Dalla primavera all’inverno senza vie di mezzo e in una manciata di ore. Questo l’ultimo responso dei modelli matematici in riferimento al tempo in approssimazione alla festività dell’Epifania. L’alta pressione dei giorni scorsi, come da previsioni meteo, finirebbe in archivio e progressivamente, invece, prenderebbero piede correnti instabili e sempre più fredde di matrice artica o scandinava. Un primo attacco a opera di queste correnti più fredde settentrionali all’Italia, avrebbe luogo nella giornata di domani, mercoledì 5, poi con prosecuzione in quella dell’Epifania, seppure in forma un po’ più attenuata. Responsabile del peggioramento anche drastico, se si considera che si proviene sostanzialmente da una anomala fase primaverile, sarebbe una saccatura di matrice scandinava che affonderebbe verso il Nord Italia a iniziare dal pomeriggio di domani, innescando una bassa pressione al suolo tra l’alto Tirreno e il Nordest passando per l’Emilia-Romagna, poi in estensione anche al Centro.
La collocazione del minimo depressionario sarebbe in grado di richiamare aria piuttosto fredda dai quadranti nordorientali, dapprima verso i settori alpini, poi in propagazione verso buona parte del Nordest e verso l’Emilia-Romagna e il Nord Appennino, a iniziare soprattutto dalla serata di mercoledì 5, nella notte della Befana e anche nel corso della festività. Naturalmente, all’affondo perturbato sarebbero associate precipitazioni diffuse all’insegna di piogge e rovesci, anche temporali localmente forti, soprattutto fra Emilia-Romagna, alta Toscana, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, ma diffusamente al Nord e locali piogge anche al Centro e sui settori tirrenici. In questa sede, tuttavia, tralasciamo l’aspetto piogge, per focalizzare l’analisi su quello neve che, stando alle ultime previsioni meteo, è prevista scendere fino a bassa quota o persino in pianura e sulle coste localmente al Nordest, nelle fasi con precipitazioni più intense. Nell’immagine interna abbiamo evidenziato le aree che potrebbero vedere le nevicate, queste già nella notte prossima sopra i 1000 m sulle Alpi, ma via via quota neve in drastico abbassamento e nevicate decisamente più estese a partire dalla sera di domani e poi nella notte successiva, verso il mattino della Befana. Come già rilevato, potrebbe cadere neve anche a 2/300 m, ma localmente, secondo le previsioni meteo, nei rovesci più intensi la neve potrebbe spingersi fino in pianura o persino verso le coste, in particolare del Veneziano, in Veneto; naturalmente neve su tutti i settori alpini e prealpini soprattutto centro-orientali, nel corso di mercoledì 5, poi ancora verso il mattino della Befana e nevicate anche forti sull’Emilia-Romagna, sul Nord Appennino e sui rilievi settentrionali della Toscana. Nel corso della festività dell’Epifania, giovedì 6 gennaio, la neve continuerebbe a scendere fino a bassa quota sui rilievi nord-orientali e interni in genere della Toscana, sull’Emilia-Romagna meridionale, localmente sul Nord dell’Umbria e Nord Marche. Locali nevicate anche sui rilievi appenninici occidentali marchigiani e poi fino a quelli interni abruzzesi. ma la quota neve tra il Centro Sud Marche e l’Abruzzo sarebbe più alta, inizialmente intorno ai 1.100 m, poi via via in calo fino a 7/800 m, per di più con precipitazioni più deboli e decisamente più irregolari. Maggiori dettagli sull’imminente guasto di tipo invernale soprattutto sulle regioni alpine, di Nordest e sul Nord Appennino, negli aggiornamenti mattutini di domani, mercoledì 5 gennaio.