I geni di resistenza contro l’antibiotico meticillina potrebbero essere emersi nei batteri dei ricci più di cento anni prima che emergessero nei ceppi nell’uomo. A rivelarlo è uno studio su Nature. La ricerca fornisce nuove informazioni sul ruolo della selezione naturale nell’evoluzione della resistenza agli antibiotici nei batteri che causano malattie.
Lo Staphylococcus aureus resistente alla meticillina (MRSA) è un comune batterio resistente agli antibiotici che rappresenta un problema considerevole sia in ambito clinico che nell’industria zootecnica. Gli studi hanno dimostrato che anche i ricci sono portatori di questo batterio, spingendo Anders Larsen e colleghi a indagare ulteriormente. Il team ha sequenziato e studiato più di 1.000 isolati di S. aureus da ricci e altre fonti, per rivelare che alcune linee di MRSA erano apparse nei ricci europei all’inizio del 1800, prima dell’uso clinico degli antibiotici. I batteri si sono poi diffusi al bestiame e all’uomo.
I ricci sono frequentemente colonizzati da un parassita fungino chiamato Trichophyton erinacei. Il teamdi ricercatori ha dimostrato che questo fungo produce naturalmente due antibiotici; vivendo fianco a fianco, i batteri hanno sviluppato una resistenza agli antibiotici in risposta alla minaccia rappresentata dal fungo. “Sebbene sia opinione diffusa che l’emergere della resistenza agli antibiotici nei batteri sia stato guidato dall’uso clinico degli antibiotici, questo studio suggerisce che i ricci abbiano avuto un ruolo primario in almeno alcuni degli attuali ceppi batterici resistenti agli antibiotici“, concludono gli autori.