Terremoto in Calabria, forte scossa avvertita in tutta la regione: paura a Catanzaro, Vibo Valentia e Cosenza [DATI e MAPPE]

Una forte scossa di terremoto è stata avvertita in Calabria alle 10:19, aggiornamenti in tempo reale
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MeteoWeb

Una forte scossa di terremoto è stata avvertita in Calabria alle 10:19, in particolare nella zona di Vibo Valentia, Cosenza e Catanzaro, ma anche a Reggio Calabria, dal Pollino allo Stretto.

Secondo la Sala Sismica INGV-Roma si è trattato di un evento magnitudo ML 4.3, localizzato sulla Costa Calabra sud occidentale, ad una profondità di 10 km.

Il terremoto è stato localizzato a:

  • 28 km da Lamezia Terme
  • 47 km da Catanzaro
  • 55 km da Cosenza
  • 82 km da Messina
  • 87 km da Reggio di Calabria
  • 96 km da Crotone

A seguito dell’evento sismico registrato questa mattina, la Sala Situazione Italia del Dipartimento della Protezione Civile si è messa in contatto con le strutture locali del Servizio nazionale della protezione civile. Dalle verifiche effettuate l’evento risulta avvertito dalla popolazione, ma non sono stati segnalati, al momento, danni a persone o cose.

E’ stata sospesa la circolazione ferroviaria lungo la fascia tirrenica: la sospensione riguarda i treni che effettuano il servizio lungo la linea Paola-Rosarno, a Tropea e tra Lamezia Terme e Catanzaro Lido. I tecnici di Rete ferroviaria italiana (Gruppo Fs italiane) stanno effettuando la ricognizione a bordo di carrelli ferroviari lungo le linee interessate per verificare le condizioni dei binari. Sono stati istituiti bus sostitutivi per i passeggeri delle linee coinvolte dalla sospensione.

Molte scuole e uffici sono stati evacuati a causa della scossa. Nella maggior parte dei comuni in cui è stato avvertito il sisma gli alunni delle scuole elementari sono stati raccolti in luoghi aperti adiacenti gli istituti. Le operazioni si sono svolte ordinatamente e non si registra alcun ferito.
Molti residenti vicino all’epicentro che si trovavano in casa sono usciti in strada. Le forze dell’ordine hanno avviato accertamenti per rilevare eventuali danni, che al momento, non vengono segnalati.

Dopo la forte scossa di questa mattina, il Dipartimento regionale della Protezione Civile, guidato da Fortunato Varone, si è subito attivato per una rapida ricognizione presso i Comuni più vicini all’epicentro“: lo ha affermato in una nota Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria.
Gli uffici della Regione stanno contattando tutti i sindaci e le autorità locali, e al momento fortunatamente non si registrano danni a persone o cose. La situazione è sotto controllo.
Il terremoto ha ovviamente allarmato i cittadini, e giustamente tante scuole e tanti uffici sono stati evacuati, in attesa delle opportune verifiche che verranno accuratamente effettuate nelle prossime ore.
Ringrazio tutta la macchina organizzativa regionale, la Protezione Civile, le forze dell’ordine, i vigili del fuoco, i volontari, e tutti coloro che in queste ore stanno lavorando per garantire serenità e sicurezza ai calabresi”.

INGV: “area caratterizzata da intensa attività sismica”

Nell’area dell’epicentro del terremoto non si erano verificati altri eventi nei giorni precedenti, ma analizzando la sismicità dal 1985 ad oggi si nota che quest’area è caratterizzata da una intensa attività sismica“: è quanto spiegano gli esperti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia in merito al sisma odierno.

Localizzazione dell’evento sismico (stella bianca) di magnitudo ML 4.3 sovrapposta alla mappa di pericolosità sismica del territorio nazionale

La zona interessata dal terremoto odierno “fa parte della zona ad alta pericolosità sismica della Calabria (secondo la mappa di pericolosità sismica del territorio nazionale)“.

Localizzazione dell’evento sismico (stella bianca) di magnitudo ML 4.3 sovrapposta al Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani (CPTI15)

Il Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani “evidenzia nelle aree adiacenti, alcuni terremoti con magnitudo stimata tra 4.1 e 4.9 (6 aprile 1976 Mw 4.9, 28 novembre 1869 Mw 4.6, 9 dicembre 1980 Mw 4.7, 16 giugno 2010 Mw 4.1) e il forte terremoto del 8 settembre 1905 (Mw 7.0) che ha prodotto effetti disastrosi fino al grado X-XI grado della scala MCS in moltissimi comuni della costa tirrenica calabrese. Secondo il Catalogo dei Forti Terremoti Italiani (CFTI5), questo terremoto provocò effetti distruttivi lungo la regione che si affaccia sul golfo di Sant’Eufemia. Nella parte settentrionale della penisola di Capo Vaticano, nell’attuale provincia di Vibo Valentia, 13 località (fra cui Parghelia, Piscopio, Stefanaconi e una decina di centri minori) furono quasi completamente distrutte“.

