Circa due terzi di tutti i meteoriti scoperti sulla Terra arrivano dall’Antartide e cio’ e’ semplicemente dovuto al fatto che riconoscere sassi scuri sulla neve e’ decisamente piu’ facile che farlo su terreni pietrosi o dove e’ forte l’attivita’ umana. Quando un meteorite cade sul manto nevoso antartico penetra generalmente in profondita’ oppure viene gradualmente coperto dalla neve ma i lenti e costanti movimenti dei ghiacci tendono a spostarli e a volte riportarli in superficie. Gran parte dei meteoriti vengono trasportati verso il mare ma quando i ghiacci incontrano una formazione montuosa, i materiali degli strati piu’ profondi vengono riportati in superficie, tra cui i meteoriti scuri che spiccano facilmente sul manto bianco. Non a caso la stragrande maggioranza dei meteoriti antartici, circa 45mila, sono stati trovati proprio nei pressi di catene montuose.
In uno studio di ricercatori dell’Universita’ Libera di Bruxelles, pubblicato su Science Advances, l’intelligenza artificiale ha aiutato a disegnare la ‘mappa del tesoro’ con i 600 punti in cui e’ possibile trovare meteoriti. L’algoritmo sviluppato, arricchito dalle informazioni relative ai siti di ritrovamento di buona parte dei meteoriti scoperti finora in Antartide, e’ in grado di simulare il movimento dei meteoriti caduti nell’area.
Il risultato è stato una “mappa del tesoro”, disponibile online, in cui maggiori sono le probabilita’ di trovare questi sassi cosmici. In totale, si tratta di 600 zone, piu’ o meno grandi, di cui la gran parte non e’ ancora mai stata esplorata. Secondo i ricercatori, queste zone potrebbero custodire quasi 300.000 meteoriti ancora da scoprire e che tanto possono raccontare del passato del sistema solare.