Etna in eruzione, inizia il primo parossismo del 2022. L’esperto: “è molto molto bello” – FOTO

L'INGV segnala una "decisa intensificazione dell'attività stromboliana al Cratere di Sud-Est" dell'Etna: gli aggiornamenti
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Si intensifica ancora l’attività sull’Etna. “Al momento sembra che ce la stia proprio facendo” ad iniziare il primo parossismo del 2022, “ed è molto, molto bello!“, ha scritto il vulcanologo Boris Behncke in risposta ad un commento su Facebook.

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AGGIORNAMENTO DELLE 23

L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunica che “alle 20:40, alle 21:19, ed alle 21:26 UTC si sono verificati tre flussi di materiale piroclastico dal Cratere di Sud-Est. I primi due flussi hanno percorso alcune centinaia di metri in direzione della Valle del Bove mentre il terzo si è diretto a sud percorrendo anch’esso alcune centinaia di metri”.

AGGIORNAMENTO DELLE ORE 22

L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunica che “a partire dalle 20:40 UTC circa si osserva il passaggio dell’attività stromboliana a fontana di lava al Cratere di Sud-Est. Il flusso lavico prodotto dall’attività al Cratere di SE continua ad essere ben alimentato. La nube eruttiva prodotta dall’attività in corso, alta circa 10.000 m., si disperde nel settore occidentale del vulcano. L’ampiezza media del tremore vulcanico ha raggiunto valori molto elevati e le sorgenti permangono nell’area del Cratere di Sud Est, ad una quota di circa 2900-3000 m sopra il livello del mare. Anche l’attività infrasonica ha raggiunto valori molto elevati ed è localizzata al Cratere di Sud Est. La rete GNSS di monitoraggio delle deformazioni del suolo non mostra variazioni significative”.

COMUNICATO INGV DELLE ORE 19.56

L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunica che “a partire dalle 16:00 UTC circa si è assistito, attraverso fasi alterne in termini di intensità e frequenza, ad una decisa intensificazione dell’attività stromboliana al Cratere di Sud-Est. Sulla base del modello previsionale, il plume vulcanico si dirige verso Ovest. Il flusso lavico prodotto dall’attività in corso al Cratere di Sud-Est appare ancora alimentato ed il fronte ha raggiunto una quota stimata di circa 2.900 metri sul livello del mare”.

“E’ proseguita la fase di incremento dell’ampiezza media del tremore vulcanico, che con andamento oscillatorio ha raggiunto un livello elevato. Le sorgenti del tremore permangono nell’area del Cratere di Sud-Est, ad una quota di circa 2800-2900 metri sopra il livello del mare. Anche l’attività infrasonica ha mostrato un andamento in incremento, caratterizzato da vistose oscillazioni del tasso di accadimento degli eventi e dei loro valori di ampiezza che vanno da medio ad alto. Gli eventi infrasonici sono localizzati essenzialmente al Cratere di Sud-Est. Non si rilevano variazioni significative nelle serie temporali delle reti di monitoraggio delle deformazioni del suolo”, conclude l’INGV.

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