Lo tsunami causato dalla violenta eruzione del vulcano sottomarino Hunga Tonga-Hunga Ha’apai, nelle isole Tonga, nell’Oceano Pacifico meridionale, ha causato danni “significativi” ma nessuna vittima al momento.
Il Pacific Tsunami Warning Center ha reso noto intorno alle 4 ora italiana che la minaccia tsunami per i Paesi che si affacciano sull’oceano era “generalmente superata“, anche se ha avvertito che per alcune ore rimarranno possibili lievi variazioni del livello del mare.
L’eruzione avvenuta ieri è stata così potente che è stata registrata in tutto il mondo, innescando uno tsunami che ha inondato le coste del Pacifico, dal Giappone agli Stati Uniti. La capitale di Tonga, Nuku’alofa ha subito danni “significativi“, ha reso noto il primo ministro neozelandese Jacinda Ardern.
“Lo tsunami ha avuto un impatto significativo sulla costa settentrionale di Nuku’alofa, con barche e grandi rocce portati a riva,” ma non sono state segnalate vittime, ha affermato Ardern. Non è ancora possibile, ha aggiunto, valutare l’entità dei danni nel piccolo regno del Pacifico poiché le comunicazioni sono tuttora interrotte. “Nuku’alofa è ricoperta da una spessa nuvola di cenere vulcanica, ma per il resto la situazione è calma,” ha spiegato il primo ministro dopo aver contattato l’ambasciata del suo Paese nel regno. L’isola ha bisogno di una fornitura d’acqua, ha aggiunto, perché “la nuvola di cenere ha contaminato le risorse idriche“.