Eccoci a una evoluzione di massima in riferimento all’inverno 2021/2022 sulla base degli ultimissimi dati stagionali elaborati dal centro di calcolo europeo ECMWF, ma anche sulla base di index generali potenzialmente predittivi l’evoluzione stagionale. L’inverno meteorologico è sostanzialmente iniziato da circa 10 giorni, ossia con l’avvento di dicembre, e sta già manifestando connotati spiccatamente instabili e anche abbastanza freddi, tant’è che questa prima decade di dicembre è evoluta sotto media termica un po’ su tutta Italia. In questa analisi faremo riferimento all’intero trimestre invernale quindi Dicembre 2021,Gennaio e Febbraio 2022. Ebbene, sulla base delle ultime simulazioni stagionali proposte dal Centro di Reading (UK), va subito rilevato una possibile anomalia barica positiva prevalente sull’Europa centrale, occidentale e verso parte di quella settentrionale.
Temporanee fasi anticicloniche potrebbero interessare anche l’intero Mediterraneo, tuttavia sul nostro bacino esse si configurerebbero più fugaci, dato un decentramento dei massimi barici più verso Ovest e verso Nord, grazie anche ai favori termici della superficie oceanica atlantica più predisponenti alte pressioni occidentali. Dunque, possibilità di ricorrenti blocchi alla circolazione più mite e umida oceanica nonché, grazie a una maggiore frequenza di alte pressioni sulle latitudini medio-alte, anche possibilità di ricorrenti irruzioni di aria fredda continentale verso il Mediterraneo centrale e l’Italia. Oltre all’afflusso di aria fredda continentale, andrebbero computate anche incursioni di aria sub-polare marittima meno fredda, ma spesso piuttosto instabile, lungo un corridoio meridiano talora in apertura verso l’Europa centrale e all’indirizzo del Mediterraneo. In questo contesto barico di massima, espresso nella mappa media in evidenza, il Mediterraneo potrebbe trovarsi diffusamente alle prese con azioni instabili in diverse occasioni a carattere freddo, quindi con instabilità invernale e nevicate fino a bassa quota, in altre occasioni magari con regime termico meno freddo, ma con connotati più tempestosi.
In termini di anomalie pluviometriche, il quadro generale computerebbe una maggiore opportunità di pioggia sulle regioni centro-meridionali in genere e sulle isole maggiori, piogge magari nella norma sul Nord delle Marche, su parte dell’Emilia-Romagna e diffusamente sulle pianure centro-meridionale del Nord; piogge probabilmente sotto la norma, specie nella seconda parte invernale, sul resto delle pianure settentrionali, quelle più alte, e anche sui settori alpini e prealpini. Insomma, una tendenza generale per una stagione piuttosto perturbata, con occasioni anche per piogge importanti in alcune fasi, associate a fasi molto ventose e a tratti tempestose, nonché una stagione spesso contrassegnata anche da irruzioni di aria piuttosto fredda e da nevicate fino a bassa quota o in pianura, dapprima al Nord, poi probabilmente di più, via via, sulle regioni centro-meridionali, magari più esposte a irruzioni fredde.
Infine, al di là delle proiezioni stagionali del modello europeo, proiezioni che magari con i prossimi aggiornamenti potrebbero anche cambiare, andrebbe rilevato che questo inverno presenta un allineamento di alcuni index stagionali piuttosto consolidante il trend freddo e perturbato. Infatti, in questa stagione si profila un andamento negativo della Quasi Biennal Oscillation ( figura 2 interna) quindi, spiccate attitudini della circolazione a orientarsi dai quadranti più freddi continentali; stagione caratterizzata da un oramai certo index ENSO negativo debole-moderato, con propensione a NINA Est Based (figure 3 e 4 interne) elemento favorevole a anticiclone di blocco in Atlantico; infine, stagione contrassegnata da condizioni di minima attività solare, ponendosi questo anno 2021 con attività solare piuttosto bassa, circa 51 giorni spotlees su 343, sino a ora, e molto bassa negli ultimi 7 mesi, 9 giorni spotless appena da Giugno 2021 a oggi. Bassa attività solare che esalterebbe certamente le connotazioni easterlies e di blocco.
Una triade index piuttosto rara e fortemente favorevole a inverni europei particolarmente freddi. Ciò non è garanzia che il freddo possa caratterizzare in maniera estesa e persistente anche l’Italia che, va sempre evidenziato, si colloca sulla parte più meridionale del continente e anche su quella più calda, ma senz’altro con questa predisposizione complessiva le occasioni per freddo e neve potrebbero riguardare anche tante nostre regioni in misura maggiore rispetto agli ultimi anni e, non è escluso, anche con qualche evento di importanza storica. Prossimo aggiornamento sulla tendenza stagionale, verso il 10 gennaio.