Imprenditore di Lanciano muore dopo la terza dose di vaccino, effettuata l’autopsia: “nessuna correlazione”

Non c'è stata alcuna correlazione tra la morte dell'imprenditore Italo Di Nenno e la terza dose di vaccino: secondo l'autopsia, è morto per cause naturali, anche se non soffriva di particolari gravi patologie
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Italo Di Nenno, 60enne imprenditore di Lanciano, è stato trovato senza vita dai familiari la sera dell’11 febbraio attorno alle 20.30 nel suo ufficio dell’azienda di vendita pneumatici, sulla Variante Frentana SS 84. La stessa mattina nel centro vaccinale del Pala Masciangelo, gli era stata somministrata la terza dose del vaccino Moderna (le prime due erano state di Pfizer).

A seguito della morte dell’uomo, il Pm di Lanciano Serena Rossi aveva incaricato il medico legale Cristian D’Ovidio di eseguire l’autopsia, per accertare un eventuale legame tra il decesso e il vaccino. Gli esiti dell’autopsia rivelano che non c’è stata alcuna correlazione tra la morte dell’uomo e la terza dose di vaccino. Il noto imprenditore è morto per cause naturali, un improvviso infarto, anche se non soffriva di particolari gravi patologie.

Il responso definitivo avverrà dopo gli ulteriori accertamenti istologici e chimici. La famiglia, patrocinata dall’avvocato Donato Di Campli, ha nominato consulente di parte il medico Raffaele Ciccarese.

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