Non solo negli Stati Uniti viene celebrato Halloween, le tradizioni per il Giorno dei Defunti e per il giorno di Ognissanti esistono in tutto il mondo e non sono sempre spaventose come il giorno di Dracula in Romania o il festival dei fantasmi affamati a Hong Kong; quasi sempre si tratta di un giorno lieto in cui si celebra la vicinanza dei defunti con allegria come con gli aquiloni giganti in Guatemala o i pic nic al cimitero delle Filippine.
La Festa di Ognissanti in Polonia
Analogamente a quanto accade per l’Italia, anche in Polonia il primo giorno di novembre è la festa nazionale dedicata alla celebrazione dei santi, Dzień Zaduszny.
Ma è conosciuta anche per essere il Giorno dei Morti, perché proprio in questa occasione vengono ricordati i defunti e tutti si recano nei cimiteri per visitare le tombe dei cari estinti.
Qui si depongono caramelle e si recitano preghiere per coloro che non sono più tra i vivi, mentre il giorno seguente ci si reca alla messa che viene fatta per le anime dei morti.
Il giorno di Dracula in Romania
Al solo pronunciare il nome di Romania, tutti pensando imprescindibilmente a una delle figure horror più leggendarie degli ultimi secoli, quella di Dracula, altrimenti noto come Vlad l’impalatore, reso celebre dal romanzo epistolare di Bram Stoker.
Nel Castello di Bran, conosciuto anche come Castello di Dracula, in Transilvania, una regione della Romania centrale, ogni anno si svolgono durante il periodo di Halloween eventi speciali e feste per quello che è conosciuto anche come il Giorno di Dracula.
In Portogallo il Pane per Dio
Il 1° novembre del 1755 la città di Lisbona venne colpita da un potente sisma, nella zona nota come Baixa Pombalina. Proprio da quel momento prese piede una nuova tradizione di carattere religioso.
Molti persero tutto durante quel terremoto e si ritrovarono senza scelta a dover elemosinare cibo per poter sopravvivere, in particolare, bussarono alle porte dei palazzi ancora in piedi chiedendo il pane in nome di Dio.
Da quel giorno, ogni primo novembre i bambini si recano di casa in casa sin dalla prima mattina con le loro borse da riempire di “Pão Por Deus” offrendo in cambio la recita di una poesia.
Gli aquiloni giganti del Guatemala
Assai peculiare è la celebrazione dei Santi e dei Defunti in Guatemala. Anche in questo caso la festività ricade nei primi due giorni di novembre e per l’occasione vengono preparati i Barriletes Gigantes: aquiloni davvero giganteschi che richiedono settimane di preparazione da parte di squadre intere di partecipanti.
Una volta giunti i giorni delle celebrazioni, gli aquiloni vengono fatti volare nei pressi dei cimiteri per portare allegria ma soprattutto per celebrare le anime dei morti. Nella città di Santiago Sacatepequez, dove pare sia nata la tradizione, si possono ogni anno ammirare gli straordinari aquiloni costruiti dalla popolazione che sente particolarmente questa festa.
Con la Festa dei Saluti in Bolivia
Analogamente a quanto accade in altri paesi dell’America Latina, anche in Bolivia le celebrazioni dedicate ai defunti si tengono l’1 e il 2 novembre e hanno il carattere di allegria e convivialità comune a tutto il sub continente.
Nei giorni che precedono le celebrazioni vengono preparati dolci, focacce, torte e altre leccornie che servono ad accompagnare gli spiriti dei defunti nell’Aldilà, soprattutto quelli che sono mancati da poco; proprio per questo motivo la festività assume il nome di Festa dei Saluti.
Le famiglie si recano al cimitero dove accendono le candele, lasciano le offerte di cibo sulle tombe, chiacchierano e bevono un bicchiere di liquore. Il 2 novembre si partecipa alla messa in onore dei defunti e si mangia insieme ai propri parenti.
Pangangaluluwa nelle Filippine
La tradizione “di Halloween” nelle Filippine si chiama Pangangaluluwa. Le celebrazioni per commemorare i defunti assumono i connotati di una grande festa che inizia la sera del 31 ottobre e prosegue nei primi due giorni di novembre. Chi si trova lontano dal proprio villaggio di origine vi fa ritorno per festeggiare con la famiglia.
Quest’antica tradizione prevedeva che le persone indossassero lenzuola bianche che simboleggiavano le anime e si fermassero nelle varie case cantando e chiedendo elemosine e preghiere per i defunti che si trovavano in Purgatorio.
