Covid, Rasi; “in questo momento il Green pass non serve, sì alla quarta dose ma solo ai fragili”

Per Guido Rasi il vaccino Novavax è l'ultima speranza "che grazie a una tecnologia più consolidata convinca pure chi, erroneamente, non si fida degli attuali vaccini"
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Il Green pass in questo momento non serve a molto. Se riteniamo indispensabile vaccinare tutti va mantenuto, altrimenti se ne può fare a meno“. Lo sostiene in un’intervista a ‘La Stampa’, l’immunologo e consulente del generale Figliuolo per la campagna vaccinale, Guido Rasi parlando della pandemia. Per Rasi il certificato verde potrebbe essere eliminato a giugno “verificando bene prima la stabilità della situazione“. “L’importante – sostiene – è portare anche poche migliaia di persone al giorno a vaccinarsi. Sono comunque letti di ospedale risparmiati. La macchina vaccinale intanto può ridursi, delegare alle Regioni e tenersi pronta a ripartire se servisse”.

Parlando del vaccino Novavax dice che “l’unica utilità è nella speranza che grazie a una tecnologia più consolidata convinca pure chi, erroneamente, non si fida degli attuali vaccini. Se fosse così ben venga“. Sul rallentamento delle vaccinazioni ai minori spiega: “Mentre fortunatamente si riducono infezioni e ricoveri ci si illude che non ce ne sia bisogno – sottolinea – ma subdolamente il virus continua a circolare e a colpire tanti bambini, su cui non sappiamo quali siano esattamente le conseguenze. La cosa migliore da fare è prevenire. Il consiglio medico resta di vaccinare i bambini a partire da 5 anni”. Infine, su quarta dose e mascherine aggiunge: “La quarta dose per i fragili già si fa, ma quella di massa con questi vaccini e la situazione attuale non ha senso – precisa – potrebbe servire se si registrasse un calo dell’immunità in autunno” e, aggiunge, “gli italiani hanno imparato a usare le mascherine. Vanno tenute al chiuso e negli assembramenti”.

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