Protegge da alcuni tipi di cancro, è un’ottima fonte di antiossidanti e può essere consumato con moderazione anche da chi soffre di diabete; è un alleato della salute cardiovascolare, in quanto abbassa il colesterolo cattivo, esercita un effetto antinfiammatorio e favorisce anche il buon funzionamento del sistema immunitario.
La papaya è un frutto tropicale dal sapore dolce e aromatico che vanta numerosi benefici per il nostro organismo.
Che cos’è la papaya
La papaya, il cui nome scientifico è Carica papaya, è una pianta appartenente alla famiglia delle Caricacee, originaria dell’America Centrale e Meridionale, molto diffusa in Brasile e nelle Isole Hawaii. Si presenta come un albero che può raggiungere i 10 metri di altezza, i cui frutti, che possono presentarsi di color rosa, verde, arancione o giallo e raggiungere i 9 kg di peso, hanno una polpa morbida, dolce e succosa.
I fiori della papaya sono collocati in corrispondenza della zona in cui la foglia è attaccata al tronco: sono bianchi ed assomigliano a quelli della Plumeria.
La papaya nella storia
I primi racconti storici in cui compare il nome della papaya risalgono al 1519: H. Cortes, nel raccontare della conquista del Messico, scrisse dell’accoglienza ricevuta da parte degli Aztechi che, credendolo una divinità, gli offrirono uno splendido banchetto, al termine del quale gli porsero uno strano frutto, molto simile al melone, con la buccia dorata e la polpa morbida, che lo aiutò a smaltire il troppo cibo ingerito.
Cristoforo Colombo, invece, definì la papaya “frutto degli angeli” e Marco Polo verificò le sue proprietà contro lo scorbuto, diffuso all’epoca tra i marinai durante le lunghe navigazioni.
I benefici della papaya
La papaya contiene la papaina, detta anche pepsina vegetale, un enzima che si presenta come una polvere grigia, solubile in acqua e facilita la digestione delle proteine. La papaina è particolarmente utile nella cura delle difficoltà digestive e dell’acidosi, e dopo i pasti frettolosi e ricchi di proteine, carboidrati semplici e grassi insaturi. La papaina, inoltre, scinde le proteine nell’amminoacido essenziale arginina, che favorisce la produzione dell’ormone della crescita (HGB) secreto dall’ipotalamo, coinvolto nel rinnovamento cellulare, consente così di mantenere i tessuti giovani. Grazie alla presenza delle pectine, la papaya svolge anche un’azione di regolarizzazione della funzione intestinale.
Il frutto è ricchissimo di vitamine: la vitamina E, liposolubile, antiossidante per eccellenza, contribuisce ad eliminare i radicali liberi, oltre ad avere proprietà vasoprotettive ed elasticizzanti cutanee; la vitamina C stimola il sistema immunitario, distrugge i radicali liberi ossigenati, interviene nella sintesi del collagene (lo mantiene in attività ed esso è indispensabile per la formazione del tessuto connettivo di pelle, legamenti ed ossa), favorisce l’assorbimento del ferro, previene la degenerazione cellulare (fra cui il processo di invecchiamento) e protegge gli occhi e i polmoni. La papaya contiene, inoltre, vitamina A, che impedisce l’ossidazione della vitamina C, il calcio, che partecipa al processo di coagulazione del sangue, di stimolazione dei nervi e dei muscoli, fosforo e ferro, in massima parte utilizzato per la formazione dell’emoglobina, indispensabile per il trasporto dell’ossigeno nei tessuti.
La papaya protegge il cuore grazie agli antiossidanti e alle fibre che abbassano i livelli di colesterolo cattivo (LDL) nel sangue, e al potassio, che tiene sotto controllo la pressione arteriosa.
E’ un frutto a medio indice glicemico e quindi adatto a chi soffre di diabete o deve tenere sotto controllo la glicemia in relazione ai pasti.
Anche se è considerato molto dolce e i suoi livelli di glucosio sono maggiori rispetto alle mele, chi soffre di diabete può comunque mangiare la papaya, a patto che il suo consumo sia moderato: è importante limitarsi a piccole porzioni e accompagnarla ad alimenti proteici per ridurre i picchi glicemici.
Papaya, benefici e controindicazioni: il parere degli esperti
Secondo gli esperti dell’Humanitas Research Hospital, un ospedale ad alta specializzazione, centro di Ricerca e sede di insegnamento universitario,
“la papaya è un’ottima fonte di antiossidanti. Questi, insieme agli altri nutrienti racchiusi in questo frutto, aiutano a proteggere la salute cardiovascolare e a ridurre il rischio di sviluppare un cancro al colon. Inoltre le fibre della papaya possono legare le tossine associate a un aumento del rischio di cancro che possono essere presenti nell’intestino e, insieme ad altri nutrienti associati da ricerche scientifiche a una riduzione del rischio di cancro al colon, proteggere le cellule dai danni che i radicali liberi possono causare al DNA.