Oggi analogamente a quanto accade nel mondo anglosassone i bambini indossano dei costumi e si recano di porta in porta cantando e ottenendo in cambio dolci o denaro.
Grande attenzione viene dedicata alle tombe che vengono ripulite, spesso ritinteggiate e sempre decorate con fiori e candele. Nei cimiteri si tengono grandi feste riunendo i vivi e i morti attraverso musica, canti, danze e la condivisione delle feste che dura tutta la notte. Capita spesso di vedere persino allestire pic nic e barbecue all’interno dei cimiteri.
In Cambogia la festa degli antenati
Tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre, in Cambogia si celebra la festa religiosa buddhista del Pchum Ben, la festa degli antenati. Questo è uno dei momenti di celebrazioni più lungo del Paese perché dura 15 giorni ed è il momento in cui la popolazione si riunisce per omaggiare i propri antenati con offerte di cibo come il riso dolce o i fagioli avvolti nelle foglie di banana.
Vengono organizzate grandi feste e visite ai tempi, mentre i monaci buddhisti cantano senza sosta tutta la notte in preparazione dell’apertura delle porte dell’Inferno, perché si ritiene che gli spiriti siano più attivi proprio in questo periodo. Proprio per placarli o sfamarli vengono lasciati cibo e offerte fuori dalle case.
Il festival dei fantasmi a Hong Kong
Se Giappone ha oramai adottato le celebrazioni di Halloween e le ha tradotte nella Kawasaki Halloween Parade che ogni anno conta oltre 4.000 coloratissimi partecipanti; a Hong Kong la festa è conosciuta come “Yue Lan”, il festival dei fantasmi affamati.
È il momento in cui si ritiene che gli spiriti vaghino per un giorno attraverso il mondo e per placare l’ira di quelli che potrebbero essere in cerca di vendetta vengono accesi fuochi, offerti doni e cibarie e bruciate le immagini di frutta o denaro, poiché si ritiene che in tal modo possano raggiungere il mondo degli spiriti, regalando conforto proprio ai fantasmi.
Il Pitru Paksha in India
È durante il mese lunare induista di Bhadrapada (che cade solitamente tra settembre e ottobre) che gli indiani celebrano il Pitru Paksha: il momento in cui si ritiene che le anime degli antenati tornino sulla terra per un periodo di circa due settimane (16 giorni).
Sebbene la data del Giorno dei Morti per gli Indù cambi ogni anno seguendo il ciclo lunare, si tengono riti e cerimonie in tutta l’India e si offrono preghiere alla dea Durga per tenere lontani i demoni e garantire ai morti una serena e felice vita ultraterrena.
Si crede che, se questi rituali non venissero eseguiti, alle anime degli antenati sarebbe negato un posto nell’aldilà e verrebbero costretti a vagare per sempre sulla terra.
Le fiaccole per i defunti in Thailandia
Sono tre i giorni dedicati in Thailandia alle celebrazioni in onore dei defunti. Queste si tengono tra giugno e luglio, differentemente da quanto accade per quasi tutti gli altri paesi del mondo, e vengono chiamate Boon Para Wate.
Il primo giorno si tengono sfilate con musica, danze, canti e fiaccole accese; il secondo giorno è dedicato al raccoglimento e alla meditazione e le fiaccole vengono spente; mentre il terzo giorno è il momento più spirituale perché è quello durante il quale i monaci si ritirano in preghiera e celebrano l’ultima reincarnazione del Buddha.
L’All Souls Day alle Mauritius
Le Mauritius sono un paese insulare dalla cultura multireligiosa che considera proprio il 1° novembre una festività nazionale, in cui tutta la comunità prende parte alle celebrazioni dell’All Souls Day e dell’All Saints Day.
La popolazione anche qui si reca nei cimiteri, pulisce le tombe e le decora con magnifici fiori colorati, la tradizione inoltre vuole che si prepari il piatto preferito del defunto e che si consumi insieme a un bicchiere di rum.
Festival Odo in Nigeria
La particolarità del Festival Odo in Nigeria è che si tratta di una festività che viene celebrata solamente una volta ogni due anni dal popolo Igbo, un gruppo etnico della zona sudest del Paese, però può durare anche sei mesi.
Gli Odo sono gli spiriti dei morti e si ritiene che durante il periodo del festival tornino sulla terra per ricongiungersi con i propri cari ancora in vita, ogni famiglia li accoglie con una cerimonia di benvenuto che consta di cibo, doni e preghiere.