Mentre il Sud è stato interessato da un vortice freddo che ha portato maltempo e neve, al Nord è tornato a dominare l’anticiclone, responsabile di fitte nebbie. È così che a Milano si è verificato il fenomeno della “neve chimica”. Nella notte appena trascorsa si registravano temperature di alcuni gradi sotto lo zero e fitta nebbia a Milano, gli ingredienti necessari per la formazione della neve chimica. La vegetazione è stata imbiancata dai fiocchi e a tratti, gli pneumatici delle auto lasciavano strisce sull’asfalto.
Quello della neve chimica è un particolare tipo di precipitazione che avviene in condizioni anticicloniche, ovvero con assenza di perturbazioni, ma in presenza di fitte nebbie. In casi di elevato inquinamento e con temperature ampiamente negative, non è escluso che possano verificarsi deboli nevicate, dovute alla formazione di cristalli di ghiaccio attorno alle particelle di particolato atmosferico presenti nell’atmosfera e/o nei fumi delle varie industrie. Ecco da dove deriva il nome “neve chimica”, anche se quello scientifico è “neve da nebbia”.
Le goccioline di nebbia possono ghiacciare sulle molecole degli inquinanti, precipitando verso il suolo e favorendo una vera e propria nevicata. In Italia, i fenomeni di neve chimica interessano in particolare la Pianura Padana, area caratterizzata da un elevato tasso d’inquinamento.
Nella notte, le temperature nell’hinterland milanese sono scese fino a diversi gradi sotto lo zero. Segnaliamo: -5°C a Bollate, Rovagnasco di Segrate, Roveda di Sedriano, Cisliano, -4°C a Milano, -3°C a Rho, Cinisello Balsamo, Ossona.