Nel 2018, lo strumento Mars Advanced Radar for Subsurface and Ionosphere Sounding (MARSIS) a bordo dell’orbiter Mars Express dell’ESA ha trovato prove di acqua liquida sotto il ghiaccio nella zona di Ultimi Scopuli, una regione vicino al Polo Sud di Marte. In una nuova ricerca, un team di ricercatori italiani, statunitensi e australiani ha misurato le proprietà delle miscele di ghiaccio e sale fino a meno -98°C per aiutare a confermare che probabilmente esiste acqua salata tra i granelli di ghiaccio o sedimenti nell’area di Ultimi Scopuli.
Con un’antenna di 40 metri, MARSIS sorvola il Pianeta Rosso, facendo rimbalzare le onde radio su un’area selezionata, ricevendo e analizzando gli echi o i riflessi.
Qualsiasi quantità di acqua liquida vicino alla superficie dovrebbe inviare un forte segnale luminoso, mentre il segnale radar per ghiaccio e roccia è molto più ridotto.
Poiché i modelli convenzionali prevedono che la calotta Polare Sud di Marte registri temperature molto più basse del punto di fusione dell’acqua, gli scienziati planetari hanno messo in dubbio la presenza di acqua liquida.
Argilla, sali idrati e ghiacci salini sono stati proposti come potenziali spiegazioni per la fonte dei luminosi riflessi basali.
Nel nuovo studio, David Stillman del Department of Space Studies presso il Southwest Research Institute e colleghi hanno utilizzato dati, simulazioni e nuove misurazioni di laboratorio precedentemente pubblicate.
“I laghi di acqua liquida esistono effettivamente sotto i ghiacciai nelle regioni artiche e antartiche, quindi abbiamo analoghi della Terra per trovare acqua liquida sotto il ghiaccio,” ha affermato Stillman. “I sali esotici che sappiamo esistono su Marte hanno incredibili proprietà ‘antigelo‘ che consentono all’acqua salata di rimanere liquida fino a -75°C“. “Abbiamo studiato questi sali nel nostro laboratorio per capire come avrebbero risposto al radar“.
I ricercatori hanno misurato le proprietà dell’acqua salata di perclorato in una camera ambientale che produce temperature di azoto quasi liquido a pressioni simili a quelle di Marte.
“La ricerca ha mostrato che non dobbiamo avere laghi di acqua salata di perclorato e cloruro, ma che questi potrebbero esistere tra i granelli di ghiaccio o i sedimenti e sono sufficienti per mostrare una forte risposta dielettrica,” ha evidenziato Stillman. “Ciò è simile al modo in cui l’acqua di mare satura i granelli di sabbia sulla costa o al modo in cui l’aroma permea una granita, ma a meno -75°C sotto un miglio di ghiaccio vicino al polo sud di Marte“.
La ricerca dell’acqua nel cosmo è legata alla ricerca dell’abitabilità potenziale, perché tutta la vita conosciuta richiede acqua.
“In questo caso ‘seguire l’acqua’ ci ha portati in luoghi così freddi in cui la vita che conosciamo non potrebbe prosperare,” ha afefrmato Stillman. “E’ però comunque interessante, e chissà quali percorsi evolutivi potrebbe aver intrapreso la vita extraterrestre?”
Lo studio è stato pubblicato su Earth and Planetary Science Letters.