Il Sole scaglia una CME nello Spazio: nube di particelle diretta verso la Terra, possibili tempeste geomagnetiche e aurore nel fine settimana

Il 22 Gennaio potrebbero verificarsi lievi tempeste geomagnetiche e gli skywatcher potrebbero osservare aurore nei cieli artici
MeteoWeb

Il 18 Gennaio, un brillamento solare classe M1.5 generato dalla macchia solare AR2929 ha scagliato un’espulsione di massa coronale (CME) nello Spazio.
I previsori della National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) hanno analizzato la nube di particelle e hanno stabilito che probabilmente vi è una componente diretta verso la Terra.
Un “colpo di striscio” è possibile il 22 Gennaio: potrebbero verificarsi lievi tempeste geomagnetiche e gli skywatcher potrebbero osservare aurore al Circolo Polare Artico.

La macchia solare AR2929 ha generato una nuova esplosione oggi, 20 Gennaio (06:01 UTC), producendo un potente brillamento classe M5.5. Il Solar Dynamics Observatory della NASA ha registrato il lampo ultravioletto:

Durante l’esplosione, un impulso di raggi X ha ionizzato la parte superiore dell’atmosfera terrestre, provocando un blackout radio a onde corte intorno all’Oceano Indiano

Aviatori, marinai e radioamatori in zona potrebbero aver notato effetti di propagazione insoliti a frequenze inferiori a 30 MHz.
Non sappiamo ancora se questa esplosione abbia prodotto una CME: i previsori sono in attesa dei nuovi dati dai coronografi SOHO.

Cos’è un brillamento solare (o flare)

I brillamenti solari sono le più violente esplosioni del Sistema solare, e si possono osservare anche su molte altre stelle: sono improvvisi aumenti di luminosità ben visibili nella bande dei raggi X, ma ci può essere emissione un po’ in tutte le bande, dal radio ai gamma. Nella banda X emette radiazione la corona solare, la parte più esterna dell’atmosfera del Sole, caratterizzata da tenue plasma a milioni di gradi. Durante i brillamenti, il plasma raggiunge temperature ben al di sopra dei 10 milioni di gradi e una luminosità che può superare quella dell’intera corona.
In ordine crescente di potenza, le classi sono A, B, C, M e X. Ogni classe è dieci volte più potente di quella precedente.
I flare hanno un andamento caratteristico della luminosità: un aumento repentino, seguito da una diminuzione molto più graduale. Non durano molto, da qualche minuto a qualche ora al massimo, e sono localizzati in piccole regioni sulla superficie del Sole.
Essendo canali magnetici chiusi che trattengono il plasma solare, queste regioni sono per lo più a forma di arco. A volte la forza del brillamento è tale da generare eruzioni solari, con nubi di plasma che vengono proiettate nello Spazio. I brillamenti sono più frequenti in periodi di alta attività solare, in presenza di intensi campi magnetici delle macchie. La causa dei flare viene fatta risalire a instabilità magnetiche, che accelerano particelle e liberano energia rapidamente, provocando l’aumento repentino della luminosità, seguito da un raffreddamento più graduale.

Cos’è un’espulsione di massa coronale

Un’espulsione di massa coronale (CME, acronimo dell’inglese coronal mass ejection) è un’espulsione di materiale dalla corona solare. Il materiale espulso, sotto forma di plasma, è costituito principalmente da elettroni e protoni: quando questa nube raggiunge la Terra può disturbare la sua magnetosfera.

Cos’è una tempesta geomagnetica

Quando sul Sole si verificano fenomeni di attività improvvisa e violenta, come i brillamenti, vengono emesse grandi quantità di particelle ad alta energia che viaggiano velocemente nello Spazio, a volte scagliate in direzione della Terra: questa corrente di particelle viene frenata e deviata dal campo magnetico terrestre, che a sua volta ne viene disturbato e distorto.
Quando avviene questo “impatto” la magnetosfera terrestre (la regione attorno alla Terra pervasa dall’azione del suo campo magnetico) subisce un forte contraccolpo che può causare blackout temporanei nelle reti elettriche o nei sistemi satellitari di comunicazioni. Alle tempeste geomagnetiche è anche associato il ben noto fenomeno delle aurore polari.

Il massimo solare del Ciclo Solare 25

Il Sole si sta avvicinando a un periodo noto come massimo solare, la parte più attiva del suo ciclo di 11 anni. Durante il massimo, il campo magnetico del Sole, che genera le espulsioni di massa coronale e altre condizioni meteorologiche solari, è al suo massimo, provocando tempeste sempre più forti.
Si prevede che l’attività solare aumenterà gradualmente fino a luglio 2025, a quel punto rallenterà e si avvicinerà a un nuovo minimo solare, secondo la NASA.

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