Fu in Sud Africa, nelle vicinanze di Pretoria, che il 25 gennaio 1905 veniva ritrovato il diamante più grande del mondo: il Cullinan.
Ancora oggi il primato di questa straordinaria gemma rimane imbattuto perché con i suoi 3.106,75 carati e un peso di 621 grammi è il diamante grezzo più grande mai ritrovato.
Dopo un avventuroso trasporto fu donato al re d’Inghilterra, come gesto di distensione politica, venne poi tagliato dai fratelli olandesi Asscher. Si narra che dopo che il primo colpo fallì, quando il gioielliere riuscì con il secondo a spezzare la pietra svenne subito dopo. Tuttavia, la loro opera fu magistrale e vennero ricavati 9 diamanti maggiori i cui principali fanno parte dei più importanti gioielli della Corona inglese.
Il ritrovamento del Cullinan
Fu in tal modo che il sovrintendente si trovò davanti a una pietra che già ad occhio poteva stimarsi superasse il mezzo chilo di peso, ma che proprio per le sue dimensioni venne ritenuta in un primo momento quasi certamente priva di valore.
Tuttavia, venne comunque sottoposta all’analisi di Sir William Crookes, il quale, con suo sommo stupore, disse a Frederick Wells che quello che era stato condotto davanti a lui era un diamante grezzo incolore e trasparente.
Alla gemma venne subito attribuito il nome di Cullinan, come omaggio al proprietario della miniera da cui venne estratto. Il diamante di 3.106,75 carati e un peso di ben 621 grammi fu immediatamente venduto da Thomas Cullinan al governo provinciale del Transvaal, una provincia sudafricana, per 150.000 sterline, di cui 3.500 andarono a Wells come ricompensa per il ritrovamento e premio alla sua onestà.
La notizia del ritrovamento fece un grande scalpore e i giornalisti dell’epoca iniziarono a diffondere le informazioni sul diamante Cullinan e l’entusiasmo e la curiosità che si vennero a creare intorno allo stesso portarono ad un’esposizione pubblica a Johannesburg.
La gemma fu, infatti, resa disponibile per l’ammirazione di un vasto pubblico presso la Standard Bank che accolse migliaia di curiosi.
Il destino del diamante fu determinato da una scelta politica ben precisa, dati infatti i rapporti tesi che correvano tra gli abitanti della regione sudafricana e la Gran Bretagna, si decise di proporla come regalo ai reali d’Inghilterra come gesto di distensione e pacificazione.
Le parole del premier del Transvaal, Louis Botha, che in passato come ministro aveva combattuto contro gli inglesi durante la seconda guerra boera furono le seguenti: “la lealtà e l’attaccamento del popolo del Transvaal al trono e alla persona di Sua Maestà”.
Il trasporto in Gran Bretagna fu complesso perché la fama che aveva raggiunto il ritrovamento e il conseguente timore per un furto comportarono l’adozione di numerose misure di sicurezza e persino di una serie di depistaggi inerenti al trasporto dello stesso.
Finalmente il 9 novembre del 1907, il Cullinan venne omaggiato a re Edward VII come dono per il suo 66esimo compleanno e già in quella prima occasione gli esperti suggerirono che, nonostante la sua dimensione portentosa, la pietra facesse probabilmente parte di una gemma ancora più grande.
Più tardi questa ipotesi venne confermata da coloro che furono incaricati del taglio, i quali, osservando i segni sulle due facce della pietra, suggerirono che la natura l’avesse divisa in due e che forse un giorno anche l’altra metà di questa pietra sarebbe apparsa in una miniera in Sudafrica.
Il taglio del diamante Cullinan
La leggenda metropolitana vuole che del trasporto di occupò direttamente Abramo, mettendola semplicemente in tasca, mentre le autorità dissimulavano lo spostamento fingendo di effettuarne la consegna con complessi e numerosi mezzi di sicurezza.
Quando il Cullinan giunse nel laboratorio dei due tagliatori, l’esame della gemma passò nelle mani dell’altro fratello, Joseph Asscher, che era il responsabile effettivo del taglio.
L’operazione del calcolo e dello studio del diamante portò al primo colpo solo otto mesi più tardi. E qui avvenne un nuovo colpo di scena: dopo aver bloccato la gemma su una sorta di tazza di forma ovale, Joseph Asscher inserì una lama d’acciaio in un preciso punto della pietra e infine assestò il primo colpo; gli astanti stupefatti videro spezzarsi in due la lama mentre il diamante rimaneva intonso.
Asscher prese un secondo foglio di acciaio contundente e questa volta il colpo assestato ottenne l’effetto voluto e la pietra si spezzò.
Da quel primo taglio ne vennero altri e dalla pietra originale ne nacquero 9 diamanti principali, che mantennero tutte il nome di Cullinan, e ben 96 gemme minori.
I due maggiori furono ribattezzati con i nomi Cullinan I e Cullinan II e furono incastonati negli oggetti di maggiore prestigio dei gioielli della Corona Inglese, ossia lo scettro su cui si trovano i 530,20 carati del Cullinan I, anche detto “Star of Africa” e il centro della corona inglese che ospita il Cullinan II con i suoi 317,40 carati.
I diamanti Cullinan III e Cullinan IV sono invece stati montati su un pendente che in diverse occasioni è stato indossato dalla regina Elisabetta II, mentre il Cullinan VI fu acquistato da Eduardo VII, figlio della regina Vittoria, che lo volle regalare alla moglie Alessandra di Danimarca.
Gli altri rimasero ad Amsterdam come pagamento agli Asscher per il loro lavoro.
Oggi i diamanti Cullinan sono esposti nella Torre di Londra insieme ai gioielli della corona britannica che migliaia di turisti ogni anno si recano ad ammirare.