Uno spettacolo mozzafiato che nessuno aveva previsto: il 30 Novembre, una regione di interazione co-rotante (CIR) ha colpito il campo magnetico terrestre, innescando una tempesta geomagnetica classe G1 (di livello debole, su una scala che va da 1 a 5, ma comunque in grado di interferire nelle comunicazioni radio, oltre a generare aurore).
“Ha prodotto le aurore più forti della stagione,” ha dichiarato Markus Varik, che ha scattato questa foto a Tromsø, in Norvegia:
Le CIR sono zone di transizione tra i flussi di vento solare lenti e veloci: contengono onde d’urto e forti campi magnetici che possono avere effetti simili alle espulsioni di massa coronale (CME), spesso producendo aurore colorate.
“Le CIR producono le aurore più colorate, in base alla mia esperienza come guida turistica,” ha affermato Varik.
Le CIR sono notoriamente difficili da prevedere: quello di ieri è arrivato appena prima di un flusso ad alta velocità emesso da un buco coronale nell’atmosfera del Sole.
I previsori del meteo spaziale si aspettavano che il flusso e la CIR passassero a Nord del nostro pianeta, mancandolo completamente. Inaspettatamente, colorate aurore hanno fatto la loro comparsa, sorprendendo gli skywatcher.
Cos’è un buco coronale
Un buco coronale è un’area nell’atmosfera del Sole dove il campo magnetico arretra e consente ai gas di sfuggire: si tratta di un vero e proprio “squarcio” che appare sulla superficie della nostra stella in media una o due volte al mese.
Sono regioni che appaiono più scure perché emettono meno radiazioni X e ultraviolette e si tratta in genere di fenomeni estesi e di lunga durata: sono in grado di produrre raffiche veloci di vento solare che, se raggiungono la Terra, possono innescare aurore polari, tempeste geomagnetiche e interferenze nelle comunicazioni radio.
Cos’è un’espulsione di massa coronale
Un’espulsione di massa coronale (CME, acronimo dell’inglese coronal mass ejection) è un’espulsione di materiale dalla corona solare. Il materiale espulso, sotto forma di plasma, è costituito principalmente da elettroni e protoni: quando questa nube raggiunge la Terra può disturbare la sua magnetosfera.
Cos’è una tempesta geomagnetica
Quando sul Sole si verificano fenomeni di attività improvvisa e violenta, come i brillamenti, vengono emesse grandi quantità di particelle ad alta energia che viaggiano velocemente nello Spazio, a volte scagliate in direzione della Terra: questa corrente di particelle viene frenata e deviata dal campo magnetico terrestre, che a sua volta ne viene disturbato e distorto.
Quando avviene questo “impatto” la magnetosfera terrestre (la regione attorno alla Terra pervasa dall’azione del suo campo magnetico) subisce un forte contraccolpo che può causare blackout temporanei nelle reti elettriche o nei sistemi satellitari di comunicazioni. Alle tempeste geomagnetiche è anche associato il ben noto fenomeno delle aurore polari.