Scuole chiuse per Covid, tutte le Regioni e i Comuni che tornano in Dad

I contagi aumentano nonostante l'alta percentuale di vaccinati, e in barba alle decisioni del governo molti comuni e regioni stanno optando per la chiusura delle scuole
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Si torna in Dad. In barba a quanto deciso dal Governo, diverse Regioni e Comuni stanno decidendo in queste ore di non riaprire le scuole a partire da lunedì 10 gennaio. Una decisione amara e difficile da prendere, visto che soprattutto in ambito scolastico molti si sono vaccinati solo ed esclusivamente per poter tornare a lavoro in piena tranquillità, e invece lo spettro della tanto temuta Dad si riavvicina. In queste ore sono numerose le amministrazioni comunali e i governi regionali che stanno optando per uno slittamento dell’inizio delle lezione.

Aggiorneremo di seguito, nelle prossime ore, l’elenco delle regioni e dei comuni che hanno deciso di tenere le scuole chiuse:

Campania

Scuole elementari e medie chiuse in tutti i comuni (fino al 23 gennaio)

Calabria

  • Melito Porto Salvo (chiuse 10 e 11 gennaio)
  • Sellia Marina (chiuse 10 e 11 gennaio)
  • In tutta la provincia di Crotone, tranne il capoluogo (fino al 15 gennaio)
  • Taurianova (fino al 15 gennaio)
  • Palmi (fino al 15 gennaio)
  • Bagnara Calabra (fino al 15 gennaio)
  • Scilla (fino al 15 gennaio)
  • Cinquefrondi (fino al 15 gennaio)
  • Melicucco (fino al 15 gennaio)
  • Oppido Mamertina (fino al 15 gennaio)
  • Motta San Giovanni (fino al 15 gennaio)
  • Stilo (fino al 15 gennaio)
  • San Giovanni in Fiore (fino al 15 gennaio)
  • Taverna (fino al 15 gennaio)
  • Magisano (fino al 15 gennaio)
  • Pentone (fino al 15 gennaio)
  • Sersale (fino al 15 gennaio)
  • Petronà (fino al 15 gennaio)
  • Andali (fino al 15 gennaio)
  • Cerva (fino al 15 gennaio)
  • Zagarise (fino al 15 gennaio)
  • Montebello Jonico (fino al 15 gennaio)
  • Gioia Tauro (fino al 15 gennaio)
  • Scalea (fino al 15 gennaio)
  • San Roberto (fino al 15 gennaio)
  • Anoia (fino al 17 gennaio)
  • Acri (fino al 17 gennaio)
  • Bisignano (fino al 17 gennaio)
  • Cariati (fino al 22 gennaio)
  • Crosia (fino al 22 gennaio)
  • Rizziconi (fino al 22 gennaio)
  • Palizzi (fino al 23 gennaio)
  • Lago (tempo indeterminato)

Lazio

  • Fumone (fino al 21 gennaio)

Molise

  • Guglionesi (fino al 14 gennaio)
  • Montenero di Bisaccia (fino al 14 gennaio)
  • Termoli (15 gennaio)
  • Casacalenda (fino al 21 gennaio)

Sicilia

  • Furnari (fino al 14 gennaio)
  • Biancavilla (fino al 15 gennaio)
  • Adrano (fino al 15 gennaio)
  • Mancuso (fino al 15 gennaio)
  • Canicattì (fino al 15 gennaio)
  • Corvo (fino al 15 gennaio)
  • Patti (fino al 15 gennaio)
  • Novara di Sicilia (fino al 16 gennaio)
  • Naso (fino al 16 gennaio)
  • Acquedolci (fino al 17 gennaio)
  • Messina (fino al 23 gennaio)

Si prevedono ricorsi

Questo l’elenco dei comuni che hanno deciso di chiudere le scuole, ma giova ricordare che, in zona gialla, non è prevista l’interruzione delle attività scolastiche. E’ lecito dunque prevedere che, entro poche ore, arriveranno ricorsi da ogni dove, in particolare per quei sindaci che, seppure in zona gialla, hanno deciso di chiudere le scuole.

Emblematico il caso della Sicilia, dove l’ordinanza regionale ha disposto che, esclusivamente nei territori dichiarati “zona rossa” o “arancione” e in circostanze di eccezionale e straordinaria necessità dovuta al rischio estremamente elevato di diffusione del virus Covid-19 nella popolazione scolastica, previo parere tecnico-sanitario obbligatorio e conforme dell’Asp territorialmente competente, il sindaco può adottare provvedimenti di sospensione, totale o parziale, delle attività didattiche, con conseguente adozione della Didattica a distanza, secondo i protocolli in vigore, per un periodo non superiore a dieci giorni.

Non sarebbero dunque ammesse le ordinanze dei sindaci di comuni che sono in zona gialla, ma che hanno previsto di tenere chiuse le scuole. Fra questi diciannove centri dei Nebrodi guidati da Sant’Agata Militello e due comuni nel Palermitano, Misilmeri e Trappeto. In zona gialla, tuttavia, la misura della chiusura delle scuole può essere adottata se viene richiesta da un’autorità sanitaria.

Il governo impugnerò la chiusura delle scuole in Campania

Il governo è intenzionato a impugnare la decisione del presidente della Campania Vincenzo De Luca di tenere chiuse le scuole medie ed elementari. Lo si apprende da fonti di Palazzo Chigi. Per l’impugnativa, viene spiegato, è necessario un passaggio in Consiglio dei ministri.

Articolo in costante aggiornamento.

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