Tempeste geomagnetiche di classe G1 (di livello debole, su una scala che va da 1 a 5, ma comunque in grado di interferire nelle comunicazioni radio, oltre a generare aurore) sono possibili domani, 27 Novembre, quando si prevede l’arrivo di un’espulsione di massa coronale (CME), che potrebbe colpire “di striscio” il campo magnetico terrestre.
La nube di particelle è stata “catturata” dal coronografo del Solar and Heliospheric Observatory della NASA:
La CME è stata scagliata nello Spazio da un filamento di magnetismo originatosi nell’emisfero sud del Sole.
Innalzandosi, il filamento ha creato un “canyon di fuoco” nell’atmosfera della nostra stella. La struttura è rimasta intatta per più di 6 ore dopo l’esplosione.
I modelli della National Oceanic and Atmospheric Administration relativi alla CME suggeriscono un colpo “di striscio” durante le ultime ore del 27 Novembre. Gran parte della CME ci mancherà, ma la frazione che ci raggiungerà dovrebbe essere sufficiente per innescare luminose aurore artiche.
Che cos’è un filamento
I filamenti sono lunghe strutture sottili che si estendono sulla superficie della stella, regioni di gas molto densi e “freddi” che si formano a causa degli intensi campi magnetici solari e appaiono scure proprio perché sono più fredde delle regioni circostanti.
Queste particolari strutture molto allungate occasionalmente possono provocare anche eruzioni di materiale solare nello Spazio.
Cos’è un’espulsione di massa coronale
Un’espulsione di massa coronale (CME, acronimo dell’inglese coronal mass ejection) è un’espulsione di materiale dalla corona solare. Il materiale espulso, sotto forma di plasma, è costituito principalmente da elettroni e protoni: quando questa nube raggiunge la Terra può disturbare la sua magnetosfera.
Cos’è una tempesta geomagnetica
Quando sul Sole si verificano fenomeni di attività improvvisa e violenta, come i brillamenti, vengono emesse grandi quantità di particelle ad alta energia che viaggiano velocemente nello Spazio, a volte scagliate in direzione della Terra: questa corrente di particelle viene frenata e deviata dal campo magnetico terrestre, che a sua volta ne viene disturbato e distorto.
Quando avviene questo “impatto” la magnetosfera terrestre (la regione attorno alla Terra pervasa dall’azione del suo campo magnetico) subisce un forte contraccolpo che può causare blackout temporanei nelle reti elettriche o nei sistemi satellitari di comunicazioni. Alle tempeste geomagnetiche è anche associato il ben noto fenomeno delle aurore polari.