Spazio: l’acqua su Marte potrebbe essere solo un “miraggio”

L'acqua liquida rilevata in precedenza sotto il Polo Sud di Marte potrebbe essere stata solo un "miraggio"
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Secondo una nuova ricerca, pubblicata su Geophysical Research Letters, condotta dai ricercatori dell’Università del Texas, l’acqua liquida rilevata in precedenza sotto il Polo Sud coperto di ghiaccio di Marte potrebbe essere stata solo un “miraggio”.
Affinché l’acqua liquida sia sostenibile così vicino alla superficie, è necessario ci sia un ambiente molto salato e con una forte fonte di calore generata localmente, ma ciò non corrisponde a quanto sappiamo di questa regione,” ha spiegato l’autore principale dello studio, Cyril Grima, scienziato planetario presso l’Istituto di Geofisica dell’Università del Texas.
Grima è giunto a questa conclusione quanto ha aggiunto un’immaginaria calotta glaciale globale su una mappa radar di Marte: il ghiaccio ipotetico ha rivelato come apparirebbe il terreno del Pianeta Rosso se osservato attraverso un miglio di ghiaccio, consentendo agli scienziati di confrontare le caratteristiche dell’intero pianeta con quelle sotto la calotta polare.
I ricercatori hanno notato dei riflessi luminosi, come quelli osservati al Polo Sud, ma sparsi a tutte le latitudini, e tutti quelli che potrebbero essere confermati corrispondono alla posizione delle pianure vulcaniche. Sulla Terra, i flussi di lava ricchi di ferro possono lasciarsi dietro rocce che riflettono il radar in modo simile. Altre ipotesi includono giacimenti minerari nei letti dei fiumi asciutti.

Penso che la bellezza della scoperta di Grima sia che mentre abbatte l’idea che oggi potrebbe esserci acqua liquida sotto il polo sud del pianeta, ci fornisce anche luoghi davvero precisi dove andare alla ricerca di prove di antichi laghi e letti di fiumi e testare ipotesi su un’aridità più ampia del clima di Marte nel corso di miliardi di anni,” ha dichiarato Isaac Smith, geofisico di Marte alla York University. “La scienza non è infallibile al primo tentativo. Ciò è particolarmente vero nella scienza planetaria, dove osserviamo luoghi che nessuno ha mai visitato e ci affidiamo a strumenti che rilevano tutto a distanza“.

Nella scoperta di acqua liquida sotto il Polo Sud di Marte grazie ai dati della sonda europea Mars Express, anche l’Italia ha avuto un ruolo di primo piano. “E’ nella natura stessa della scienza che in ogni scoperta ci sia un dibattito e si cerchino elementi per confutare le tesi degli altri, ma farlo con affermazioni così nette, pretendendo di definire la ‘verità’, è a dir poco antipatico,” ha commentato all’ANSA Enrico Flamini, presidente della Scuola Internazionale di Ricerche per le Scienze Planetarie (Irsps) presso l’Università di Chieti-Pescara e tra gli autori della ricerca pubblicata poco più di tre anni fa sulla rivista Science, quando era responsabile scientifico dell’ASI .”Un tentativo di rivincita ben poco scientifico,” ha aggiunto.

Nel 2018,  il gruppo italiano guidato da Roberto Orosei dell’INAF aveva pubblicato su Science la scoperta di un bacino di acqua liquida e salmastra nel sottosuolo, in corrispondenza del Polo Sud di Marte, una scoperta storica che aveva suscitato molto clamore.
Poco dopo alcuni studi avevano cercato di insinuare dubbi ma finora senza riuscirvi. Ultimo in ordine di tempo è proprio lo studio dell’Università del Texas: mentre la ricerca di Grima parla di “miraggio” e un altro recente studio proponeva invece l’argilla come fonte di “abbaglio” della scoperta italiana, per Flamini “sono tutte osservazioni interessanti, ma molte di queste erano già state prese in considerazione nel nostro lavoro“. Sulla presenza di lava sotterranea l’esperto ha aggiunto: “In tutto l’emisfero Sud marziano non ci sono tracce di strutture laviche, è difficile quindi ipotizzare che se ne trovi solo una e così vasta“.
E’ importante che nella scienza ci sia un dibattito aperto e onesto, ed è un peccato quando alcuni lavori vengono proposti con toni così assertori. Non è un dibattito: sembra piuttosto essere una rivincita,” ha concluso Flamini.

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