La papaina della papaya esercita invece un effetto antinfiammatorio ed è utilizzata nel trattamento di traumi e allergie. Benefici antinfiammatori potrebbero derivare anche dagli antiossidanti presenti nel frutto, che possono inoltre supportare il buon funzionamento del sistema immunitario e proteggere dalla degenerazione maculare. Infine, il licopene, carotenoide presente nella papaya, potrebbe aiutare a prevenire il cancro alla prostata.
La papaya contiene chitinasi, sostanze associate alla sindrome lattice-frutta“.
“Il consumo di papaya potrebbe interferire con l’azione di farmaci anticoagulanti come il warfarin“.
Gli esperti Humanitas ricordano che 100 g di papaya apportano 28 calorie ripartite come segue:
- 91% carboidrati
- 6% proteine
- 3% lipidi
In particolare, 100 grammi di papaya apportano:
- 89,3 g di acqua
- 0,4 g di proteine
- 0,1 g di lipidi
- 6,9 g di zuccheri solubili
- 2,3 g di fibra
Fra le vitamine e i minerali, 100 g di papaya apportano:
- 60 mg di vitamina C
- 0,3 mg di niacina
- 0,03 mg di tiamina
- 0,03 mg di riboflavina
- 265 µg di vitamina A (retinolo equivalente)
- folati
- acido pantotenico
- 140 mg di potassio
- 28 mg di calcio
- 16 mg di fosforo
- 7 mg di sodio
- 0,5 mg di ferro
- magnesio
- rame
La papaya “è inoltre fonte di flavonoidi e, se immatura, di papaina, un enzima proteolitico“.
Che cos’è la papaya fermentata
Gli esperti Humanitas hanno dedicato un approfondimento anche alla papaya fermentata, una polvere ricavata dal frutto esotico, dopo lunga fermentazione.
“Diverse sono le caratteristiche che vengono attribuite alla papaya fermentata – sebbene ancora da verificare dal punto di vista scientifico – e che valgono a questo prodotto l’inserimento come ingrediente in diversi integratori. La proprietà considerata più importante della papaya fermentata consisterebbe nella sua potenzialità antiossidante – è proprio il processo di fermentazione cui viene sottoposta la papaya a ottimizzarne il contenuto in antiossidanti – difendendo le cellule dell’organismo dai danni procurati dall’azione nociva dei radicali liberi e, allo stesso tempo, facilitando la riparazione dei danni cellulari già presenti. Come conseguenza delle sue proprietà antiossidanti, la papaya fermentata risulterebbe avere anche proprietà anti–tumorali e anti–invecchiamento. Altri studi ascriverebbero ai prodotti a base di papaya fermentata proprietà anti-cellulite, anti-rughe e protettive per vene e arterie. Secondo altri studi sarebbe inoltre in grado di ridurre diverse tipologie di stati infiammatori e di tenere sotto controllo i livelli di zuccheri nel sangue.
Attualmente non risultano claim approvati dall’Efsa (l’Autorità europea per la sicurezza alimentare) specifici per prodotti a base di papaya fermentata”.
In merito a possibili controindicazioni, gli esperti Humanitas spiegano:
“Integratori a base di papaya fermentata sono disponibili in commercio sotto forma di tavolette masticabili, compresse, capsule e bustine da sciogliere in acqua. Gli effetti collaterali comprendono nausea e gonfiori. È bene ricordare che la papaya fermentata può abbassare i livelli di glicemia nel sangue: particolare attenzione deve quindi essere posta nell’assumere prodotti a base di questa sostanza da parte di soggetti con bassi livelli di zuccheri nel sangue o in cura con farmaci per abbassare la glicemia. Astenersi dal consumo di papaya fermentata in caso di ipersensibilità certa o presunta verso la papaya e in caso di allergia al lattice (se si è allergici al lattice ci sono buone probabilità che si risulti allergici anche alla papaya: la papaya contiene infatti chitinasi, sostanze associate alla sindrome lattice-frutta). In gravidanza e allattamento è bene evitare l’assunzione di questa sostanza“.
Come consumare la papaya
La papaya si può gustare sotto forma di centrifugati, frullati, nelle insalate (es. con i gamberi), per la preparazione di gelati, sorbetti, ghiaccioli e dessert sfiziosi con cui stupire gli invitati. I semi possono essere sgranocchiati al naturale o usati come spezie per il loro sapore amaro-piccante, mentre le foglie cotte e mangiate come spinaci.
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