PRIN 2020, dalla materia oscura alle onde gravitazionali: 11 progetti vincitori con l’INFN di cui 3 come capofila

Le tre proposte vincitrici di cui l’INFN è capofila fanno riferimento ai settori disciplinari della fisica fondamentale, dell’astrofisica e della scienza dei materiali
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Sono 11 i PRIN Progetti di Ricerca di Interesse Nazionale recentemente selezionati dal Ministero dell’Università e della Ricerca nell’ambito del bando PRIN 2020 che vedono la partecipazione dell’INFN, di cui tre come capofila. Tra le tematiche di ricerca maggiormente premiate dalle graduatorie finali dei PRIN 2020 e sulle quali l’INFN sarà impegnato vi sono lo studio delle sorgenti astrofiche mediante segnali gravitazionali e l’indagine sui costituenti fondamentali della materia, siano essi noti o ancora sconosciuti, come nel caso della materia oscura, a dimostrazione del ruolo di leadership svolto dall’Istituto in questi settori di ricerca. In particolare, le tre proposte vincitrici di cui l’INFN è capofila fanno riferimento ai settori disciplinari della fisica fondamentale, dell’astrofisica e della scienza dei materiali, e sono coordinati da Pia Astone, ricercatrice della sezione INFN di Roma 1, Francesco Pandolfi, ricercatore della sezione Roma 1 dell’INFN, e Angelo Pagano, ricercatore INFN della sezione di Catania.

Il crescente interesse del sistema di ricerca nazionale nei confronti dell’astronomia gravitazionale, giustificato dagli importanti risultati conseguiti nel corso degli ultimi anni e dalle opportunità garantite dalla presenza sul suolo italiano dell’osservatorio europeo Virgo e dalla possibilità di ospitare in futuro l’interferometro di nuova generazione Einstein Telescope, dei quali l’Italia è capofila attraverso l’INFN, è certificato anche dai progetti a contributo INFN che si sono aggiudicati i finanziamenti del PRIN 2020 dedicati alle discipline appartenenti al settore delle scienze dell’Universo (EP9). Quattro delle cinque proposte di ricerca selezionate in questo settore avranno infatti come obiettivo lo studio, l’individuazione e lo sviluppo delle conoscenze, dei sistemi e delle tecnologie in grado di migliorare la sensibilità degli attuali interferometri e necessarie alla costruzione e al futuro funzionamento di ET.

Il progetto “Cutting-edge strategies to identify new GEMS (Gravitational and ElectroMagnetic wave Sources) in the Universe with current and next-generation detectors”, di cui l’INFN è proponente e coordinato da Pia Astone, con la partecipazione della Sapienza Università di Roma e dell’INAF Istituto Nazionale di Astrofisica, si avvarrà di un finanziamento di 591.400 euro e avrà come scopo quello di effettuare ricerche per l’individuazione dei parametri necessari alla rivelazione di sorgenti gravitazionali isolate, quali stelle di neutroni o magnetar, che rappresentano l’attuale frontiera dell’astronomia gravitazionale.

Il progetto a guida INFN ANDROMeDa (Aligned Nanotube Detector for Research On MeV Darkmatter), coordinato da Francesco Pandolfi si è aggiudicato 773.494 euro, parte dei fondi PRIN 2020 destinati alle proposte sottomesse da ricercatori con età inferiore ai 40 anni. ADROMeDa si propone di sviluppare un nuovo rivelatore di materia oscura sensibile grazie all’impiego di nanotubi di carbonio allineati verticalmente.

Il progetto ANCHISE (Array for Neutron and Charged particle detection with High Linear momentum Selection), coordinato da Angelo Pagano, che ha ricevuto un finanziamento ministeriale di 626.730 euro, valorizza le competenze INFN nel campo dello sviluppo di tecnologie per acceleratori di particelle. ANCHISE, a cui contribuiranno l’Università di Catania, l’Università e il Politecnico di Milano, mira infatti allo studio di un prototipo innovativo di rivelatore compatto composto da segmenti plastici per l’individuazione di particelle diverse prodotte nei collisori, con applicazioni nel monitoraggio delle radiazioni associabili alla produzione di fasci stabili ed esotici e sarà utile per applicazioni mediche.

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