Una “crepa” nel campo magnetico terrestre scatena improvvisa tempesta geomagnetica G2: aurore visibili fino in Germania [FOTO]

Una tempesta geomagnetica classe G2 ha generato aurore visibili anche in Germania. Nuovi "fuochi d'artificio" anche nei prossimi giorni
MeteoWeb

Sorprendendo skywatcher, cacciatori di aurore e previsori, il 14 Gennaio si è aperta una crepa nel campo magnetico terrestre: il vento solare vi si è riversato ed ha innescato una tempesta geomagnetica classe G2 (ovvero moderata, in una scala di 5 livelli).

noaa swpc
Credit SWPC NOAA
g2
Credit: SWPC NOAA

L’evento ha favorito gli osservatori in Europa, dove le aurore hanno fatto la loro comparsa attraverso il Circolo Polare Artico fino alla Germania:

Credit Laura Kranich (Kiel, Schleswig-Holstein, Germania)

Nonostante la brillante Luna splendente, è stato possibile vedere le aurore ad occhio nudo,” ha affermato la fotografa Laura Kranich, che ha osservato lo spettacolo da Kiel. “Il Ciclo Solare 25 sembra essere davvero favorevole considerando che il massimo è ancora ad almeno due anni di distanza“.
Lo spettacolo è stato visibile anche in Polonia, Danimarca, Finlandia e Svezia.

L’attività del Sole, però, non accenna a diminuire.
Un’espulsione di massa coronale (CME) potrebbe essere infatti diretta verso la Terra: è stata scagliata nello Spazio il 14 Gennaio (alle 13:33 UTC) da un brillamento classe C4 originato dalla macchia solare AR2925.
Poco dopo, i coronografi SOHO hanno rilevato un alone parziale di CME:

Gli analisti della National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) stanno elaborando i modelli relativi: in attesa della conferma, si ipotizza un “colpo di striscio” il 17-18 Gennaio.

Inoltre, una tempesta geomagnetica classe G1 (di livello debole, su una scala che va da 1 a 5, ma comunque in grado di interferire nelle comunicazioni radio) potrebbe continuare tra oggi e domani, 15 e 16 Gennaio, quando la Terra entrerà in un flusso di vento solare ad alta velocità. Il materiale gassoso è stato emesso da un buco coronale nella parte meridionale del Sole.

allerta tempeste geomagnetiche
Credit SWPC NOAA
noaa swpc
Credit SWPC NOAA
g1
Credit SWPC NOAA
buco coronale
Credit: Atmospheric Imaging Assembly (AIA) for the Solar Dynamics Observatory (SDO)

Cos’è un buco coronale

Un buco coronale è un’area nell’atmosfera del Sole dove il campo magnetico arretra e consente ai gas di sfuggire: si tratta di un vero e proprio “squarcio” che appare sulla superficie della nostra stella in media una o due volte al mese.
Sono regioni che appaiono più scure perché emettono meno radiazioni X e ultraviolette e si tratta in genere di fenomeni estesi e di lunga durata: sono in grado di produrre raffiche veloci di vento solare che, se raggiungono la Terra, possono innescare aurore polari, tempeste geomagnetiche e interferenze nelle comunicazioni radio.

Cos’è il vento solare

I venti solari sono flussi di particelle cariche che fuoriescono dal Sole, dirigendosi nello Spazio. La NASA stima che questi eventi, in media, possono raggiungere velocità di circa 1,6 milioni di km/h.
Provenendo dalla corona del Sole, l’atmosfera interna, i venti possono mescolarsi con il campo magnetico della Terra e innescare una serie di fenomeni, tra cui tempeste geomagnetiche, cioè disturbi della magnetosfera terrestre.

Cos’è un brillamento solare (o flare)

I brillamenti solari sono le più violente esplosioni del Sistema solare, e si possono osservare anche su molte altre stelle: sono improvvisi aumenti di luminosità ben visibili nella bande dei raggi X, ma ci può essere emissione un po’ in tutte le bande, dal radio ai gamma. Nella banda X emette radiazione la corona solare, la parte più esterna dell’atmosfera del Sole, caratterizzata da tenue plasma a milioni di gradi. Durante i brillamenti, il plasma raggiunge temperature ben al di sopra dei 10 milioni di gradi e una luminosità che può superare quella dell’intera corona.
In ordine crescente di potenza, le classi sono A, B, C, M e X. Ogni classe è dieci volte più potente di quella precedente.
I flare hanno un andamento caratteristico della luminosità: un aumento repentino, seguito da una diminuzione molto più graduale. Non durano molto, da qualche minuto a qualche ora al massimo, e sono localizzati in piccole regioni sulla superficie del Sole.
Essendo canali magnetici chiusi che trattengono il plasma solare, queste regioni sono per lo più a forma di arco. A volte la forza del brillamento è tale da generare eruzioni solari, con nubi di plasma che vengono proiettate nello Spazio. I brillamenti sono più frequenti in periodi di alta attività solare, in presenza di intensi campi magnetici delle macchie. La causa dei flare viene fatta risalire a instabilità magnetiche, che accelerano particelle e liberano energia rapidamente, provocando l’aumento repentino della luminosità, seguito da un raffreddamento più graduale.

Cos’è un’espulsione di massa coronale

Un’espulsione di massa coronale (CME, acronimo dell’inglese coronal mass ejection) è un’espulsione di materiale dalla corona solare. Il materiale espulso, sotto forma di plasma, è costituito principalmente da elettroni e protoni: quando questa nube raggiunge la Terra può disturbare la sua magnetosfera.

Cos’è una tempesta geomagnetica

Quando sul Sole si verificano fenomeni di attività improvvisa e violenta, come i brillamenti, vengono emesse grandi quantità di particelle ad alta energia che viaggiano velocemente nello Spazio, a volte scagliate in direzione della Terra: questa corrente di particelle viene frenata e deviata dal campo magnetico terrestre, che a sua volta ne viene disturbato e distorto.
Quando avviene questo “impatto” la magnetosfera terrestre (la regione attorno alla Terra pervasa dall’azione del suo campo magnetico) subisce un forte contraccolpo che può causare blackout temporanei nelle reti elettriche o nei sistemi satellitari di comunicazioni. Alle tempeste geomagnetiche è anche associato il ben noto fenomeno delle aurore polari.

Il massimo solare del Ciclo Solare 25

Il Sole si sta avvicinando a un periodo noto come massimo solare, la parte più attiva del suo ciclo di 11 anni. Durante il massimo, il campo magnetico del Sole, che genera le espulsioni di massa coronale e altre condizioni meteorologiche solari, è al suo massimo, provocando tempeste sempre più forti.
Si prevede che l’attività solare aumenterà gradualmente fino a luglio 2025, a quel punto rallenterà e si avvicinerà a un nuovo minimo solare, secondo la NASA.

Condividi