Distribuzione del danneggiamento del terremoto dell’8 settembre 1905 di magnitudo Mw7.0 (da https://emidius.mi.ingv.it/ASMI/event/19050908_0143_000)

Per il terremoto odierno, “la mappa di scuotimento calcolata dai dati delle reti sismiche e accelerometriche INGV e DPC mostra dei livelli di scuotimento fino al IV-V grado MCS“.

istribuzione delle intensità strumentali (ShakeMap). L’intensità è ricavata attraverso una legge empirica che correla i valori registrati di effettivo scuotimento del suolo, per esempio in termini di accelerazione e velocità del suolo, con l’intensità macrosismica relativa ai terremoti italiani, come riportata nel DataBase Macrosismico Italiano (DBMI15, https://doi.org/10.13127/cpti/cpti15.3). La stella rappresenta l’epicentro del dell’evento sismico ML 4.3

Il terremoto “è stato risentito in tutta la Calabria e nel messinese, come evidenziato dai questionari compilati sul sito di “Hai sentito il terremoto?”. Il terremoto è stato risentito con intensità fino al V grado MCS“.

Distribuzione del risentimento del terremoto sul territorio, espresso in termini di intensità in scala MCS (Mercalli-Cancani-Sieberg). Le intensità sono determinate utilizzando i dati dei questionari raccolti sul sito web http://www.hsit.it. Le intensità mostrate sono determinate considerando tutte le segnalazioni pervenute da ogni Comune, e sono tanto più affidabili quanto maggiore è il numero di questionari. I dati raccolti sono sottoposti ad un filtro automatico di tipo statistico, ma non sono verificati singolarmente. In particolare le intensità maggiori o uguali al VI grado della Scala MCS o EMS necessitano della verifica sul posto da parte di personale specializzato. La stella nera è l’epicentro del terremoto avvenuto. Questa mappa viene aggiornata ogni qualvolta i cittadini compilano nuovi questionari. In alto a destra, sono mostrati il numero dei questionari elaborati per ottenere questa mappa, la data e l’ora dell’ultimo aggiornamento

L’origine dei terremoti nel Tirreno Meridionale

I terremoti nel Tirreno Meridionale sono “legati a un processo di subduzione, lo slab, lo sprofondamento della litosfera oceanica ionica che avviene al di sotto dell’arco calabro con sprofondamento nel Tirreno, un processo che ha generato l’apertura del bacino tirrenico, che non esisteva fino a pochi milioni di anni fa. Il pezzo della litosfera che sprofonda è attivo e genera frequenti terremoti profondi al largo della Calabria e della Sicilia orientale,” ha spiegato di recente ai microfoni di MeteoWeb Alessandro Amato, sismologo e Responsabile del Centro Allerta Tsunami INGV.
In genere sono eventi “superficiali verso la Calabria e andando verso il Tirreno diventano più profondi, seguendo la forma che ha la litosfera in subduzione“. Spesso vengono generati terremoti scarsamente avvertiti dalla popolazione, “ma che comunque non sono strani per la zona: avvengono proprio dove devono avvenire, diventano più superficiali man mano che si avvicinano alla costa“.

A livello storico, andando indietro fino al 1985, “si sono verificati diversi terremoti con magnitudo maggiore di 5, in particolare un paio M 5.8: uno è avvenuto durante la sequenza sismica di Amatrice, il 28 ottobre 2016, a nord della Sicilia, con ipocentro a 481 km, quindi nella parte dello slab più profonda. Poi un sisma M 5.8 è avvenuto il 26 ottobre 2006, più vicino alla Calabria“. Tornando ancora più indietro, guardando al catalogo antico dei terremoti dal 1900 in poi, “si sono verificate una ventina di scosse con magnitudo superiore a 5, tra cui un evento M 5.6 nel 1978“.
E’ quindi “una zona molto attiva con la caratteristica subduzione ionica sotto il Tirreno“, ma, ha precisato l’esperto INGV, “questi terremoti non devono sorprendere, non fanno danni salvo siano molto forti, ma anche in questo caso, essendo profondi, l’energia si attenua. Proprio a causa della profondità si propagano maggiormente e si possono avvertire anche nel resto d’Italia, cioè hanno un ampio raggio di risentimento, ma comunque non sono tsunamigenici, non danno luogo a maremoti“.

La scossa di oggi, tuttavia, è dovuta a movimenti di faglia e in zona superficiale. “È stato un terremoto superficiale crostale, di tipo estensionale – ha precisato oggi Amato – non dovuto come in altri casi allo sprofondamento dello Ionio sotto l’Arco Calabro. Proprio per questa sua caratteristica, la scossa è stata sentita anche così bene in tutta la Calabria. Non dovrebbero esserci stati danni ma ovviamente è tutto da verificare nelle prossime ore“. La scossa non ha connessioni con scosse registrate in questi giorni in altre regioni ma l’area dell’epicentro sembrerebbe essere la stessa di terremoto del 1905 che produsse grossi danni in tutta la Calabria centrale e provocò uno tsunami. “È importante ricordare che tutta la regione è a pericolosità sismica molto alta. Al momento è stata registrata solo una piccola scossa di ‘aftershock’ di poco sopra magnitudo 1 ma potrebbero essercene altre nelle prossime ore“, ha concluso Amato.

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