Solstizio d’Inverno, l’esperto a MeteoWeb: “da oggi il Sole rinasce, la luce torna a vincere sulle tenebre”

Oggi, 21 Dicembre, scocca il Solstizio d'Inverno 2021: il significato astronomico, info e tante curiosità. Intervista a Sandro Bardelli, ricercatore INAF
MeteoWeb

Oggi, 21 Dicembre 2021, scocca il Solstizio d’Inverno: è il giorno dell’anno con il minore numero di ore diurne e con la notte più lunga, ed è il giorno (nel corso del moto annuale di rivoluzione della Terra) in cui convenzionalmente inizia l’Inverno astronomico.

Il Solstizio d’Inverno “quest’anno cade il 21 Dicembre alle 16:59 ora italiana,” ha spiegato ai microfoni di MeteoWeb Sandro Bardelli, ricercatore dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF). “Dall’Inverno all’Estate l’altezza del Sole cresce fino a un massimo, sembra fermarsi e poi ricomincia a scendere: questo “fermarsi” della stella in latino si indica come ‘sol sistere’, da cui deriva la parola solstizio“.
Il Solstizio d’Inverno, ha ricordato l’esperto, “corrisponde alla minima durata del giorno e alla massima durata della notte“.
Santa Lucia (13 Dicembre), infatti, non è, come da tradizione popolare, “il giorno più corto che ci sia: ciò era vero prima della riforma del calendario, dello spostamento di 10 giorni, quando si è passati dal 4 al 15 ottobre per compensare i ritardi dell’orbita“. In ogni caso, “Santa Lucia comunque rimane un giorno atipico, perché la notte cade prima dal punto di vista dell’ora: il giorno non dura meno ma la notte, come orario, arriva prima“.

Pensando alla posizione del Sole i Solstizi si possono anche concepire nel modo seguente: al Solstizio d’Estate nell’emisfero boreale, il Sole appare direttamente sopra il Tropico del Cancro, mentre durante il Solstizio d’Inverno nell’emisfero settentrionale, il Sole appare direttamente sopra il Tropico del Capricorno.
Il Sole è sempre perpendicolare a un solo parallelo e più ci allontaniamo da questo, più i raggi sono obliqui. Il tropico del Cancro è il parallelo rispetto al quale il Sole si trova allo zenit (in posizione verticale) a mezzogiorno del Solstizio d’Estate (per questo nell’emisfero Nord è Estate, mentre nell’emisfero Sud è Inverno), mentre il tropico del Capricorno è il parallelo rispetto al quale la nostra stella si trova allo zenit a mezzogiorno del Solstizio d’Inverno (nell’emisfero australe è Estate, in quello boreale è Inverno).

L’asse terrestre “è inclinato: durante il Solstizio d’Inverno l’emisfero Nord è rivolto verso la parte opposta del Sole, è l’emisfero Sud che è rivolto verso la nostra stella. I raggi del Sole sono molto inclinati e scaldano meno,” ha evidenziato l’astronomo INAF.
Perché avviene questo fenomeno? “Se prendiamo una torcia e la mettiamo perpendicolare a una superficie, il raggio di luce risulta in un cerchio; se invece incliniamo la torcia, vedremo un’ellisse molto grande, cioè avremo la stessa quantità di energia dispersa su un’area maggiore. Ecco perché con i raggi inclinati fa più freddo: perché l’energia del Sole viene dispersa in un’area maggiore“.

Dopo il 21 Dicembre, “il Sole inizia a tornare verso l’alto, le giornate si allungano, inizia a fare più caldo, ed è per questo motivo che in questo periodo si celebrava la festa romana del Dies Natalis Solis Invicti, che segna la rinascita del Sole, cioè la luce ricomincia a vincere sulle tenebre“. Il 21 il Sole “sembra rimanere in basso, fermo, e successivamente rinasce, torna su, e guarda caso questa festa romana veniva festeggiata il 25, data che poi i cristiani hanno associato al Natale“.

Cos’è il Solstizio?

Il Solstizio è causato dalla diversa inclinazione dell’asse di rotazione della Terra rispetto al piano dell’eclittica (piano dell’orbita su cui il nostro pianeta ruota intorno al sole). Questa differenza causa, nel corso dell’anno, un moto apparente del Sole nel cielo terrestre, che nel nostro emisfero fa sì che raggiunga il suo punto di elevazione massima rispetto all’orizzonte in corrispondenza del Solstizio d’Estate e quella minima nel Solstizio d’Inverno. Nonostante i Solstizi ricorrano ogni anno con cadenza annuale, si tratta, in realtà, di un artificio introdotto dai nostri calendari: la data esatta tende a ritardare di circa 6 ore ogni anno ed è per questo che sono stati creati gli anni bisestili che servono proprio a recuperare il ritardo accumulato (24 ore ogni 4 anni), evitando che si crei una sfasatura tra il nostro calendario e le variazioni climatiche stagionali.

I due Solstizi – come nel caso degli Equinozi – non cadono sempre lo stesso giorno, ma in genere tra il 20 e il 23 del primo mese della stagione (Dicembre per l’Inverno). I Solstizi d’Inverno capitano quasi sempre il 21 o 22 Dicembre ma ci sono anni particolari in cui può accadere anche il 20 o il 23 Dicembre (l’ultima volta che un Solstizio di Inverno è stato il 23 Dicembre era il 1903 e la prossima non dovrebbe capitare prima del 2300).

Il Solstizio d’Inverno – per chi vive nell’emisfero boreale – è il momento in cui il Polo Nord è il più distante possibile dal Sole quindi (in relazione al suo asse); il Solstizio d’Estate è quello in cui è più vicino (per chi si trova nell’emisfero australe il fenomeno è identico ma a giorni invertiti).

Cos’è il Solstizio d’Inverno?

Il termine Solstizio, deriva dal latino “sol” (sole) e “sistere” (fermarsi): significa “sole stazionario”, e in astronomia, il momento in cui il Sole raggiunge, nel suo moto apparente lungo l’eclittica, il punto di declinazione massima o minima, rispettivamente nel mese di Giugno e Dicembre. Il Solstizio ritarda ogni anno circa 6 ore rispetto all’anno precedente, più precisamente di 5 ore 48 minuti e 46 secondi, e si riallinea forzosamente ogni 4 anni, in corrispondenza dell’anno bisestile, introdotto per evitare la progressiva divergenza delle stagioni con il calendario.

 

Nel giorno del Solstizio d’Inverno, i raggi del Sole arrivano a noi fortemente inclinati e “indeboliti”, l’insolazione è minima, e le ore di luce sono poche. Il motivo va ricercato nell’inclinazione dell’asse terrestre rispetto al piano di rivoluzione terrestre. Intorno al 21 Dicembre, l’inclinazione rispetto a questo piano è massima, e l’emisfero boreale riceve meno irraggiamento. Quanto più ci si sposta verso nord, partendo dall’equatore, quanto più sarà corta la durata del giorno.

Il Solstizio d’Inverno è anche il giorno in cui si ha la maggior differenza fra la durata del dì e della notte. Nell’emisfero australe, accade esattamente l’opposto: a quelle latitudini è il Solstizio d’Estate.

Il moto del Sole (bisognerebbe parlare in realtà di “moto apparente”, perché come sappiamo è la Terra a muoversi), tornerà a cambiare pochi giorni dopo il Solstizio, con relativo allungamento delle giornate.
E’ per questo che da millenni i giorni intorno al Solstizio sono segnati da importanti feste e celebrazioni, di cui il Natale è solo uno dei tanti esempi.

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