Scoperto l’effetto anti-invecchiamento di un estratto dei semi d’uva: migliora la salute e aumenta la durata della vita nei topi anziani

Un composto naturale nei semi d'uva - il flavonoide procianidina C1 - aumenta la salute e la durata della vita dei topi anziani, interferendo con le cellule che promuovono l'invecchiamento
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Quando esposte a sostanze chimiche o radiazioni, o quando invecchiamo naturalmente, le cellule possono diventare senescenti, alterando o cessando la loro normale funzione. Si pensa che il graduale accumulo di cellule senescenti contribuisca al declino associato all’età della funzione fisica e alle molteplici patologie legate all’età. Ma ora un nuovo studio, pubblicato sulla rivista Nature, ha scoperto che un composto naturale nei semi d’uva – il flavonoide procianidina C1aumenta la salute e la durata della vita dei topi anziani, interferendo con le cellule che promuovono l’invecchiamento.

Yu Sun e colleghi hanno esaminato un gruppo di estratti naturali in un modello che coinvolge cellule prostatiche umane in coltura. Hanno rivelato che l’estratto di semi d’uva e uno dei suoi componenti chiave, la procianidina C1 (PCC1), è efficace nell’uccidere selettivamente le cellule senescenti, lasciando intatte le cellule normali. In diversi modelli murini in cui le cellule senescenti contribuiscono alla malattia, come quelle generate dopo l’esposizione alle radiazioni, le iniezioni di PCC1 hanno ridotto il numero di cellule senescenti e hanno portato a miglioramenti della salute. PCC1 ha anche migliorato gli esiti chemioterapici nei topi immunocompromessi. Inoltre, le iniezioni di PCC1 ogni due settimane in 91 topi anziani (48 maschi e 43 femmine di età compresa tra 24 e 27 mesi, equivalenti ad un’età umana di 75-90 anni) hanno aumentato la durata della vita rimanente di oltre il 60% o aumentato la durata totale di circa il 9% .

Identifichiamo il PCC1 come un agente senoterapeutico naturale con attività in vivo e un alto potenziale di ulteriore sviluppo come intervento clinico per ritardare, alleviare o prevenire patologie legate all’età”, scrivono i ricercatori. Gli autori fanno notare, tuttavia, che l’esatto meccanismo molecolare d’azione del PCC1 richiede ulteriori chiarimenti. Sebbene le iniezioni di PCC1 sembrino essere state ben tollerate nei topi negli studi preclinici, sono necessarie ricerche per stabilire cosa costituisce una dose sicura e se questi risultati sono applicabili agli esseri umani.

Nel complesso, il nostro studio apre una nuova strada per estendere la durata della salute e prolungare la durata della vita e trattare le patologie legate all’età con un agente senoterapeutico, che deriva da fonti naturali e possiede un’efficacia pronunciata. I potenziali effetti anti-invecchiamento del PCC1 dimostrati nei nostri test preclinici forniscono un buon supporto per un ulteriore sviluppo traslazionale e clinico del PCC1, con l’obiettivo generale di raggiungere una vita più lunga e più sana”, concludono i ricercatori.

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