L’ondata di freddo e neve che ha sepolto Grecia e Turchia nei giorni scorsi, creando il caos ad Atene e Istanbul, ha portato forti nevicate in zone del Medio Oriente meglio conosciute per il caldo estivo. Come avevamo già informato nelle scorse ore, la neve è arrivata anche in Israele, ricoprendo di bianco anche Gerusalemme.
La neve ha coperto anche le alture della Cisgiordania e nella vicina Giordania, forti nevicate hanno chiuso le strade della capitale Amman e reso pericolose le condizioni di viaggio in gran parte del Paese. Nel Libano, la neve è arrivata addirittura sulle coste, creando un paesaggio da fiaba.
Neppure la Siria è stata risparmiata da freddo e forti nevicate. Si registrano accumuli fino ad 80cm a Bloudan, città 51km a nord-ovest di Damasco ad un’altitudine di circa 1.500 metri. Le immagini della gallery scorrevole in alto e il video in fondo all’articolo sono spettacolari: mostrano lo spesso strato di bianco che ricopre tutto, case, auto, strade e alberi.
Freddo e neve, tuttavia, hanno provocato grossi problemi nei campi profughi nel nord-ovest, dove intere famiglie sono rimaste sotto un telo con temperature ben al di sotto dello zero. “Siamo rimasti intrappolati nella neve per quattro giorni. Non abbiamo scarpe. Siamo inzuppati d’acqua. I bambini sono malati e camminano scalzi. Non hanno niente“, ha detto Abu Hussan, che vive con la sua famiglia in un campo improvvisato fuori dalla città di Jisr al-Shughur. L’agenzia umanitaria delle Nazioni Unite OCHA ha dichiarato che almeno 227 siti di sfollati nel nord-ovest sono stati colpiti dal rigido clima invernale dal 18 gennaio. “545 tende sono state distrutte e 9.125 sono state danneggiate da nevicate, inondazioni e venti, insieme agli effetti personali degli sfollati“, ha affermato.