A Volterra i vigili del fuoco sono dovuti intervenire per rimuovere una statua caduta dal piedistallo e finita in strada.
“Ben undici tempeste di vento e pioggia si sono abbattute su Lazio e Campania in un solo giorno con alberi abbattuti, frane e allagamenti nelle campagne ed anche in città come a Roma e l’arrivo della neve in montagna“: è quanto emerge del monitoraggio della Coldiretti sugli effetti del passaggio del Ciclone Poppea che ha reso necessari cento interventi dei vigili nella Capitale, sulla base dei dati dell’European Severe Weather Database (Eswd).
“Sono evidenti anche in Italia – sostiene la Coldiretti – gli effetti dei cambiamenti climatici al centro della conferenza Onu di Glasgow Cop26. Siamo di fronte – precisa la Coldiretti – alle conseguenze dei cambiamenti climatici anche in Italia dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, che compromettono anche le coltivazioni nei campi con danni per oltre 2 miliardi di euro nel 2021, tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne“.
“Violenti temporali, tornado e tempeste di vento che colpiscono le città e le campagne – sottolinea la Coldiretti – si abbattono su un territorio nazionale fragile dove a causa della cementificazione e dall’abbandono – precisa la Coldiretti – sono saliti a 7252 i comuni italiani, ovvero il 91,3% del totale, che hanno parte del proprio territorio a rischio frane e/o alluvioni. L’agricoltura – evidenzia la Coldiretti – è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici, ma è anche il settore più impegnato per contrastarli“.
“Si tratta – continua la Coldiretti – di una nuova sfida per le imprese agricole che devono interpretare le novità segnalate dalla climatologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque e sulla sicurezza del territorio. Per affrontare i danni dei cambiamenti climatici – precisa Coldiretti – servono interventi strutturali e strumenti di gestione del rischio sempre più avanzati, efficaci e con meno burocrazia“.
“Le vittime e i danni causati da fenomeni meteo sempre più violenti anche in Italia ci dicono che siamo entrati in una nuova fase del fenomeno dei cambiamenti climatici dinanzi alla quale servono strategie per garantire la messa in sicurezza dei territori e delle attività produttive” ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “in tale ottica il Pnrr può rappresentare un’opportunità per introdurre nuove tecniche capaci di affrontare quelle situazioni di emergenza che gli strumenti della legislazione attuale non sono più in grado di governare”.
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