L’arcipelago di Tonga rischia di restare isolato nelle comunicazioni ancora un mese: il Ministero degli Esteri neozelandese ha confermato che saranno necessarie almeno 4 settimane per riparare il cavo di comunicazione sottomarino danneggiato dall’eruzione del vulcano Hunga Tonga-Hunga Ha’apai e dal conseguente tsunami.
La tempistica è stata comunicata dalla società statunitense SubCom.
La potente eruzione ha tagliato fuori la piccola nazione del Pacifico dal resto del mondo. Le poche comunicazioni avvenute da quando sabato l’arcipelago è stato colpito dalla catastrofe naturale sono state possibili attraverso telefoni satellitari, in gran parte posseduti da ambasciate straniere nella capitale Nuku’alofa.
Secondo SubCom ci sono due rotture separate nel cavo, una a 37 km dalla costa e l’altra vicino al vulcano, fatto che rende molto difficile la riparazione.
L’operatore di telefonia mobile Digicel ha ripristinato alcuni servizi domestici 2G di base, ma ha avvertito che il ripristino delle chiamate internazionali potrebbe richiedere ancora molto tempo.
Lo scenario che si sta delineando è quasi apocalittico con la cenere che continua a ricoprire spiagge, infrastrutture e abitazioni mentre due isole minori sono state praticamente distrutte con pochissime case rimaste in piedi. Proprio la cenere ostacola l’arrivo dei soccorsi e degli aiuti internazionali perché la pista dell’aeroporto Fuaamotu resta impraticabile. I mezzi della Marina neozelandese sono attesi entro la fine della settimana.
Almeno 3 i morti per l’eruzione sottomarina del vulcano Hunga Tonga-Hunga Ha’apai: si tratta di due cittadini di Tonga e della 50enne britannica Angela Glover, da anni residente nell’arcipelago.
Tanti i timori in questa fase: dall’incognita delle comunicazioni all’allarme per una possibile contaminazione delle falde acquifere e delle riserve alimentari.
Le squadre di soccorso stanno lavorando ininterrottamente per rimuovere la cenere dalla pista principale dell’aeroporto di Tonga nel tentativo di consentire così l’arrivo di rifornimenti vitali.
Il governo tongano ha descritto l’eruzione, che ha inviato pennacchi di gas, fumo e detriti dal vulcano fino a 20 km nel cielo, come un “disastro senza precedenti“.